Bando di corso-concorso per il reclutamento dei dirigenti scolatici
Pubblichiamo la lettera unitaria di Cgil, Cisl e Uil Scuola inviata al Direttore Generale Istruzione Secondaria I° Grado dott. Alfonso Rubinacci del Ministero della Pubblica Istruzione.
Pubblichiamo la lettera unitaria di Cgil, Cisl e Uil Scuola inviata al Direttore Generale Istruzione Secondaria I° Grado dott. Alfonso Rubinacci del Ministero della Pubblica Istruzione.
Oggetto: bando di corso-concorso per il reclutamento dei dirigenti scolatici. Osservazioni e proposte
A seguito dell’incontro del 7 marzo dedicato al bando di concorso per il reclutamento dei dirigenti scolastici, desideriamo farle pervenire alcune note che riteniamo possano aiutarla in quel lavoro di ulteriore riflessione sulla proposta presentata che si è impegnata a fare nella Sua replica conclusiva.
Intendiamo con questo contributo unitario concentrare essenzialmente l’attenzione sulle procedure d’esame previste per i presidi incaricati "triennalisti" e formalizzarle alcune considerazioni che abbiamo avuto modo di maturare anche attraverso i nostri contatti con questa parte della categoria .
A premessa vogliamo richiamare che alla base delle richieste qui avanzate non ci sono logiche che tendano a negare la serietà necessaria dell’esame e a ridimensionare il valore di una prova che tutti vogliamo equa e volta a verificare le competenze migliori per una più accorta gestione delle nostre scuole.
Due per noi sono in proposito gli elementi centrali in una discussione di merito:
1. il recupero pieno della volontà del legislatore che ha inteso garantire a questo personale un esame riservato
2. la valorizzazione e il riconoscimento di esperienze importanti per la scuola italiana in questa fase di trasformazioni.
Conseguentemente riteniamo che la riserva di cui alla L. 124 debba riguardare in modo più visibile le modalità di esame, affinché, in relazione ai tempi, alle commissioni e alle tipologie delle prove, sia reso possibile verificare in modo mirato e specifico - riconoscendole e valorizzandole – le attitudini e le competenze maturate; sarà compito del successivo previsto corso svilupparle e dell’esame conclusivo accertarle ai fini del reclutamento.
Concretamente le nostre proposte emendative al riguardo sono così riassumibili:
1. l’esame riservato dovrebbe avere una sua sostanziale unitarietà. La cesura tra scritto e orale non sembra convincente. Ci sembra più opportuno pensare ad una prova articolata in momenti anche distinti (per esempio, la stesura di un progetto sulla base di criteri che, tra l’altro, il bando ben definisce per il concorso ordinario, o l’analisi di casi, e il colloquio volto ad approfondire la verifica delle padronanze e competenze oggetto di valutazione);
2. la valutazione non potrà che scaturire da una verifica complessiva, anche se fondata su risultati distinti; ci sembrano in ogni caso inutili e dubbi, sul piano scientifico, "sbarramenti interni" tra le diverse prove .
Richiamiamo infine alcune esigenze già presentate in sede di discussione:
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la necessità di accelerare il più possibile i tempi di emanazione del bando
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una formazione delle commissioni esaminatrici volta a garantire criteri omogenei di gestione e valutazione dell’esame
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la questione sia dei maestri laureati da un numero di anni inferiore ai 7 previsti dalla norma
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la questione dei vicedirettori incaricati nei Convitti Nazionali e negli Istituti di Educazione
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la garanzia per i presidi incaricati "triennalisti" della riserva del 50/100 dei posti a concorso, anche attraverso l’attivazione di meccanismi di compensazione interregionale.
Con rinnovata stima e cordiali saluti.
Roma, 12 marzo 2001