Coordinamento unitario: ordini del giorno su Contratto, Legge 53, Valutazione
si è riunito il Coordinamento Nazionale Unitario dei Dirigenti Scolastici di CGIL CISL UIL Scuola e ha approvato tre ordini del giorno,sulle questioni fondamentali:la vertenza contrattuale, l'attuazione e il contrasto ai provvedimenti legislativi della Legge 53, la valutazione della dirigenza scolastica".
Il giorno 17 5 2004 a Roma si è riunito il Coordinamento Nazionale Unitario dei Dirigenti Scolastici di CGIL CISL UIL Scuola e ha approvato tre sintetici ordini del giorno che fanno il punto sulle tre questioni fondamentali che sono all'attenzione della Dirigenza Scolastica italiana: la vertenza contrattuale, l'attuazione e il contrasto ai provvedimenti legislativi della Legge 53, la valutazione della dirigenza scolastica".
Ecco i testi.
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Le iniziative e le lotte dei Dirigenti Scolastici per il Contratto
Il Coordinamento Nazionale Unitario CGIL CISL UIL Scuola dei Dirigenti Scolastici, riunito a Roma il 17 5 2004, esprime, in merito alla vertenza per il Contratto dell’Area V, le seguenti valutazioni.
1- L’iniziativa messa in campo dai Dirigenti Scolastici di Cgil Cisl Uil Scuola in questi anni, subito dopo la firma del primo Contratto avvenuta il 1 3 2002, ha fatto sì che la questione contrattuale della Dirigenza Scolastica rimanesse all’attenzione della controparte e del Governo. La proclamazione dello stato di agitazione, lo svolgimento di assemblee in tutta Italia, il sit in davanti al Senato il 21 di ottobre 2003, la partecipazione agli scioperi e alle manifestazioni per la salvaguardia della scuola pubblica hanno sempre sottolineato la necessità dello stanziamento nelle Finanziarie 2003 e 2004 e oggi nel DPEF 2005 delle risorse adeguate all’obiettivo dell’equiparazione retributiva alle altre aree dirigenziali.
2- La stessa iniziativa, lanciata da CGIL CISL UIL Scuola e Snals, di indisponibilità alla sperimentazione della valutazione proposta dal MIUR, iniziativa pienamente riuscita, dal momento che l’Amministrazione ha dovuto ammettere la non conclusione della fase sperimentale, si è collocata in questa posizione di contrasto alla sordità del Governo che non ha ritenuto di aprire nessun canale di comunicazione con i Dirigenti Scolastici.
3- Nella fase presente la lotta dei Dirigenti Scolastici, che finora si è esercitata sul terreno della salvaguardia della scuola pubblica e dell’autonomia scolastica insieme con tutto il resto del mondo della scuola e nella richiesta dell’avvio delle trattative contrattuali, si salda con la lotta di tutti i Dirigenti dello Stato e di tutti i lavoratori del pubblico impiego.
4- I Dirigenti Scolastici rivendicano, insieme con gli altri Dirigenti e con i dipendenti dei settori pubblici e della Scuola, la salvaguardia del potere d’acquisto e l’avvio delle trattative contrattuali, per battere il disegno del Governo che non facendo i Contratti e sottostimando l’inflazione tenta di ottenere risparmi che servono per una riforma fiscale che si preannuncia favorevole solo per i ceti abbienti.
5- Nelle lotte di questi giorni, e soprattutto nello sciopero del 21 maggio 2004, i Dirigenti Scolastici porteranno in ogni caso la specificità della loro situazione, sia sul piano retributivo sia su piano normativo. Sul piano retributivo per l’equiparazione già formalmente riconosciuta all’Area V già da tre atti di Indirizzo approvati dal precedente e dal presente Governo. Sul piano normativo per ripristinare la sovranità del Contratto vulnerato dalla Legge Frattini su più punti (valutazione, incarichi), per respingere le incursioni che sta tentando il Ministro della Funzione pubblica sempre sulle richiamate materie, per respingere le improvvide iniziative del Ministero dell’Economia su istituti economici consolidati (quali la base pensionabile), per difendere e rafforzare l’autonomia gestionale della Dirigenza Scolastica.
6- Sugli incarichi, la valutazione, gli incarichi aggiuntivi, assicurazione e tutela legale, pensioni e liquidazione, mobilità e altre materie si impone un aggiornamento della piattaforma contrattuale che CGIL CISL UIL hanno presentato fin dal 2 9 2002, a seguito delle novità nel frattempo intervenute.
Il Coordinamento nazionale unitario, nell’esprimere soddisfazione per il livello di partecipazione alle iniziative finora mostrata dai dirigenti Scolastici a difesa della scuola pubblica e dell’autonomia, chiama i Dirigenti Scolastici, a sostegno dei precedenti punti contrattuali e vertenziali, allo sciopero per l’intera giornata del 21 maggio con concentramento a Piazza S. Giovanni a Roma alle ore 12.
Dirigenti Scolastici e provvedimenti Moratti
Il Coordinamento Nazionale Unitario dei Dirigenti Scolastici CGIL CISL UIL Scuola, riunito il 17 5 2004, in merito ai provvedimenti Moratti conseguenti alla Legge 53/2003, esprime le seguenti considerazioni.
1- Ribadisce il valore fondamentale dell’Autonomia delle istituzioni scolastiche che ha avuto riconoscimento costituzionale nel novellato Titolo V della Costituzione italiana.
2- Ribadisce la correttezza delle posizioni assunte da CGIL CISL UIL Scuola che hanno già dato importanti risultati positivi quali:
- il congelamento degli organici e la possibilità della conferma dell’Offerta Formativa per il prossimo anno scolastico. Risultato ancora parziale e insufficiente poiché la salvaguardia dell’organico deve essere realizzata con una misura ad effetti permanenti.
- il rinvio dell’anticipo per la scuola dell’infanzia;
- la marcia indietro rispetto alla tematica dell’evoluzionismo come contenuto dell’insegnamento;
- il rinvio ad un tavolo negoziale con l’Aran della questione tutor che investe materie di carattere contrattuale.
Rimane interamente la necessità di continuare nel contrasto ai provvedimenti individuati come illegittimi da CGIL CISL UIL Scuola e che confliggono con l’autonomia delle scuole e con le prerogative contrattuali.
3- Ritiene che il ruolo del Dirigente Scolastico non può ridursi, in ogni caso, ad un puro allineamento burocratico e ad una esecutività acritica dei provvedimenti ministeriali. Il rispetto della legalità per il Dirigente Scolastico come per tutti i soggetti interessati rimane la strada da perseguire in ogni momento gestionale e nella vita delle istituzioni scolastiche.
4- Considera come posizione in linea con una funzione dirigenziale correttamente intesa quella di promuovere momenti di approfondimento fra le componenti scolastiche sulla forte valenza normativa delle prerogative delle scuole dell’autonomia.
5- Ritiene giusto il giudizio negativo espresso delle Organizzazioni Sindacali confederali nei confronti delle scelte complessive dei provvedimenti Moratti. Ritiene contestualmente opportuno ribadire la fecondità di una più puntuale declinazione dei contenuti della funzione docente (soprattutto in relazione alle attività di coordinamento, rapporti col territorio, orientamento) volta a migliorare il funzionamento dell’organizzazione scolastica e a potenziare l’offerta formativa flessibile ed individualizzata, condizione di una lotta efficace contro la dispersione scolastica e per la mobilità e l’equità sociale. Fermo restando che tutto ciò deve passare attraverso il naturale canale contrattuale e che tutto ciò non può essere confuso con la creazione per via legislativa o amministrativa, peraltro assunta in sede di decretazione secondaria e con eccesso di delega rispetto alla Legge 53/2003, di una figura quale il tutor in cui si addensano funzioni che vanno diversamente articolate e impostate in base ai principi di autonomia organizzativi e didattici di cui agli articoli 4 e 5 del DPR 275/99.
La valutazione dei Dirigenti scolastici
Il Coordinamento Nazionale Unitario dei Dirigenti Scolastici CGIL CISL UIL Scuola, riunito il 17 5 2004, in merito alla valutazione dei Dirigenti Scolastici, esprime i seguenti giudizi e valutazioni.
1- Ribadisce la giustezza delle posizioni praticate finora e il proprio no a qualsiasi modello valutativo che entri in vigore prima della stipula del nuovo Contratto, essendo stato il CCNL vigente stravolto, in materia di valutazione, unilateralmente dalla legge Frattini, e peraltro non rispettato dallo stesso modello Sivadis.
2- Ritiene necessario lanciare, prima di varare un nuovo sistema valutativo condiviso ed efficace, una nuova fase di ricerca e sperimentazione, di durata pluriennale, sulla questione che veda protagonisti i Dirigenti Scolastici nella proposta e nella verifica su diversi modelli.
3- Ritiene che punti fermi per la sperimentazione e ricerca debbono essere:
- pluriennalità intrecciata eventualmente con una rendicontabilità annuale;
- nucleo di valutazione che preveda anche la presenza dei pari;
- limitazione all’indispensabile della documentazione cartacea che può ridursi a quella che già normalmente si produce(Programma annuale, Piano delle Attività, Pof, relazione annuale, Contratto di Istituto ecc.)