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Blocco dei trasferimenti 2010/2011: il MAE fa marcia indietro

Non accolto alla Camera in sede di Commissione parlamentare l’emendamento presentato dal MAE sul blocco della mobilità estero per estero. Ora l’Amministrazione deve rifare tutto daccapo procedendo secondo quanto previsto dal contratto. Soddisfazione della FLC CGIL

23/07/2010
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Ora i trasferimenti estero per estero si fanno! Successivamente sui posti vacanti si procederà a nominare gli aventi diritto utilmente collocati nelle graduatorie permanenti. Questo è il succo di un breve messaggio inviato dal Ministro Plenipotenziario Gianni Piccato, capo della delegazione di parte pubblica, alle Organizzazioni sindacali confederali e autonome della scuola.

Il mancato accoglimento da parte della Commissione parlamentare preposta dell’emendamento inserito nel testo del Disegno di legge A.S. n. 2228 "Conversione in legge del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, recante misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica", con cui il MAE chiedeva la trasformazione in legge del decreto direttoriale relativo al blocco della mobilità estero 2010/2011, impone di fatto e di diritto all’Amministrazione il rispetto pieno delle norme contrattuali.

Evidentemente il Parlamento ha ritenuto sul piano giuridico e politico, recependo e accogliendo le critiche di legittimità avanzate dalla FLC Cgil e dalle altre Organizzazioni sindacali, che quell’operazione violasse norme di derivazione pattizia il potere di eventuali modifiche delle quali compete esclusivamente ai soggetti firmatari dei contratti e non ad atti unilaterali dell’Amministrazione, né tanto meno del Parlamento. Da qui il rigetto della proposta e l’implicito riconoscimento dell’autonomia contrattuale e negoziale.

Questa vicenda ci consegna, inoltre, un altro dato politico che deve essere tenuto in debita considerazione. Il Parlamento di fatto ha smentito non solo la Direzione Generale delle culturali, ma lo stesso sottosegretario degli Affari Esteri On.le Mantica (PDL) e indirettamente il Ministro Frattini (PDL). L’On.le Mantica nella risposta all’interrogazione parlamentare dell’On.le Narducci (PD) aveva assunto, per conto del Ministro, una posizione a dir poco discutibile esaltando quella scelta politica, molto di moda di questi tempi, per cui in nome dei tagli è possibile cancellare i diritti contrattuali.

Questa pratica politica viene, invece, clamorosamente bocciata proprio dal Parlamento chiamato a dire la sua nel merito. Ci risulta, inoltre, salvo smentite, che anche l’altro decreto direttoriale relativo alla proroga delle graduatorie permanenti fino al 2012 abbia subito la stessa sorte.

Ci permettiamo, ancora, di aggiungere un’altra valutazione politica direttamente deducibile da questa vicenda. Quei capitoli di bilancio non sono stati considerati spese lineari e, quindi, suscettibili di tagli; ne consegue che il MAE deve provvedere ad appostare le risorse necessarie per ottemperare agli impegni previsti per legge e per contratto. Questo significa che sarà responsabilità dell’Amministrazione provvedere alla copertura delle spese previste in quei capitoli di bilancio.

L’On.le Mantica prima di fare certe affermazioni dovrebbe per lo meno riflettere e capire, soprattutto, a capo di chi sono poste precise responsabilità della mancata copertura finanziaria. Non è ammissibile, infatti, che un’alta carica istituzionale liquidi il tutto affermando semplicemente che i capitoli sono vuoti e carenti. In questo caso sarebbe necessario che il sottosegretario ci dica il perché.

La FLC CGIL si ritiene pienamente soddisfatta di come si è conclusa questa incredibile vicenda. Come pure ritiene che tutti i disguidi che ne conseguono primo fra tutti il ritardo della copertura dei posti siano imputabili all’Amministrazione e a quanti al proprio interno continuano a sostenere che le norme contrattuali possano essere cancellate a colpi di decreti. Farebbe bene il MAE, se vuole amministrare la scuola italiana all’estero con rigore e trasparenza, a relegare il mai rassegnato partito dei falchi in un angolo e impedire di continuare nuocere.

Finito il capitolo della mobilità l’impegno della FLC CGIL sarà quello di incalzare il MAE affinché vengano rispettate le condizioni contrattuali a cominciare dalla riformulazione e aggiornamento delle graduatorie e all’indizione delle prove di selezione nel rispetto di quanto prevede il contratto e la sua tempistica. Come pure incalzeremo l’Amministrazione affinché si dia seguito alla sequenza contrattuale estero che deve essere riaperta il più presto possibile. Ovviamente sarà nostro compito vigilare sullo stanziamento delle risorse in quei capitoli di bilancio e denunciare ritardi, violazioni, dimenticanze e quant’altro.

Il Parlamento è stato chiaro: gli impegni contrattuali vanno rispettati e l’Amministrazione, per dovere costituzionale, deve reperire le risorse necessari per onorare tali impegni contrattuali.

Tag: mae, mobilità

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