CGIL e FLC illustrano la realtà della scuola de-formata dalla Gelmini
Nella conferenza stampa del 30 settembre 2009 sono stati illustrati i gravi disagi che vive la nostra scuola pubblica con l'attuazione dei tagli e delle norme imposte dal Governo e dal Ministro dell'Istruzione.
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Si è svolta oggi a Roma, alla presenza di numerosi giornalisti, la programmata conferenza stampa indetta dalla CGIL e dalla FLC Cgil per illustrare la realtà che vive oggi la nostra scuola a seguito dei tagli pesantissimi inferti dal Governo e dalle norme imposte dal Ministro dell’istruzione.
Nella sua introduzione, il Segretario generale della FLC, Domenico Pantaleo, ha ripreso il titolo della conferenza stampa, spiegando che oggi esiste "La scuola de-formata " perché accanto alle criticità del nostro sistema di istruzione, che pure esistono, ci sono anche tante eccellenze e positività che il Governo non ha mai preso in considerazione, esasperando, invece, le difficoltà della scuola per proporre vie di uscita devastanti per il sistema pubblico. Ciò che interessa la Cgil, ha ribadito Pantaleo, è conservare il dettato Costituzionale che indica nella scuola il luogo per favorire il successo degli studenti attraverso pari opportunità di accesso alla conoscenza, dove tutti i cittadini hanno diritto di apprendere senza distinzione di razza, religione e censo. I tagli imposti dal Governo stanno facendo emergere la realtà della scuola, una realtà che non trova riscontro né nelle affermazioni del Ministro dell’istruzione né nei dati mistificati che diffonde.
Sono stati illustrati, quindi, tutti gli argomenti sui quali la CGIL e la FLC hanno svolto ricerche, approfondimenti, valutazioni e raccolto dati, quelli reali, delle scuole del nostro Paese. Il quadro che ne scaturisce è di una scuola in grande sofferenza. Il disegno di destrutturazione del Governo incide sulla qualità dell’intero sistema formativo, determinando il licenziamento di migliaia di precari e l'esubero di tantissimi docenti di ruolo ed esasperando l’enorme sofferenza finanziaria delle scuole: tutto ciò nonostante si registri un aumento degli alunni rispetto allo scorso anno scolastico.
Nei materiali presentati sono illustrate tutte le conseguenze delle scelte del Governo sulla scuola. I tagli alle risorse con i 130.000 posti in meno in tre anni; il licenziamento solo quest'anno di 25.000 precari; la drammatica situazione in cui versano gli edifici scolastici con il costante rischio che corrono studenti e personale che vivono nella scuola gran parte della loro giornata; l’azzeramento dei finanziamenti per il funzionamento delle scuole che pure vantano nei confronti del Miur un credito di 1 miliardo, mai restituito.
La sofferenza della scuola si legge, anche, guardando la realtà dei vari segmenti: dalla scuola dell’infanzia senza più identità, dove i bambini sono numeri da parcheggiare nelle sezioni, alla scuola primaria dove l’ottimo modello organizzativo è stato spazzato via per far posto ad un tempo scuola ridotto che reintroduce il doposcuola, e dove ogni docente è sempre più solo. Inoltre, è vergognoso come il diritto allo studio, costituzionalmente garantito, sia fortemente compromesso per gli alunni diversamente abili per i quali, nonostante un aumento delle certificazioni mediche, non c’è certezza di un sostegno adeguato. Anche i tagli delle migliaia di lavoratori ATA sono un danno all’intero sistema di istruzione, perché queste professionalità hanno un ruolo importante nella realizzazione del progetto di scuola.
L’introduzione della materia "Cittadinanza e Costituzione, è un’altra affermazione del Ministro che tende ad offrire una realtà de-formata. E’ la stessa legge Gelmini (169/08) che prevede per queste tematiche la sola formazione per il personale e la possibilità per le scuole di avviare una sperimentazione. Ad oggi, non c’è traccia dell' istituzione di una nuova materia. Altrettanto miope e vergognoso è l’atteggiamento verso gli alunni con cittadinanza non italiana, per i quali il Ministro sta pensando a tetti prestabiliti per la formazione delle classi. Con le norme discriminatorie già in atto - e con quelle "allo studio" del Ministro - si nega la realtà di una società dove già convivono culture e saperi diversi, che per trovare la necessaria integrazione necessitano, innanzitutto, di una scuola accogliente.
Fulvio Fammoni, della segreteria della CGIL, nel concludere la conferenza stampa ha sottolineato come le politiche e le scelte del Governo sono inquadrate in un preciso disegno di taglio di tutto il sistema della conoscenza e del welfare. Sul lavoro, ha evidenziato ancora Fammoni, il Governo continua a dire che intende risolvere la situazione del precariato, dimostrando di non avere neanche il coraggio delle proprie scelte: perché non si può far finta di sostenere chi perde il lavoro, quando si è i veri responsabili dei licenziamenti!
In chiusura della conferenza, ribadendo l’adesione della CGIL e della FLC sia alla manifestazione nazionale dei precari che a quella promossa dalla FNSI a sostegno della libertà di stampa, sono state annunciate anche diverse altre mobilitazioni ed iniziative: dalla proposta di legge di iniziativa popolare sull’apprendimento permanente, per la quale sono già state raccolte molte e prestigiose firme, ai tanti incontri nelle piazze delle città per illustrare a genitori, studenti, associazioni, quanto sta accadendo nelle scuole.
Roma, 30 settembre 2009