Corsi di recupero: risorse recuperate?
45 milioni di euro per finanziare corsi e attività di recupero, manovra permettendo, naturalmente.
Mentre la stampa comincia ad accorgersi che tra i vari segnali di restaurazione cominciano a far capolino anche le costose ripetizioni private, a quanto pare in vigorosa espansione, complici da un lato i tagli di risorse alle scuole, che non consentono più di attivare i corsi di recupero, e dall’altro il vincolo della sufficienza in tutte le discipline per l’ammissione all’esame, uno spiraglio forse sembra aprirsi tra le nubi nere dei tagli tremontiani passati presenti e futuri: il MIUR, sollecitato dai sindacati, avrebbe intenzione di sbloccare i “canonici” 45 milioni di euro destinati a finanziare i corsi di recupero estivi. Una misura un po’ tardiva, che non servirà a prevenire le bocciature e, soprattutto le non ammissioni, ma che consentirà almeno di ottemperare alla legge che obbliga la scuola ad intervenire (DDMM 42 e 80 del 2007) e di attivare i corsi estivi per “color che son sospesi”.
I soldi potrebbero arrivare alle scuole nel giro di un mese. Ma il condizionale è d’obbligo visto che, come al solito, la decisione ultima spetta non al Ministro dell’Istruzione Gelmini ma a quello dell’Economia e delle Finanze, Tremonti.
Roma, 4 giugno 2010