CGIL e Genitori Democratici denunciano il 'caro-scuola'
Pubblichiamo la dichiarazione congiunta della CGIL e del Coordinamento Genitori Democratici (CGD), del 10 settembre u.s., sul caro-scuola.
Pubblichiamo la dichiarazione congiunta della CGIL e del Coordinamento Genitori Democratici (CGD), del 10 settembre u.s., sul caro-scuola.
Roma, 14 settembre 2004
Testo dichiarazione
"L’aumento dei libri di testo scolastici non è inferiore di un punto rispetto all'inflazione, ma, a differenza di quanto dichiarato dagli editori, in linea con l’inflazione reale e nettamente al di sopra dell’inflazione programmata dell’1,6% stabilita unilateralmente dal governo".
A denunciare il "caro-scuola", che si è riproposto anche quest'anno, è la CGIL che insieme al CGD (Coordinamento Genitori Democratici), parla oramai di una sorta di "tassa uguale per tutti per la fruizione di un diritto di cittadinanza che colpisce in modo particolare i ceti più deboli e più esposti ai rischi della dispersione scolastica".
"Al problema del caro-scuola, - proseguono CGIL e Genitori Democratici in una nota congiunta - si aggiungono gli effetti dei pesanti tagli dei trasferimenti finanziari agli enti locali, già effettuati e che si effettueranno con la prossima legge finanziaria.
Tagli che in molte situazioni produrranno consistenti aumenti delle tariffe per le mense e i trasporti scolastici, che si sommano ai costi sulle famiglie per la mancata garanzia delle attività quotidiane della scuola dovuti all’applicazione della legge 53".
A parere di CGIL e Genitori Democratici, infine, se si considerano anche i prezzi dei cosiddetti corredi scolastici, la “bolletta scolastica” sale a diverse centinaia di euro.
"La crescente percezione della positività dell’istruzione, vissuta dalle famiglie come bisogno primario, come risulta anche da una recente indagine Ispo -lamentano CGIL e CGD - non merita questo disinteresse ai problemi del costo della scuola".
Ragioni che spingono CGIL e CGD ad avanzare una proposta concreta ed immediata in quattro punti:
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la riattivazione presso il Miur dell’Osservatorio Nazionale sui libri di testo;
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tavolo di consultazione ed indirizzo volto a contenere i prezzi dei libri di testo, rappresentativo delle varie componenti interessate al problema (associazioni professionali; di genitori, di studenti, associazioni di editori e librai e rappresentanze sindacali) e non convocato dal 2001;
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il potenziamento delle risorse per gli interventi a supporto del diritto allo studio;
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il sostegno alle convenzioni tra scuole autonome, enti locali e associazioni della produzione e della distribuzione volte a diffondere l’adozione di kit scolastici “non consumistici” a prezzi contenuti, la formazione di biblioteche di classe e l’adozione di strumenti didattici alternativi.