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Assunzioni in ruolo: dov’e’ il piano pluriennale promesso?

Rivendichiamo gli impegni assunti dal Parlamento con l’approvazione della legge 143/04 nei confronti delle assunzioni nella scuola

20/09/2004
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Mentre prosegue l’offensiva del Governo alla qualità della scuola pubblica e il Parlamento si appresta a discutere una legge liberticida rispetto all’autonomia delle scuole e dei docenti, la legge sullo stato giuridico dei docenti che li assoggetta alla volontà politica dei vari governi e delle scuole togliendo loro la rappresentanza sindacale e ponendo le basi per la proliferazione dei contratti e dei diritti, rivendichiamo gli impegni assunti dal Parlamento con l’approvazione della legge 143/04 nei confronti delle assunzioni nella scuola.

Art. 1 – bis della legge 143/04 “Con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, di concerto con i ministri per la funzione pubblica e dell’economia e delle finanze, è adottato, entro il 31 gennaio 2005, nel rispetto di quanto previsto dal comma 2, un piano pluriennale di nomine a tempo indeterminato che, nel corso del prossimo triennio, consente la copertura dei posti disponibili e vacanti.

All’attuazione del piano di cui al comma 1 si provvede mediante finanziamenti da iscrivere annualmente nella legge finanziaria.………………………………………………….”

La legge finanziaria è in discussione in questi mesi, dunque i ministri del MIUR, della funzione pubblica, dell’economia e delle finanze devono mantenere gli impegni presi con il Paese e emanare il decreto necessario all’attuazione di un piano triennale di assunzioni che copratutti i posti vacanti.

La miseria delle 15.000 assunzioni di quest’anno, le prime programmate e finanziate dall’attuale governo, le 60.000 precedenti di cui si gloria immeritatamente erano il frutto della programmazione del governo precedente, hanno lasciato scoperti più di 150.000 posti, che vanno coperti onorando gli impegni presi in Parlamento.

Dalla controriforma che riduce il tempo scuola, alla precarizzazione che abbassa la qualità e riduce i diritti, alla minaccia di frantumazione contrattuale, tutto fa pensare che la scuola stia per diventare il Far West dei diritti, sempre più simile ad altri settori del lavoro già devastati.

Con la differenza che il danno in questo settore investe oltre che i lavoratori, anche i diritti di cittadinanza dei ragazzi e delle ragazze che lo abitano.

Emetta dunque rapidamente il decreto promesso, Ministro, affinché la finanziaria possa dare la copertura necessaria a far partire un piano di assunzioni, buone e stabili, non precarie o di serie B, necessario a coprire tutti i posti vacanti nella scuola.

La scuola pubblica e i precari della scuola ne hanno diritto.

Roma, 20 settembre 2004