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Comunicato unitario su art 1 quater L.257/2004

La FLC Cgil, la CISL Scuola, la UIL Scuola e lo SNALS CONFSAL esprimono un giudizio estremamente negativo sull’art. 1

15/12/2004
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Comunicato unitario su art 1 quater L.257/2004

La FLC Cgil, la CISL Scuola, la UIL Scuola e lo SNALS CONFSAL esprimono un giudizio estremamente negativo sull’art. 1 quater “Personale in servizio all'estero presso talune istituzioni scolastiche” inserito nella legge 257/2004, recentemente approvata dal Parlamento sia sotto il profilo del metodo che sotto quello del merito.

Nel metodo, ancora una volta le OO.SS. si vedono costrette a registrare una incursione del Parlamento su di una materia affidata dalla legge alla contrattazione e relativa alla disciplina del rapporto di lavoro del personale delle scuole italiane all'estero. E’, quindi, pretestuoso e arbitrario introdurre per via legislativa la regolamentazione di istituti che sono disciplinati dal CCNL, in quanto attengono alle procedure di mobilità professionale.

Nel merito si denuncia che l’applicazione della nuova normativa produce sperequazioni perché consente a poche unità di personale di continuare a rimanere in servizio all’estero, senza soluzione di continuità, per periodi superiori a quelli individuati dalla contrattazione collettiva, alterando, così, l’orizzonte dei diritti contrattualmente sanciti; mentre analogo beneficio viene negato alla maggioranza del personale che, pur possedendo i medesimi requisiti, rimane esclusa dall’applicazione del provvedimento.

La norma in questione è destinata, di conseguenza, a generare un contenzioso giudiziario da parte di quei lavoratori in servizio o in attesa di nomina che risulterebbero essere penalizzati dall’introduzione di tale disciplina.

Le OO.SS. porranno, quindi, in atto tutte le iniziative possibili per ricondurre nell’ambito della contrattazione collettiva le disposizioni approvate dal Parlamento chiedendo, in applicazione di quanto disposto dal D. Lgs 165/2001, la riapertura immediata del tavolo negoziale con l’Aran per giungere a soluzioni che eliminino qualsiasi sperequazione e ridefiniscano, in modo omogeneo, tutte norme contrattuali con riferimento al periodo di permanenza all’estero.

Roma 15 dicembre 2004