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Documento unitario dei dirigenti scolastici di cgil cisl uil scuola per la trattativa integrativa sulla formazione ds.

Durata dell'accordo e campo di applicazione, Risorse e loro ripartizione.

27/06/2002
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Durata dell'accordo e campo di applicazione

Biennale, ma deve essere prevista su base annuale la verifica sulle risorse stanziate e l’eventuale conseguente aggiornamento dell’accordo

Risorse e loro ripartizione.

L’entità definita in sede di contratto nazionale sulla formazione, recentemente sottoscritto, va ripartita in misura di "almeno" il 60% agli Uffici Regionali. Una proposta di articolazione del 40% da gestire a livello nazionale dovrebbe prevedere la gestione diretta delle risorse per una cifra non superiore al 20%; il restante 20% dovrebbe essere ripartito tra gli Uffici regionali o Istituzioni con cui si definiscono intese per la realizzazione di progetti previsti nel Piano Biennale delle attività, di cui al successivo punto 5.

Va indicato nel contratto che nella prossima finanziaria va prevista una voce specifica per la formazione dei dirigenti scolastici almeno pari all’1% del monte salario complessivo della categoria (v. direttiva del Ministro Frattini sulla formazione nella P.A. in cui si parlerebbe di uno stanziamento pari al 2%)

Le risorse vanno utilizzate esclusivamente per azioni formative o per attività di progettazione, documentazione e disseminazione delle esperienze e non anche per le attività legate agli aspetti più strettamente amministrativi dell’Ufficio Nazionale. Che dovrebbero essere a carico dell’Amministrazione.

Ruolo specifico dell'Ufficio competente nazionale in termini di azioni da pianificare.

Fermo restando il rinvio al livello regionale della contrattazione, come previsto dal CCNL, il ruolo specifico dell’Ufficio Nazionale si caratterizzerà per le seguenti azioni:

monitorare, documentare e socializzare le best practices sulla formazione dirigenziale

promuovere e sostenere progetti europei di partneraiato per il confronto e la ricerca sul profilo professionale del ds e su un possibile portfolio delle sue competenze

promuovere forme di collaborazione tra MIUR, Direzioni regionali, Università ed altri Enti di ricerca, Associazioni Professionali per la ricerca sui modelli innovativi di formazione favorire la formazione a distanza attraverso un'offerta che dovrà essere però fortemente mirata, integrata e assistita

favorire, anche attraverso forme di collegamento con gli Uffici Regionali, la costituzione di reti di scuola – anche di settori formativi diversi - per la progettazione e la gestione di iniziative formative

promuovere o favorire la promozione di percorsi formativi aperti alla partecipazione delle figure di collaborazione del ds (DSGA, collaboratori, figure di sistema)

promuovere e sviluppare forme di confronto e comunicazione telematica delle esperienze, attraverso portali, riviste on line di carattere professionale.

Finalità e strategie

Facilitare e sviluppare la partecipazione a iniziative di formazione attraverso

analisi dei bisogni formativi della categoria e coerenza delle proposte e dei percorsi

il decentramento delle iniziative e delle opportunità

il riconoscimento di percorsi formativi individuali e di gruppi ristretti autogestiti, purchè funzionali a obiettivi di qualificazione professionale garantiti da progetti assistiti da enti di ricerca e di formazione.

Qualificare l'offerta formativa attraverso

una progettazione e conduzione condivisa dai partecipanti;

il protagonismo dei soggetti interessati (confronto e valorizzazione delle esperienze; ricerca-azione-valutazione…);

forme di assistenza/accompagnamento/tutoring, diversificate in base alle varie tipologie di progetti

Dare concretezza alla scelta contrattuale di assumere la formazione come leva per lo sviluppo, attraverso

la messa a punto di forme opportune di certificazione dei percorsi di formazione e di un portfolio delle competenze del ds acquisite attraverso le iniziative seguite, al fine di definire un sistema di crediti professionali per la mobilità e la retribuzione di risultato, da fare oggetto di opportune relazioni sindacali;

coerenza e funzionalità degli obiettivi rispetto ai processi di riforma e innovazione.

Le azioni e i soggetti.

Sono da definire e sistematizzare in un PIANO BIENNALE. Tale Piano dovrà indicare le iniziative promosse e gestite centralmente e quelle affidate alle Direzioni Regionali o ad altri soggetti attraverso intese e convenzioni. Per ciascuna di esse vanno specificate responsabilità e tempi di realizzazione. La somma da investire - con vincoli di destinazione per i soggetti coinvolti - per questa seconda tipologia di attività è fissata fino ad un massimo del 20% delle risorse disponibili.

I contenuti. Priorità:

valutazione del servizio, autoanalisi di istituto e autovalutazione

il coordinamento e la valorizzazione delle risorse

le competenze organizzative e gestionali

le competenze negoziali

l’organizzazione del sistema scolastico e formativo in relazione ai processi di riforma; devoluzione e decentramento.

La partecipazione a iniziative di formazione. Criterio generale:

la partecipazione, fermo restando il principio della formazione come diritto anche individuale, va concordata, per quanto attiene i periodi (quando) e il numero delle iniziative (quanto), con l'Amministrazione e va considerata servizio a tutti gli effetti.

Autoformazione e percorsi individuali. Criteri:

la partecipazione a iniziative esterne all'offerta formativa regionale e nazionale (in questa vanno inclusi i corsi realizzati da Enti autorizzati – dagli IRRE alle Scuole superiori della Pubblica Amministrazione – e da agenzie accreditate) è senza oneri per l'Amministrazione. Contributi per le spese sostenute vanno riconosciuti ogni qual volta il percorso di formazione individuale è coerente con obiettivi di sviluppo del profilo dirigenziale;

l'autoformazione in gruppi ristretti (di interesse, progetto, ricerca) va garantita e sostenuta dall'Amministrazione qualora si realizzi attraverso progetti riconosciuti, autorizzati e sostenuti-assistiti da personale specialistico (Università, centri di ricerca, agenzie specializzate)

La commissione bilaterale.

Viene istituita una Commissione bilaterale paritetica con i seguenti compiti:

- Raccogliere dati sui percorsi di formazione nelle varie regioni sia per monitorare i processi e rendere possibile forme di controllo, sia per acquisire una migliore comprensione dei bisogni formativi dei ds, sia per favorire la socializzazione delle esperienze più significative

- Avanzare preposte in ordine alla elaborazione e predisposizione del Piano Biennale di cui al punto 5 e alla promozione di momenti di confronto e sintesi on line o in presenza delle varie esperienze regionali.

La costituzione di Commissioni analoghe andrebbe favorita a livello regionale.

Norme transitorie relative alla gestione dei percorsi di formazione da realizzare sulla base dei pacchetti formativi sulle tematiche definite dall'intesa del gennaio (?) 2002.

Nonno, cos'è il sindacato?

Presentazione del libro il 5 novembre
al Centro Binaria di Torino, ore 18.

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