Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Scuola » Concorso a cattedre. Una proposta di nuovo regolamento inopportuna e inaccettabile

Concorso a cattedre. Una proposta di nuovo regolamento inopportuna e inaccettabile

Una forzatura a termine legislatura che crea solo ulteriore tensione. Chiesta la sospensione dell'iter.

12/12/2012
Decrease text size Increase  text size

Martedì 11 dicembre si è tenuto al Miur, dopo le sollecitazioni sindacali, un incontro sulla bozza di nuovo regolamento sulle procedure del concorso ordinario (in allegato).

La Finanziaria 2008 (Legge 244/07) aveva previsto una delega al Ministro per la revisione della formazione iniziale e delle attività procedurali per il reclutamento degli insegnanti.

Tale delega fu utilizzata solo in parte dal Ministro Gelmini con il regolamento sulla formazione iniziale (DM 249/10) affrontando la questione in modo molto parziale come segnalato in varie fasi dell'iter di quel regolamento.

Ora a legislatura quasi conclusa, il Ministro Profumo, ha utilizzato tale delega per proporre frettolosamente una bozza di regolamento anche per le procedure concorsuali.

Nel corso dell'incontro, unitamente alle altre organizzazioni sindacali, abbiamo sottolineato l'inopportunità di tale provvedimento in questa fase oltre a rilevare numerose incongruenze normative e procedurali nel testo proposto.

Abbiamo sottolineato l'eccesso di delega rispetto ad alcune parti del testo proposto in considerazione che la Legge 244/07 prevedeva semplicemente la "revisione delle attività procedurali… a legislazione vigente".

Nel testo invece si interviene sulla Legge 124/99 per la durata delle graduatorie dei concorsi (ora prevista fino alla pubblicazione delle graduatorie del concorso successivo). Si interviene anche sul Testo Unico (Dlgs 297/94) per quanto riguarda l'eliminazione dell'obbligo del parere del CNPI sui programmi d'esame e sulla costituzione delle commissioni.

Come se non bastasse sono previste anche limitazioni al diritto alla partecipazione ai concorsi intervenendo su norme di carattere generale: è prevista la partecipazione per un solo insegnamento anche se si possiedono i titoli che permettono l'accesso ad altre procedure e il divieto di partecipare al concorso successivo se non si è superato il precedente. Tutto ciò viola l'universalità delle prove concorsuali e il diritto a partecipare a tutte quelle a cui si ha diritto.

Oltretutto la prova preselettiva non si supera al raggiungimento di un punteggio minimo ma è prefissato il numero dei candidati ammessi (3 volte i posti a concorso) determinando quindi disparità tra gli insegnamenti e tra le Regioni in base al numero e alle caratteristiche dei partecipanti. Potrebbe accadere che in qualche caso non si sia ammessi con un punteggio alto, mentre in altri si potrebbe essere ammessi anche con un punteggio basso.

Sono state rilevate anche numerose altre incongruenze tra le quali si segnala l'obbligo di dichiarare il proprio curriculum vitae, senza che lo stesso sia mai preso in considerazione ai fini della graduatoria finale, mentre non si prevede in alcun modo la valorizzazione del servizio prestato, né la possibilità di partecipazione per i neo-laureati.

Abbiamo anche sottolineato la palese contraddizione tra la fretta nel produrre tale regolamento e i gravi ritardi e mancanze nelle procedure della formazione iniziale. La mancata attivazione delle lauree magistrali, dei TFA per l'AFAM e per numerose classi di concorso, del percorso abbreviato per i maestri diplomati e del TFA speciale sono il segno evidente di una sottovalutazione del tema della formazione iniziale e del reclutamento che non si risolve certo con un nuovo regolamento dei concorsi, quando anche l'attuale sta dando i primi segni di cedimento di fronte alla magistratura e alla farraginosità delle procedure.

A fronte di tutti questi rilievi, unitamente alle altre organizzazioni sindacali, abbiamo chiesto di sospendere immediatamente l'iter del provvedimento e di aprire un reale confronto su tutte le questioni connesse al precariato nella scuola, come da noi richiesto già da tempo, per costruire percorsi e procedure che diano una risposta concreta sia a chi già lavora nella scuola che ai giovani che intendono intraprendere questa professione.