CM 69 - alfabetizzazione informatica e lingua inglese nella scuola primaria
Con la CM 69 del 29 agosto 2003, il Ministero fornisce alle scuole linee di indirizzo e orientamenti relativi all’alfabetizzazione informatica e della lingua inglese.
Con la
CM 69 del 29 agosto 2003, il Ministero fornisce alle scuole linee di indirizzo e orientamenti relativi all’alfabetizzazione informatica e della lingua inglese.
Come è noto la generalizzazione di questi insegnamenti in prima e seconda elementare deriva dall’art. 2 del DM 61/03 e, a differenza di quanto previsto dall’art. 1 (progetto nazionale di avvio di innovazioni coerenti con la Legge Moratti), è stato condiviso unanimemente da tutto il Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione.
D’altra parte già la riforma del 90, ha introdotto nella scuola elementare l’insegnamento della lingua straniera, limitato, solo in via transitoria dalla norma attuativa alle ultime tre classi.
Questo processo, come ricorda anche la circolare, è già stato da tempo avviato dalle istituzioni scolastiche autonome molto prima dell’approvazione della legge 53/2003 e si è sviluppato, nonostante le difficoltà derivanti, in particolare, dai tagli agli organici degli ultimo due anni.
La durata dell’esperienza e la sua diffusione territoriale rendono ormai mature le condizioni per una sua estensione generalizzata.
L’attenzione prioritaria deve, quindi, essere attribuita alle condizioni qualitative della estensione della seconda lingua e dell’informatica.
A questo fine il Ministero si è impegnato a garantire tutte le scuole le condizioni organizzative e professionali per una estensione effettiva dell’insegnamento della lingua straniera e dell’informatica.
Per quanto riguarda l’assicurazione contenuta nel DM 61/03 circa la disponibilità delle risorse necessarie per la generalizzazione dell’insegnamento della lingua inglese, occorre una attenta verifica di come nei vari territori si sta applicando la CM 58/03 in ordine alla costituzione dell’organico di fatto.
Risulta che in diverse situazioni provinciali la costituzione dei nuovi posti in organico di fatto avvenga in modo difforme e peggiorativo rispetto a quanto previsto dalla CM 58/03: vi sono casi in cui l’orario di insegnamento (3 ore settimanali) in terza, quarta e quinta elementare è stato ridotto per utilizzare gli insegnanti specialisti nelle classi prima e seconda; sono stati costituiti posti su un numero di classi molto numeroso, anche oltre il doppio del limite (6/7 classi) individuato dalla normativa vigente per l’insegnamento della lingua straniera; sono stati costituiti posti di insegnamento senza alcuna una quota di orario non impegnata in attività frontale, da utilizzare per attività in contemporaneità, per la preparazione dei materiali e l’organizzazione dei laboratori.
Le situazioni citate, se non ricondotte ai criteri e alle indicazioni emerse dal confronto con le organizzazioni sindacali, rischiano di compromettere le condizioni qualitative della generalizzazione dell’insegnamento della lingua straniera.
Circa il quadro di organizzazione oraria in cui si realizza la generalizzazione dell’alfabetizzazione della lingua straniera e dell’informatica, la bozza di circolare non chiarisce se si tratta di un ampliamento dell’attuale curricolo obbligatorio: dentro le 27 ore settimanali oppure oltre le 27 ?
L’attribuzione dei nuovi posti in organico di fatto si è realizzata in ragione di una consistenza oraria prevista per l’insegnamento della lingua straniera, pari a 1 ora in prima elementare e 2 ore in seconda, fa pensare ad una attività aggiuntiva oltre le 27 ore. Invece, il riferimento della bozza di circolare all’alfabetizzazione della lingua inglese come “ambiente di apprendimento prima che oggetto di studio” e all’importanza di non prevedere una “rigida e predefinita organizzazione oraria” sembra preludere a una alfabetizzazione trasversale e interna alle 27 ore.
Dal punto di vista giuridico le scuole possono percorrere sia l’una che l’altra strada. Possono aumentare l’orario settimanale fino a 30 ore in relazione all’introduzione della seconda lingua, come previsto dalle legge 148/90 (ora art.129 DLgs 297/94), oppure mantenere invariato l’orario attuale (27 ore settimanali e 40 per il tempo pieno) e utilizzare la flessibilità curricolare del 15%, introdotta dal decreto 234/2000 (attuazione transitoria dell’autonomia curricolare prevista dall’art. 8 DPR 275/99).
A proposito dell’orario settimanale di insegnamento della seconda lingua il prima e seconda elementare, è opportuno ricordare che gli esiti della sperimentazione delle 251 scuole evidenziano come il 75% delle classi hanno dedicato 2 ore settimanali all’insegnamento della lingua straniera anche in prima per “farne uno strumento culturale di pari dignità” e per “un’interpretazione laboratoriale della didattica dell’inglese”.
Le indicazioni Nazionali sono considerate dalla circolare non come un riferimento vincolante, ma semplicemente da “tener presente”: è noto, infatti, che non sono mai state rese vigenti, attraverso la specifica procedura prevista dalla legge stessa.
A riguardo delle linee guida degli orientamenti didattici, riteniamo che raccolgano utilmente le esperienze qualificate realizzate in questi anni da molte scuole, sia per la lingua straniera che per l’informatica.
Per quest’ultima alfabetizzazione la mancanza della disponibilità di risorse professionali aggiuntive (fondamentali per la gestione dei laboratori di informatica), la riduzione degli organici funzionali realizzata in attuazione della legge finanziaria, la non sufficiente diffusione di attrezzature tecnologiche idonee, configurano l’intervento prospettato più come un consolidamento dell’esistente che come una generalizzazione.
I percorsi formativi delineati, a causa dei tempi (avvio in corso di anno scolastico), per le condizioni (in aggiunta alla normale attività didattica), per le metodologie e gli strumenti (formazione a distanza, e-learning)), rischiano di non essere sufficientemente efficaci in ordine alle competenze da formare e consolidare per dare piena effettività all’obiettivo della generalizzazione dell’alfabetizzazione della lingua straniera e dell’informatica.
Roma, 2 settembre 2003