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La protesta dei dirigenti scolastici contro l’anticipo dell’applicazione del disegno di legge sulla scuola

L’autonomia delle scuole va difesa anche dalle prepotenze dell’Amministrazione scolastica.

09/06/2015
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Numerosissime sono state le proteste dei dirigenti scolastici per le pressioni di alcuni Uffici Scolastici Regionali per far assumere ai collegi dei docenti e ai consigli di istituto delibere sull’organico potenziato secondo le previsioni contenute nel disegno di legge in discussione al Senato.

Si è trattato di un'iniziativa invasiva dell’autonomia delle scuole e del tutto fuori luogo.

I dirigenti scolastici hanno denunciato la gravità dei comportamenti del Ministero che svelano l’assoluta assenza di conoscenza del lavoro che si fa nelle scuole.

Sono stati chiesti ai dirigenti ed alle scuole adempimenti formali, privi di fondamento giuridico e di nessuna utilità in un momento di grande impegno dei docenti per la valutazione di fine anno e per gli esami e del personale delle segreterie per la conclusione dell’anno scolastico e la definizione degli organici – ancora in via di definizione con le regole vigenti.

Il complesso e per molti aspetti oscuro sistema partorito dalla Camera per restituire alle scuole autonome le risorse professionali tagliate negli ultimi anni e per rendere possibile l’esercizio dell’autonomia (didattica, organizzativa, di ricerca, sperimentazione e sviluppo) non può funzionare, nemmeno con l’autoritarismo e il dirigismo del Ministero. La ricostruzione di un progetto di potenziamento dell’offerta formativa, condiviso e partecipato, richiede tempi distesi e certezza delle risorse oltre che conoscenza e trasparenza dei meccanismi di attribuzione delle risorse professionali alle scuole.

I dirigenti scolastici che hanno analizzato l’organico funzionale previsto dal ddl considerandone la attuabilità, non solo sotto il profilo della improvvida “scelta” dei docenti, ne hanno evidenziato i limiti e  la scarsa praticabilità.

La scuola ha bisogno di regole, di trasparenza e soprattutto di buone scelte per il futuro, non di anticipi pasticciati e con effetti destabilizzanti.