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Concorso ordinario dirigenti scolastici. Al via la procedura con la pubblicazione del bando.

Il concorso si svolgerà a livello regionale. Confermato il contingente di 587 posti a bando, pari al 60% delle disponibilità complessive. Scadenza delle domande fissata al 17 gennaio 2024.

19/12/2023
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E’ stato pubblicato il 19 dicembre 2023 sul portale INPA il testo del bando di concorso ordinario per il reclutamento di 587 dirigenti scolastici che rappresentano il 60% dei posti effettivamente vacanti e disponibili. Il restante 40% andrà alla procedura riservata nazionale il cui avvio è dato per imminente.

Come indicato nel Regolamento sulle modalità di svolgimento del concorso - decreto ministeriale 194/2022, il bando è nazionale ma la procedura sarà gestita a livello regionale in 16 regioni su 18, secondo la ripartizione effettuata sulla base dei dati risultanti ai sistemi informativi del Ministero che non prevedono disponibilità in Basilicata e Molise. Conseguentemente in queste due regioni non sarà avviata la procedura.

Questa la tabella di ripartizione dei posti presente all’articolo 3 del bando:

REGIONE

POSTI

ABRUZZO

12

CALABRIA

11

CAMPANIA

34

EMILIA ROMAGNA

28

FRIULI VENEZIA GIULIA

11

LAZIO

50

LIGURIA

6

LOMBARDIA

156

MARCHE

14

PIEMONTE

65

PUGLIA

32

SARDEGNA

11

SICILIA

26

TOSCANA

54

UMBRIA

5

VENETO

72

TOTALE

587

LA PROCEDURA CONCORSUALE

Istanza di partecipazione

L’istanza di partecipazione al concorso potrà essere presentata unicamente in modalità telematica, attraverso il Portale unico del reclutamento www.inpa.gov.it, oppure attraverso la Piattaforma Concorsi e Procedure selettive, presente sul sito web del MIM www.miur.gov.it  previo possesso delle credenziali SPID/CIE/CNS/eIDAS, o in alternativa, di un'utenza valida per l'accesso ai servizi presenti nell’area riservata Istanze on Line (POLIS) del MIM,  improrogabilmente entro le ore 23,59 del 17 gennaio 2024.

Al termine della procedura di invio un’apposita ricevuta scaricabile certificherà l’avvenuta presentazione online.

Per la partecipazione al concorso è richiesto il pagamento di un contributo di 15,00 euro che dovrà essere effettuato con bollettino emesso dal sistema “Pago In Rete”. La ricevuta del pagamento dovrà essere allegata – a pena di esclusione- all’istanza di partecipazione.

Prova preselettiva

La prova preselettiva è prevista nel caso in cui le domande di partecipazione siano superiori al quadruplo dei posti messi a concorso, come indicato dall’art. 6, comma 1, del Regolamento.

La prova è unica su tutto il territorio nazionale e  viene somministrata in modalità computer based contestualmente in tutte le regioni, anche in più sessioni nel caso di un alto numero di candidati.

È articolata in un test con 50 quesiti a risposta multipla, 6 per ciascuno degli ambiti disciplinari a), b), c), d), e), f), g) e h) indicati dall’art. 7, comma 2, del Regolamento e 2 per l’ambito disciplinare i).

Per ciascun quesito sono previste quattro opzioni di risposta, di cui una sola corretta.

In ciascuna sessione a ciascun candidato viene somministrato il medesimo insieme di quesiti disposti in ordine casuale e differente tra un candidato e l’altro. A ogni quesito  è attribuito un punteggio pari a 1 punto per ogni risposta esatta e zero punti per ogni risposta non data o errata.

Non è prevista la pubblicazione della banca dati dei quesiti.

La data di svolgimento della prova preselettiva sarà pubblicata da tutti gli USR interessati sul proprio sito web e sul portale INPA almeno 15 giorni prima dello svolgimento.  La pubblicazione ha valore di notifica a tutti gli effetti.

Sarà ammesso alla prova scritta  del concorso un numero di candidati pari a tre volte il numero dei posti messi a concorso in ciascuna regione, con l’aggiunta di tutti i candidati che avranno conseguito lo stesso punteggio dell’ultimo degli ammessi. Non dovranno sostenere la prova preselettiva e saranno ammessi direttamente alla prova scritta i candidati che si trovano nelle condizioni previste dall’art. 20, comma 2-bis,  della legge 104/1992.

Prova scritta

La prova scritta prevede cinque quesiti a risposta aperta sugli argomenti riferiti a 9 ambiti disciplinari indicati nel Regolamento (art. 7, comma 2 ) e due quesiti in lingua inglese, ognuno dei quali articolato in cinque domande a risposta chiusa sugli argomenti dei due  ambiti disciplinari D. Organizzazione ambienti di apprendimento e ì I. Sistemi scolastici europei) e riferito al livello B2 del quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue ( CEFR) .

La durata complessiva della prova è di 180 minuti.

Alla prova sarà attribuito un punteggio massimo di 100 punti così suddivisi: massimo 16 punti a ciascuno dei 5 quesiti; massimo 20 punti complessivi ai due quesiti in lingua straniera (2 per ogni domanda chiusa). Superano la prova scritta e sono ammessi alla prova orale i candidati che ottengono un punteggio di almeno 70 punti.

Prima della data fissata per lo svolgimento della prova scritta saranno pubblicati sul sito internet del Ministero, sul sito dell’USR nonché sul Portale INPA i quadri di riferimento in base ai quali sono costruite e valutate la prova scritta e la prova orale

Prova orale

La prova orale è articolata in un colloquio finalizzato ad accertare la preparazione professionale del candidato sugli stessi 9 ambiti disciplinari della prova scritta e la capacità di risolvere un caso riguardante la funzione del dirigente scolastico; nella verifica la conoscenza e della capacità di utilizzo degli strumenti informatici e delle tecnologie di più comune impiego presso le istituzioni scolastiche;  nella verifica della conoscenza della lingua inglese attraverso la lettura e traduzione di  un  testo  scelto dalla commissione esaminatrice e una conversazione in lingua inglese.

Alla prova sarà attribuito un punteggio massimo di 100 punti così suddivisi: colloquio 82 punti, prova di informatica 6 punti, prova di lingua straniera 12 punti. Superano la prova e sono inseriti nella graduatoria di merito  i candidati che ottengono un punteggio di almeno 70 punti.

Valutazione titoli e pubblicazione graduatorie di merito 

Al termine delle prove concorsuali, presso ogni USR le commissioni procederanno alla valutazione dei titoli professionali e culturali indicati nella Tabella A allegata al Regolamento a cui potranno essere attribuiti fino ad un massimo di 30 punti.  Al termine, le commissioni provvederanno alla pubblicazione delle graduatorie generali di merito regionali in cui saranno inseriti tutti i candidati sulla base  del punteggio complessivo  ottenuto, fino a un massimo di 230 punti, di cui massimo 100 per la prova scritta, 100 per il colloquio e 30 per i titoli. Le graduatorie avranno una validità triennale.

In caso di parità scatteranno in tutte le graduatorie regionali le nuove preferenze, introdotte dal DPR 82/2023, tra le quali la tutela del genere meno rappresentato nella qualifica per la quale è bandito il concorso, se la differenza della percentuale di rappresentanza  tra i due generi supera il 30%.

Le graduatorie saranno  utilizzate per l’assunzione nei ruoli regionali per il 60 per cento dei posti a annualmente vacanti e disponibili, in quanto il restante 40 per cento sarà riservato alla procedura riservata nazionale prevista dalla legge n. 14/2023 in sede di conversione del decreto legge  198/2022.

Già nell’incontro di illustrazione del  Bando, svoltosi lo scorso 23 ottobre, la FLC CGIL aveva espresso molte perplessità, che ancora oggi permangono, rispetto alla ripartizione regionale dei 587 posti disponibili per il concorso ordinario regionale, segnalando che i dati non risultano  coerenti con gli esiti delle operazioni di mobilità interregionale per l’a.s. 2023/24 e  con le operazioni di dimensionamento previste dalla legge di bilancio 2023.

In alcune regioni del centro sud, le stesse nelle quali sono previsti  dal dimensionamento tagli consistenti a partire dall’a.s. 2024/2025, i direttori generali degli USR  hanno accolto un numero limitato di richieste di mobilità interregionale  per il corrente anno scolastico o addirittura hanno dichiarato  l’assenza di posti.

Dalla tabella delle disponibilità regionali del Bando risulta invece che a quelle stesse regioni  sono stati assegnati posti a concorso calcolati sul 60% delle disponibilità effettive nel triennio 2024/2025, 2025/2026 e 2026/2027.

I posti messi a bando nelle regioni del Nord, meno penalizzate dai tagli del piano di dimensionamento,  risultano invece a nostro avviso sottodimensionati rispetto alle reali necessità, con il rischio che già prima della fine del triennio di riferimento si possa verificare una carenza di organico.

Tenuto conto dell’impatto negativo che l’avvio delle procedure di reclutamento avrà sulla condizione del migliaio di dirigenti scolastici fuori regione, riteniamo inoltre necessario e urgente da parte dell’amministrazione trovare una soluzione sostenibile, dal momento che attualmente la mobilità interregionale è vincolata al rispetto di una percentuale molto restrittiva di posti riservati definita nel CCNL vigente,  di nuovo scesa al 30%, dopo le deroghe previste per legge che hanno innalzato prima al 60% e in ultimo al 100% dei posti vacanti e disponibili il contingente.

Il mancato avvio della trattativa per il rinnovo del CCNL Area Istruzione e Ricerca (siamo ancora inspiegabilmente senza l’Atto di Indirizzo) sta purtroppo ritardando la possibilità di ridiscutere questi vincoli e vanificando di fatto la possibilità di intervenire sulle operazioni per l’a.s. 2024/2025, con la conseguenza che si dovrà  nuovamente intervenire con atti legislativi per tutelare il  diritto dei dirigenti scolastici a ricongiungersi con le loro famiglie, senza veti o condizioni.

Nel testo del bando appena pubblicato è inoltre presente un altro elemento che la FLC CGIL aveva invitato l’amministrazione a riconsiderare, quello relativo all’applicazione al concorso ordinario regionale per dirigente scolastico delle nuove preferenze in caso di parità, introdotte dal DPR 82/2023, tra le quali la tutela del genere meno rappresentato nella qualifica per la quale è bandito il concorso, se la differenza della percentuale di rappresentanza  tra i due generi supera il 30%. Il bando conferma che la preferenza scatterà in tutte le regioni a favore del genere maschile, tranne che in Sardegna, dove non sarà applicata perché la differenza tra i due generi è inferiore al 30%.

Siamo convinti che non sia stato corretto applicare la norma ad un concorso, come quello per dirigenti scolastici, non rivolto ad una platea indistinta per l’accesso ai ruoli della pubblica amministrazione ma un concorso di secondo livello, riservato ai soli docenti laureati già di ruolo da almeno 5 anni, una platea che per l’83% è composta da donne, mentre la percentuale nazionale del genere femminile nella dirigenza scolastica, rilevata al 31 dicembre 2022, è del 76%.

Per l’accesso ad una posizione apicale in cui la presenza femminile è meno rappresentata rispetto alla platea dei candidati, si sarebbe dovuto perciò favorire un aumento della percentuale femminile, interpretando correttamente il principio della parità di genere che, nato per incrementare  la presenza del genere femminile  in tutti i settori lavorativi, proprio nel caso dell’accesso alla dirigenza scolastica finisce per tutelare quello maschile.

Segnaliamo che la FLC CGIL e l’Associazione Proteo Fare Sapere hanno organizzato  il 28 dicembre 2023 alle ore 17 un webinar nazionale per illustrare il bando e fornire  indicazioni sulla prova preselettiva.

Ai docenti già iscritti ai corsi di preparazione verrà inviato a breve  all’indirizzo di posta elettronica il link per accedere al webinar.

Gli altri docenti interessati troveranno sul sito di Proteo Fare Sapere Nazionale a partire da giovedì 21 dicembre, il form per richiedere l’iscrizione al webinar. La partecipazione è gratuita.