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Concorso ordinario per i Dirigenti Scolastici: meccanismo da rivedere

Amministrazione in affanno, incertezza del diritto. Il concorso riservato

27/09/2005
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A seguito della nostra richiesta di incontro con specifica lettera unitaria si è svolta presso il MIUR alle ore 9.30 del 27 settembre 2005 una riunione relativa allo svolgimento del concorso ordinario per Dirigenti Scolastici.
La richiesta di incontro era motivata dalle difformità dei tempi e dalle problematiche che stanno emergendo nei diversi territori anche a seguito dei ricorsi e delle prime ordinanze di sospensiva emesse da alcuni Tar.
Come FLC Cgil abbiamo segnalato che in alcune situazioni anche la seconda graduatoria, quella definitiva, conteneva inesattezze che se non corrette avrebbero portato alla esclusione dei concorrenti. Abbiamo segnalato inoltre che in una regione (Toscana), cosa che non è avvenuta in tutto il resto d’Italia, non sono stati depennati i sanati dalla legge 43/2005 impedendo ai primi esclusi di accedere alle prove. Infine abbiamo chiesto all’Amministrazione come intende affrontare la situazione che si sta determinando in varie regioni d’Italia per assicurare l’andamento regolare del concorso: alcuni ricorrenti, infatti, saranno ammessi per Ordinanza di sospensiva del Tar, altri che hanno fatto ricorso avranno la presumibile ordinanza di sospensiva dopo lo svolgimento delle prove scritte perché non sono previste udienze dei Tar in tempo utile.
L’Amministrazione ha spiegato che per quanto riguarda le prime due questioni sollevate (punteggi ancora sbagliati in graduatoria definitiva e non esclusione dei sanati dalla legge 43/2005), l’unico passo che rimane ai concorrenti è quello del ricorso giurisdizionale. Questo perché, anche se il bando è nazionale, tuttavia nelle fase operative esso è interamente rimesso alle responsabilità dei direttori regionali. E ciò vale per tutte le questioni di espletamento operativo del concorso nelle sue varie fasi.
Per quanto riguarda invece i ricorsi, l’Amministrazione centrale ha espresso l’orientamento, ferma rimanendo la determinazione delle singole Direzioni regionali, di ammettere alle prove scritte, laddove ancora esse si devono svolgere, non solo tutti i Docenti che abbiano ottenuto le sospensive dei Tar ma anche tutti quelli che abbiano semplicemente presentato ricorso. Ciò perché, se si dovessero ripetere le prove a beneficio di coloro che ottenessero la sospensiva in data posteriore allo svolgimento delle stesse prove scritte, si metterebbe a rischio la unicità, e quindi la legittimità, del concorso,
Si profila, così, a nostro parere, una situazione che verrà inevitabilmente vissuta dalle varie tipologie di personale interessato (a partire da quello residente nelle regioni dove il concorso si è già svolto) come pesante e discriminatoria.
Viene meno la certezza del diritto, viene meno ogni fiducia nello svolgimento regolare dei concorsi pubblici.
Le incertezze e le contraddizioni gestionali suddette, la lunghezza dello svolgimento del concorso, la lentezza della giustizia amministrativa creano, con tutta evidenza, una situazione insostenibile. Per cui va posto immediatamente all’ordine del giorno il superamento per il prossimo concorso ordinario dei meccanismi attuali. Essi si sono rivelati, alla prima prova dei fatti, onerosi, escludenti una massa enorme di aspiranti, inadatti a preselezionare (evidentemente i titoli non sono idonei a determinare una equanime e accettabile preselezione), lunghi nella gestione. Alla conclusione vi è il rischio di mettere in questione la stessa validità della selezione della Dirigenza Scolastica e la stessa possibilità di dotare le scuole di una Dirigenza stabile e motivata.
Nel corso dell’incontro abbiamo ribadito la necessità, anche prevedendo un nuovo concorso ordinario che colmi tutte le sedi vacanti, di bandire il concorso riservato ai Presidi incaricati previsto dalla legge 43/2005 facendo tempestivamente una ricognizione dei posti liberi e procedendo all’emanazione nei tempi più stretti possibili (febbraio 2006), come abbiamo già chiesto allo stesso MIUR e al Ministero della Funzione pubblica.

Roma 27 settembre 2005