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Concorso per dirigenti: subito il riservato e contestuale bando per l’ordinario

Il giorno 21 ottobre 2002, il Coordinamento Nazionale dei Presidi Incaricati della CGIL Scuola, convocato per esaminare la situazione relativa al bando di concorso di imminente indizione, ha avanzato le seguenti osservazioni e proposte.

21/10/2002
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Il giorno 21 ottobre 2002, il Coordinamento Nazionale dei Presidi Incaricati della CGIL Scuola, convocato per esaminare la situazione relativa al bando di concorso di imminente indizione, ha avanzato le seguenti osservazioni e proposte.

E’ un fatto positivo, come più volte sottolineato dalla CGIL Scuola, che venga bandito il concorso riservato, da svolgere in tempi rapidi e anticipati e con specifiche modalità rispetto al concorso ordinario a beneficio dei Presidi Incaricati, in modo tale che questi ultimi siano preposti da Dirigenti alle scuole a partire dal 1 settembre 2003. Questo è un atto dovuto non solo per le scuole italiane ma anche per i diritti maturati da chi svolge le funzioni dirigenziali da moltissimi anni, senza il correlativo riconoscimento del ruolo a causa della mancata indizione di concorsi da oltre un decennio.

Tuttavia, dagli ultimi confronti avuti, su nostra sollecitazione, con i rappresentanti dell’Amministrazione, in seguito alla delibera assunta il 4 ottobre dal Consiglio dei Ministri per l’autorizzazione tramite DPR al MIUR di indizione del bando di concorso riservato per 1500 posti, emerge un quadro che desta preoccupazione e allarme.

Ciò in ordine sia alle stesse modalità di svolgimento del concorso riservato sia al successivo espletamento del concorso ordinario.

Per quanto attiene alle modalità di svolgimento del concorso riservato, permangono alcuni elementi di ambiguità che potrebbero essere ancora evitati, laddove si impongono nel percorso selettivo punteggi superiori alla sufficienza o si prevedono in fase finale prove scritte e orali sia pur attenuati dall’unicità del voto.

Ma, quel che più rileva e che ha bisogno di essere ripensato e rivisto è il meccanismo privo delle garanzie che le stessi Leggi prevedono e che hanno riservato su base nazionale la metà dei posti messi a concorso.

Il meccanismo previsto dall’Amministrazione è tale da prefigurare due concreti rischi: il primo, di avere, alla fine del percorso concorsuale, situazioni regionali e settori formativi dove rimangono posti vuoti e non tutti i 1500 posti della riserva assegnati; il secondo, di esporre il concorso riservato ai ricorsi degli eventuali esclusi in fase di ammissione al corso di formazione in presenza di posti che rimarranno vuoti su base nazionale

Se è vero, infatti, che le commissioni e i concorsi sono regionali, è altresì vero che la riserva di 1500 posti è su base nazionale. Non prevedere misure di salvaguardia dell’integrità dell’assegnazione dell’intero lotto di 1500 posti, perché si lascia alla casualità delle domande da presentare nelle Regioni dove si presume che vi sia maggiore disponibilità, fa correre seri pericoli di tagliare fuori gli aventi diritto e di lasciare le scuole prive di Dirigenti Scolastici nell’ambito dei 1500 posti riservati.

A tal fine, poiché il concorso, seppur organizzato su base regionale, è tuttavia in questa fase di transizione pensato come concorso nazionale, occorre creare un meccanismo di partecipazione al concorso di tutti gli aventi diritto nella regione di provenienza con ammissione integrale al corso di formazione e, una volta superata la selezione, con possibilità di mettersi in coda nelle graduatorie di altre Regioni.

E’ il cosiddetto meccanismo della compensazione previsto e raccomandato da una unanime espressione parlamentare del 19 dicembre 2001.

Per quanto attiene al concorso ordinario, si ritiene indispensabile che nello stesso atto di indizione del concorso riservato sia contenuta con precisione, al di là di generici impegni politici, destinati ad essere messi in discussione e disattesi a seconda delle contingenze politico-economiche, la data entro cui avviare il bando per gli altri 1500 posti, in modo da dare certezza alla scuola e agli aspiranti docenti e Presidi Incaricati non triennalisti.

Questi elementi si rivelano tanto più necessari quando si pensi che, in assenza della certezza dello svolgimento del concorso ordinario, viene a cadere uno dei presupposti del superamento dell’istituto dell’incarico di Presidenza.

A tal proposito le norme, infatti, prevedono che non si farà più ricorso agli incarichi di Presidenza una volta effettuato il primo bando di concorso. Il solo concorso riservato e non contestuale – sia pur nelle previsioni- al concorso ordinario, non soddisfa le condizioni per il superamento dell’istituto degli incarichi di Presidenza e lascia ancora per molti anni numerosissime scuole prive di Dirigenti Scolastici, certamente impossibili da dirigere attraverso la reggenza che la Legge e il Contratto prevedono solo come forma residuale di gestione delle scuole.

Il Coordinamento Nazionale della CGIL Scuola ritiene necessario sviluppare una iniziativa di denuncia e di mobilitazione, insieme con le altre Organizzazioni Confederali, con il Coordinamento Nazionale dei Presidi Incaricati e con tutte le forze che ne ritengono condivisibili gli obiettivi, mettendo in campo le iniziative finalizzate al raggiungimento di positivi risultati.

Roma 21 ottobre 2002 COORDINAMENTO NAZIONALE

PRESIDI INCARICATI CGIL SCUOLA