Alunni con gravi patologie o immunodepressi: pubblicata l’ordinanza
Le scuole potranno attivare interventi di didattica a distanza per garantire contestualmente diritto allo studio e alla salute.
E’ stata pubblicata in data 9 ottobre 2020 l’ordinanza ministeriale che disciplina le modalità di didattica indirizzate agli alunni e studenti con patologie gravi o immunodepressi.
Ecco i principali contenuti:
La condizione, valutata e certificata dal pediatra di libera scelta o dal medico di medicina generale, in raccordo con il Dipartimento di Prevenzione territoriale, viene rappresentata all’istituzione scolastica dalla famiglia.
Se l’alunno si trova nell’impossibilità di seguire le lezioni “in presenza”, la scuola attiverà forme di Didattica Digitale Integrata, in base a quanto previsto da Piano Scolastico per la DDI e secondo le esigenze del caso.
Nel rispetto delle procedure di competenza degli Organi Collegiali, potranno essere attivati interventi di istruzione domiciliare o di didattica digitale secondo quanto previsto per gli alunni beneficiari del servizio di “scuola in ospedale”.
Nel caso in cui la condizione di grave patologia o immunodepressione riguardi alunni con disabilità, la cui condizione comporti implicazioni emotive o socio culturali tali da doversi privilegiare la presenza a scuola, l’istituzione scolastica, in accordo con l’autorità sanitaria e d’intesa con le famiglie, può adottare ogni opportuna forma organizzativa per garantire, anche periodicamente, lo svolgimento di attività didattiche in presenza.
Viene confermata l’opportunità di privilegiare sempre l’attività in presenza per gli alunni la cui disabilità non sia associata alle condizioni a cui l’ordinanza fa riferimento.
L’istituzione scolastica è tenuta a monitorare gli esiti degli interventi effettuati per adattarli alle effettive esigenze, a prevedere misure a tutela dei dati dei minori interessati, a favorire e valorizzare il rapporto costante con le famiglie, anche quando si rilevi la necessità di supporto psicologico o psicopedagogico.
Le misure indicate vengono applicate utilizzando i docenti già assegnati alla classe di appartenenza, “senza oneri aggiuntivi per la finanza pubblica”.
L’ordinanza recepisce buona parte delle osservazioni avanzate dal CSPI, offrendo indicazioni finalizzate a tutelare, al contempo, il diritto allo studio e quello alla salute di questa tipologia di alunni, nel rispetto dell’autonomia progettuale delle scuole e delle prerogative degli Organi Collegiali.