Concorso subito per la dirigenza scuola
Il Coordinamento Nazionale dei Presidi Incaricati della CGIL Scuola, ha espresso un giudizio severamente negativo sulla inerzia del Governo, che si dimostra incapace di operare per la funzionalità della scuola pubblica.
Il Coordinamento Nazionale dei Presidi Incaricati della CGIL Scuola, riunitosi a Roma per esaminare la situazione venutasi a determinare dopo le iniziative organizzate da CGIL CISL UIL Scuola sulla emanazione del bando di concorso per Dirigenti Scolastici, ha espresso un giudizio severamente negativo sulla inerzia del Governo, che si dimostra incapace di operare per la funzionalità della scuola pubblica.
Anzi, il taglio agli organici del personale Ata, il taglio alle supplenze , la mancata immissione in ruolo dei docenti (si prevede la immissione in ruolo di 9000 unità a fronte di una esigenza di 80.000 unità), il definanziamento delle attività legate all’autonomia fanno parte di un disegno complessivo di destrutturazione e indebolimento della scuola pubblica.
Anche la mancata indizione del bando di concorso si colloca dentro questo disegno generale che penalizza le scuole di stato.
Il Coordinamento dei Presidi Incaricati della CGIL Scuola ritiene indispensabile:
- la tempestiva emanazione del bando di concorso per tutti posti determinati dai meccanismi oggettivi di calcolo previsti dalle Leggi (articolo 29 del D.L.vo 165/2001);
- l’espletamento immediato del percorso riservato ai Presidi Incaricati triennalisti (per il 50% dei posti) al fine di preporre alle scuole i vincitori a partire dal settembre 2003, con contestuale fissazione delle date certe per l’espletamento del concorso ordinario (rimanente 50% dei posti).
Il Coordinamento nazionale dei Presidi Incaricati esprime soddisfazione per l'iniziativa legale intrapresa dalla CGIL Scuola, che ha diffidato il Ministro Moratti a causa della mancata emanazione del bando di concorso, nonostante le reiterate promesse e annunci governativi.
L’iniziativa che, ove dovesse scadere il tempo di trenta giorni previsto dalla diffida, proseguirà davanti al Giudice del Lavoro, è tanto più significativa in quanto proposta non da singoli lavoratori ma dall’Organizzazione Sindacale nel suo complesso, nella persona del suo Segretario Generale.
Roma 8 luglio 2002