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Bergamo: incontro sulla gestione finanziaria delle scuole dopo il primo anno del “Capitolone”

Si è svolto il 5 dicembre 2007 a Bergamo il corso di formazione sulla “Gestione finanziaria delle scuole dopo il primo anno del “capitolone”.

06/12/2007
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Ad un mese dal primo appuntamento che la FLC CGIL di Bergamo in collaborazione con Proteo Fare Sapere Lombardia rivolto a Direttori dei servizi g.a. e Assistenti Amm.vi su “Reclutamento e nuovo Regolamento delle supplenze dei Docenti”, si è svolto il 5 dicembre a Bergamo il corso di formazione sulla “Gestione finanziaria delle scuole dopo il primo anno del “capitolone”.

L’iniziativa si inserisce nel progetto nazionale “ Ata un lavoro importante: Lavori e professionalità per la scuola dell’autonomia - Gestire le risorse, conoscere la normativa, partecipare ai progetti ” promosso dalla FLC Cgil insieme con l’associazione Proteo Fare Sapere.

La presenza di oltre 160 Direttori dei servizi g.a. ed assistenti amministrativi, provenienti anche da altre province, conferma la validità della scelta operata dal sindacato di investire sulla formazione, facendosi carico di un compito disatteso dall’amministrazione.
Ma l’alta partecipazione segnala anche il disagio di un settore importante, da troppo tempo abbandonato alle prese con l’emergenza e molte incertezze.

Così il segretario provinciale Tobia Sertori ha introdotto l’incontro, commentando l’esito di un monitoraggio che vede molte scuole in difficoltà già nei primi mesi e precisando che la filosofia del “capitolone” è certamente condivisibile, mentre i criteri adottati dal MPI per finanziare gli istituti non consentono l’accreditamento del reale fabbisogno delle scuole.

E’ stata molto apprezzata la relazione di Anna Maria Santoro, del Centro Nazionale, responsabile del settore ATA e componente della delegazione trattante con l’ARAN, che ha tracciato un quadro chiaro e complessivo dei cambiamenti che il DM 21/07 ha introdotto nelle modalità di finanziamento diretto delle scuole.

Si sta riavviando faticosamente il processo di decentramento e riequilibrio fra i poteri introdotti dall’autonomia. Le scuole, nonostante abbiano assunto responsabilità amministrative nuove e gravose hanno continuato a rivestire in questi anni il ruolo di enti terminali dell’amministrazione.
Se l’esercizio dell’autonomia comporta l’assunzione di responsabilità rispetto agli obiettivi e ai risultati ottenuti, diventano vitali dotazione ordinaria, certezza delle risorse e dei tempi di trasferimento, altrimenti si vanificano i tentativi di predisporre Piani dell’offerta formativa che siano strumenti utili e non mere dichiarazioni di intenti.

Gli obiettivi della nuova gestione sono stati analizzati dalla relatrice che ne ha evidenziato le potenzialità e ha rivelato i meccanismi che ancora ostacolano la loro realizzazione.

  • E’ previsto l’accreditamento diretto alle scuole, ma le contabilità speciali a livello regionale e provinciale continuano a gestire una parte consistente di fondi;

  • Alla semplificazione nell’accredito con l’istituzione di tre capitoli non corrisponde la semplificazione del programma annuale delle scuole, che applica il vecchio regolamento del D.I. 44/01 la cui revisione non è ancora stata avviata;

  • La definizione di criteri nazionali e di un canale diretto per la ripartizione dei fondi alle scuole dovrebbe accelerare i tempi, ritardati però dai passaggi parlamentari per l’approvazione del piano;

  • Non è stato affrontato radicalmente il problema dei debiti pregressi, aggravato dalla sperequazione tra le scuole, operata per ben sei anni anche nei “tagli”.

Sarà necessario agire presto e in modo trasparente, con un attento monitoraggio, per evitare che il ripianamento dei debiti, timidamente avviato, diventi fonte di ulteriori sperequazioni.

Su quest’ultimo tema si sono focalizzati i numerosi interventi, dai quali è emersa una situazione particolarmente preoccupante nella provincia di Bergamo, dove il “tempestivo” dimensionamento delle scuole attuato con l’avvio dell’autonomia e l’alto tasso storico di mobilità e precariato hanno accentuato l’impoverimento delle scuole, alle prese con forti spese per le supplenze.

Il contributo delle scuole è fondamentale per indirizzare le iniziative del sindacato e le occasioni di discussione e confronto sono una fonte preziosa di informazioni: per questo Anna Maria Santoro ha concluso i lavori ringraziando i presenti, invitandoli a farsi parte attiva e propositiva, perché buone pratiche si realizzano solo con il coinvolgimento diretto di chi lavora sul campo.

Roma, 6 dicembre 2007