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Decreto Monti sulla crescita: stop ai tagli e organico funzionale, stabile e triennale per la scuola

È necessario cambiare rotta e restituire risorse alle scuole. La FLC ha presentato da tempo le proprie proposte al Ministro Profumo e alle forze politiche. Intollerabili ulteriori interventi sul personale e sulle risorse contrattuali.

20/01/2012
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Si rincorrono in questi giorni voci o anticipazioni di stampa sul contenuto relativo alla scuola del decreto Cresci-Italia che sarà discusso in Consiglio dei Ministri tra un paio di giorni.

Per la FLC è necessario agire con urgenza su organici e risorse, evitando di inserire, in un decreto legge, temi che invece necessitano di spazi più ampi di discussione. Le nostre proposte contenute nel dossier Ricostruire la scuola sono già note da tempo e sono state presentate sia al Ministro Profumo che alle forze politiche.

In primis per quanto riguarda gli organici del personale docente e ATA, ridotti paurosamente dal taglio epocale messo in campo dal Governo Berlusconi, occorre:

  • fermare la mannaia dei tagli agli organici, insostenibili per le scuole, che, anche per il prossimo anno, a causa delle disposizioni relative al congelamento degli organici previste nella legge finanziaria del luglio 2011 e ovviamente delle disposizioni dell'art. 64 L.133/2008, potrebbe determinare ulteriori interventi, ad esempio nella scuola primaria
  • superare la distinzione tra organico di fatto e organico di diritto, in una prima fase stabilizzando tutti i posti vacanti in organico di fatto (sostegno e spezzoni)
  • rendere stabili gli organici, definendoli su base triennale
  • definire l'organico funzionale, che significa attribuire alle scuole risorse aggiuntive per far fronte a tutte le loro esigenze
  • individuare, in aggiunta, una dotazione definita secondo la tipologia della scuola/ordinamenti e alcuni indicatori di complessità, finalizzata a migliorare l'efficacia dell'azione didattica in relazione al POF
  • garantire l'organico per il sostegno agli alunni con disabilità
  • estendere la figura dell'assistente tecnico in tutti gli ordini di scuola.

Inoltre, sulle risorse finanziarie occorre:

  • fissare per legge una dotazione ordinaria
  • ripristinare e utilizzare i fondi della legge 440/97 (autonomia scolastica) per attribuire una quota integrativa legata al Pof di istituto.
  • rivedere la legge eliminando il preliminare passaggio nelle commissioni parlamentari in modo da attribuire direttamente alle scuole statali le relative poste
  • ripristinare i fondi per gli investimenti in conto capitale.

Queste operazioni necessitano di risorse aggiuntive insieme ad un miglior utilizzo di quelle già esistenti.
Sarebbero intollerabili interventi ulteriori sul personale o sulle risorse contrattuali già depauperate dal blocco dei contratti e dall'aumento del costo della vita.

L'autonomia scolastica per poter funzionare ha bisogno di poche cose: risorse finanziarie e organici certi e non tagliabili al 1 settembre di ogni anno, bilanci liberi da spese non programmabili, regole chiare senza il profluvio di norme e circolari dettagliate che invadono le prerogative degli organi di governo della scuola.

Per crescere l'Italia ha bisogno di un sistema di istruzione forte e di investimenti nei settori della conoscenza: questa è la strada per costruire le idee che diventeranno il nostro futuro. 

Nonno, cos'è il sindacato?

Presentazione del libro il 5 novembre
al Centro Binaria di Torino, ore 18.

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