Mobilità dei dirigenti scolastici: il Ministero illustra la nota annuale sul conferimento degli incarichi
Chiesta l’attivazione di un tavolo politico per un’intesa sulla mobilità interregionale. In assenza di un impegno concreto dell’amministrazione, l’unica alternativa sarà la mobilitazione della categoria.
Si è svolto il 3 giugno l’incontro in videoconferenza di illustrazione della nota annuale sull’attribuzione degli incarichi dirigenziali che l’amministrazione ha riproposto sostanzialmente uguale a quella dello scorso anno, con l’aggiunta di riferimenti al tema della rotazione degli incarichi dirigenziali e alla decisione di non inserire nel computo delle percentuali riservate alla mobilità interregionale le 370 sedi con numero di alunni tra 500 e 600 che solo per l’a.s. 2021/2022 risulteranno dimensionate.
In apertura di seduta l’amministrazione, rappresentata dal direttore generale della Direzione per il personale scolastico dott. Filippo Serra e dalla dirigente dell’Ufficio II dott.ssa Azzurra Mottolese, ha chiesto ai presenti di esprimere le proprie valutazioni sulla bozza della nota già precedentemente inviata all’attenzione delle Organizzazioni Sindacali.
Nel nostro intervento, prima di entrare nel merito del testo proposto, abbiamo ricordato come quello della mobilità dei dirigenti scolastici rappresenti un tema di grande interesse sul quale i vertici politici del ministero si erano già lo scorso anno impegnati per trovare una soluzione alla problematica delle centinaia di dirigenti scolastici assunti in regione diversa da quella di residenza, disponibilità ribadita anche dal ministro Bianchi che nel Patto per la scuola, firmato il 20 maggio scorso, proprio sul tema della mobilità dei dirigenti scolastici ha sottoscritto con le confederazioni l’impegno ad aprire un confronto politico.
Abbiamo perciò sottolineato che il ritardo della convocazione, a ridosso dell’apertura delle operazioni di attribuzione degli incarichi dirigenziali, rischia di trasformare un confronto così importante - e tanto atteso da moltissimi dirigenti - in una mera formalità da espletare frettolosamente prima di procedere con le determinazioni che l’amministrazione intende assumere.
Entrando nel merito della nota, abbiamo evidenziato che il testo ricalca quello dello scorso anno pertanto abbiamo confermato la nostra valutazione negativa per l’assenza di un’apertura sul tema della mobilità interregionale.
Abbiamo inoltre espresso la netta contrarietà della FLC CGIL al riferimento al tema della rotazione degli incarichi, inserito come limitazione al diritto dei dirigenti scolastici ad ottenere la conferma sulla sede ricoperta alla scadenza dell’incarico e ne abbiamo chiesto l’eliminazione.
Il principio della rotazione degli incarichi dirigenziali, finalizzato alla prevenzione della corruzione nelle aree a più elevato rischio corruttivo, non è presente tra le misure di prevenzione delle Linee guida di applicazione alle scuole della legge 190/2012 sulla prevenzione della corruzione elaborate dall’ANAC (delibera ANAC 430/2016) che nel 2017, con la successiva Delibera 241, ha tra l’altro evidenziato il ridotto grado di esposizione al rischio corruttivo presente nelle istituzioni scolastiche.
Nonostante ciò, in questi anni alcuni Uffici Scolastici Regionali hanno voluto applicare il principio che si è tradotto nell’obbligo per i dirigenti scolastici, dopo un certo numero di incarichi, di lasciare l’istituzione scolastica che hanno diretto, di cui conoscono ogni aspetto organizzativo, amministrativo e gestionale, per essere preposti ad un’altra istituzione scolastica, anche di diverso comune.
Riteniamo che si tratti di una disposizione vessatoria e arbitraria, non coerente con le indicazioni normative, dal momento che nella scuola non esistono atti decisionali che non siano sottoposti al vaglio degli organi di controllo e che il dirigente scolastico possa assumere senza condividerli con gli organi collegiali, con il direttore dei servizi generali e amministrativi, con l’amministrazione centrale e periferica, con le famiglie degli alunni e sui quali esercitare un potere discrezionale esposto a rischio corruttivo, compresa la procedura per l’attribuzione del bonus premiale previsto dalla Legge 107/2015 che è stata ricondotta alla competenza della contrattazione di istituto.
Risulta inoltre incomprensibile la volontà dell’amministrazione di inserire il riferimento alla rotazione degli incarichi proprio in un momento come quello attuale in cui diventa necessario assicurare alle istituzioni scolastiche la continuità della direzione e del coordinamento per la gestione degli aspetti didattici, organizzatici e gestionali legati al contrasto alla diffusione del virus COVID-19.
Riguardo alla decisione dell’amministrazione di non considerare le 370 sedi dimensionate solo per l’a.s. 2021/2022 nel computo della percentuale dei posti resi disponibili per la mobilità interregionale, ne abbiamo evidenziato l’arbitrarietà e chiesto di eliminare il riferimento dalla nota che sarà inviata agli USR.
Abbiamo pertanto espresso il totale dissenso della FLC CGIL sull’impostazione della nota chiedendo di sospenderne l’invio agli USR e aggiornare immediatamente l’incontro in sede politica di confronto per presentare in quella sede le nostre richieste irrinunciabili per la categoria:
- innalzamento della percentuale dei posti disponibili per la mobilità interregionale in misura omogenea per tutti gli USR;
- eliminazione di qualsivoglia riferimento alla rotazione degli incarichi dirigenziali;
- supporto all’emendamento al decreto sostegni - bis (a cui la FLC CGIL ha dato il proprio contributo) che propone una modifica del comma 978 della finanziaria rendendo triennale la deroga e aggiungendo le risorse necessarie per il pagamento della retribuzione di posizione fissa e variabile e del risultato ai 370 dirigenti scolastici che potranno essere assunti;
- deroga alla triennalità dell’incarico dirigenziale per la mobilità interregionale in caso di ricongiungimento al nucleo familiare.
Abbiamo infine dichiarato che, in assenza di un impegno concreto e immediato dell’amministrazione su questi temi, non avremo nessuna alternativa alla mobilitazione della categoria.
L’amministrazione si è riservata un approfondimento sulle richieste presentate dagli altri sindacati presenti e ha aggiornato l’incontro al 7 giugno, alle ore 18,00.