Concorso riservato: decaduto il Decreto della discriminazione
Ci giunge notizia che alla Camera dei Deputati è decaduto il Decreto della discriminazione (ddl 3232 di conversione in legge del DL 280 approvato il 29 2004 novembre al Senato e approdato alla Camera come ddl 5519) che immetteva in ruolo i cosiddetti riservatari.
Ci giunge notizia che alla Camera dei Deputati è decaduto il Decreto della discriminazione (ddl 3232 di conversione in legge del DL 280 approvato il 29 2004 novembre al Senato e approdato alla Camera come ddl 5519) che immetteva in ruolo i cosiddetti riservatari. Le osservazioni della Commissione bilancio in merito al ddl e la fermezza dei deputati dell’opposizione che, proprio in ragione di dette osservazioni, avrebbero avuto il tempo, prolungando la discussione, di farlo decadere, hanno consigliato il Governo a ritirarlo.
Sappiamo che proprio il discusso articolo 6-sexies è stato determinante al ritiro del provvedimento.
Le denunce della FLC Cgil, unitamente alle altre Organizzazioni Confederali, insieme alle pressioni di centinaia di unità di personale che ha protestato vibratamente tramite fax e incontri favoriti da FLC Cgil CISL Scuola e UIL Scuola, ora creano le condizioni per sanare definitivamente la situazione nell’interesse di tutti, secondo la proposta che è apparsa sul nostro sito il 24 gennaio 2005 a cui rinviamo.
Pubblichiamo di seguito il verbale ufficiale della seduta del 26 gennaio 2005 n.575
Roma 26 gennaio 2005
verbale ufficiale 26 gennaio 2005 n. 575
La seduta, sospesa alle 16,55, è ripresa alle 18,10.
PRESIDENTE. Chiedo al presidente della I Commissione, onorevole Bruno, di riferire all'Assemblea sugli esiti della riunione del Comitato dei nove.
DONATO BRUNO, Presidente della I Commissione. Signor Presidente, il Comitato dei nove si è riunito, alla presenza del rappresentante del Governo, tentando di trovare una soluzione, atteso il parere espresso dalla Commissione bilancio, che rendeva quasi impossibile il dialogo su tutti gli emendamenti sui quali si sarebbe potuto svolgere un confronto.
Devo informare l'Assemblea che non vi è accordo sulle proposte emendative presentate dall'opposizione. Le chiederei pertanto, Presidente, ove possibile, di passare all'esame del provvedimento di cui al punto 6 dell'ordine del giorno, atteso che su di esso vi è l'accordo della maggioranza e dell'opposizione e che non sono stati presentati emendamenti. Credo pertanto che l'Assemblea potrebbe essere in grado di approvarlo in breve tempo.
PRESIDENTE. Il Governo?
LEARCO SAPORITO, Sottosegretario di Stato per la funzione pubblica. Il Governo prende atto con rammarico di ciò che è successo e della conseguente impossibilità di procedere all'approvazione definitiva del provvedimento.
PRESIDENTE. Se non vi sono obiezioni, passerei, dunque, all'esame del disegno di legge recante modifiche ed integrazioni alla legge 7 agosto 1990 n. 241, concernenti norme generali sull'azione amministrativa.
ANTONIO BOCCIA. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ANTONIO BOCCIA. Signor Presidente, intervengo solo per una questione di forma. Dalle parole del presidente Bruno non si è capito se si tratta di una proposta di inversione dell'ordine del giorno, di rinvio in Commissione, di rinvio del provvedimento. Credo che si debba chiarire tale proposta.
PRESIDENTE. Onorevole Boccia, lei è sempre molto attento e pertanto non le sarà sfuggito che il Presidente della Camera, dopo aver preso atto della dichiarazione di impossibilità a procedere nei tempi previsti per le modifiche richieste dalla Commissione bilancio ex articolo 81, quarto comma, della Costituzione, ha dato la parola al sottosegretario Saporito, che - di fatto, - ha annunciato l' «abbandono» del provvedimento. Il decreto-legge avrebbe dovuto, infatti, essere convertito nei tempi utili per la sua trasmissione al Senato. Tale circostanza non si verifica e pertanto, come aveva auspicato la Conferenza dei Presidenti di gruppo, prendiamo atto della realtà e procediamo all'esame degli altri punti all'ordine del giorno.
ANTONIO BOCCIA. Signor Presidente, lei dice bene: procediamo con l'esame degli altri punti all'ordine del giorno, quindi passiamo...