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Anche la scuola secondaria di secondo grado italiana all’estero subisce la Gelmini

Con due distinti decreti interministeriali il MAE e il MIUR danno piena applicazione alle novità gelminiane in materia di scuola secondaria superiore

17/09/2010
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Le nuove norme introdotte dal ministro Gelmini sulla secondaria superiore trovano piena applicazione anche nelle scuole italiane all’estero statali e paritarie a partire dall’a/s 2010/2011 in via graduale. Questo è quanto stabilito da due specifici decreti emanati dal MAE di concerto con il MIUR, in G.U. serie generale del 10/09/2010, relativi rispettivamente a riordino dei Licei e degli Istituti Tecnici italiani nel mondo.

Per quanto riguarda il decreto sul riordino dei licei va sottolineato che con l’introduzione del nuovo regolamento tutti i licei statali e paritari italiani all’estero avranno di norma una durata “quadriennale”. Viene ridotto a quattro anni la durata del percorso di studio anche in quelle realtà che avevano invece un percorso quinquennale come nel caso del Liceo italo-svizzero “Vermigli” di Zurigo.

Si sottolinea, inoltre, che sebbene nel decreto si precisa che nella predisposizione degli insegnamenti si debba tener conto “….delle varianti rese necessarie da particolari esigenze locali”, il documento stesso non fa alcun esplicito riferimento agli impegni assunti in occasione della stipula di accordi bilaterali tra l’Italia e i singoli Stati in relazione al riconoscimento bilaterale dei titoli di studio. Un aspetto questo che doveva essere tenuto in debito conto e richiamato nei decreti se non altro per garantire esplicitamente la copertura finanziaria alle singole scuole per l’attivazione di specifiche discipline previste dalle normative locali.

Gli istituti tecnici invece mantengono la durata quinquennale con un orario settimanale per classe identico a quello italiano ovvero pari a 32 ore settimanali. Il che significa che si assisterà, comunque, ad un ridimensionamento dell’offerta formativa standard rispetto al passato.

La revisione delle ore degli insegnamenti relative a singole discipline, prevista sia nei licei che negli istituti tecnici, produrrà, inoltre, a regime un riduzione delle cattedre e quindi di personale. Il tutto determinerà una riduzione dell’organico in particolare nelle scuole statali dove per la mancata formazione di cattedre a 18 ore per alcune classi di concorso non potranno più essere attivati posti di contingente di ruolo a danno della continuità didattica.

In buona sintesi possiamo dire che gli effetti negativi
degli interventi gelminiani nella scuola superiore italiana all’estero sono speculari a quanto avviene nella scuola italiana in territorio metropolitano. Non possiamo quindi che confermare il nostro giudizio estremamente negativo sia sull’intera manovra che sulla stessa politica culturale del MAE che ne esce fortemente compromessa proprio perché va a colpire duramente le nostre istituzioni scolastiche statali italiane all’estero.

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