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Documento unitario sugli organici

Pubblichiamo di seguito il documento unitario inviato al MIUR sulla definizione degli organici.

17/01/2005
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Pubblichiamo di seguito il documento unitario inviato al MIUR sulla definizione degli organici.

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Roma, 31 gennaio 2005

Alla Dott.ssa Letizia Moratti

Ministro per l’Istruzione, l’Università e la Ricerca

Al Dott. Pasquale Capo

Capo Dipartimento Servizi Territorio – MIUR

Al Dott. Giuseppe Cosentino

Direttore Generale Servizi Territorio - MIUR

Oggetto: definizione degli organici per l’anno scolastico 2005-2006.

Le Scriventi Organizzazioni Sindacali hanno a suo tempo espresso un giudizio fortemente negativo sulla legge finanziaria per il 2005, in particolare per l’assenza di risorse per il rinnovo di tutti i contratti del pubblico impiego, e quindi anche della scuola, per il biennio 2004-2005, per i vincoli sugli organici, per la riconferma dei tagli sul personale ATA derivanti dalle precedenti finanziarie, per la riduzione prevista sulla dotazione dei docenti specialisti nella scuola primaria, per l’introduzione del tetto alla spesa per le supplenze, per l’assenza delle risorse per l’assunzione del personale, in attuazione del piano programmatico previsto dalla legge n. 143/04 e, più in generale, per l’assenza di risorse per il piano pluriennale, più volte annunciato, di finanziamento sulla scuola.

I tagli apportati agli organici del personale e alle risorse economiche tramite le precedenti finanziarie continuano a produrre i loro effetti negativi sulle potenzialità dell’autonomia scolastica. La finanziaria 2005, che conferma gli organici alla situazione di diritto dell’anno precedente, di fatto istituisce un tetto nazionale alla disponibilità di risorse per il personale della scuola che deve comunque far fronte a incrementi di alunni e ad una sempre più articolata domanda di istruzione (tempo pieno e prolungato, inserimento alunni stranieri, sostegno all’handicap, EDA, …).

Per tre anni sono state effettuati interventi sugli organici condizionati esclusivamente da scelte di natura economica, con tagli alternativi a investimenti e alle esigenze di determinare un organico d’istituto stabile e funzionale alla complessità e specificità, anche territoriale, della domanda di formazione.

Oggi, purtroppo, la scuola sta subendo le conseguenze delle scelte operate.

FLC Cgil, CISL Scuola e UIL Scuola ribadiscono che, la previsione degli organici per il prossimo anno si colloca dopo ben tre anni consecutivi di operazioni di taglio, che hanno determinato in numerose realtà riduzioni del servizio ed effettive difficoltà a garantire un’offerta formativa di qualità adeguata alle richieste delle famiglie.

Testimonianza di questa difficile realtà sono le numerose vertenze regionali che si sono sviluppate lo scorso anno in relazione alla insufficienze dei contingenti di organico di diritto attribuiti, e che hanno determinato una integrazione degli stessi con l’assegnazione di ulteriori posti aggiuntivi. Pertanto l’organico di diritto per l’anno scolastico 2005 pur nei limiti da noi già denunciati, non può che comprendere l’organico di diritto del 2004 con tutte le integrazioni, ivi compresi i 408 della scuola dell’infanzia.

Ciò anche a dimostrazione, come sostenuto da Cgil, Cisl e Uil, che oggettivamente il numero previsionale degli alunni, sulla base del quale è stato determinato l’organico di diritto, è stato notevolmente sottostimato.

Alla luce di ciò, il vincolo a non superare la consistenza numerica della dotazione del personale docente in organico di diritto per l’anno 2004/2005, prevista nella legge finanziaria 2005, costituisce una inaccettabile penalizzazione per la scuola e non dà risposte sufficienti alle esigenze rappresentate da diverse realtà e riconosciute appunto attraverso l’autorizzazione di ulteriori posti sia in organico di diritto che, soprattutto, in organico di fatto.

Questa sempre più accentuata diversificazione tra organico previsionale e dotazioni attribuite in fatto, produce conseguenze assolutamente negative per le istituzioni scolastiche in termini di certezza di risorse professionali, di stabilità e di continuità didattica, condizioni assolutamente necessarie per le esigenze di progettazione e programmazione proprie della scuola dell’autonomia, nonché per le garanzie che si intendono dare alle famiglie in termini di offerta formativa.

Pur riconoscendo che la variegata realtà del territorio nazionale, le diverse condizioni economico/socio/culturali e geomorfologiche richiedono l’adozione di criteri e parametri volti a contemperare sia il dato numerico degli alunni sia le diverse complessità territoriali. Non può essere pertanto condivisa una proposta che addirittura conduce in numerose regioni ad un sensibile aumento del rapporto medio alunni/posti, sancendo così un ulteriore aggravamento delle condizioni di erogazione del servizio scolastico. È necessario, pertanto, individuare risorse per garantire organici adeguati a queste realtà ove l’esiguità delle dotazioni attribuite in passato ha prodotto classi sovraffollate – spesso in presenza di situazione edilizie precarie e insufficienti – alterazioni di modelli didattici e organizzativi consolidati, a partire dal tempo pieno e prolungato, con gravi lesioni dei diritti all’utenza.

Pertanto, il tetto della finanziaria non può assumere caratteristiche di vincolo insormontabile, ma va garantita l’effettiva applicazione dei parametri sulla formazione delle classi (D.I. 331/98 e 141/99). Le scriventi organizzazioni sindacali rivendicano la riconduzione in organico di diritto di tutti i posti che sono necessari per garantire l’effettivo funzionamento del sistema scolastico.

Nello specifico.

- Scuola dell’infanzia – Si evidenzia l’incoerenza tra le affermazioni di principio sull’obiettivo della generalizzazione del servizio, la riduzione delle liste d’attesa e l’attivazione degli anticipi, con la mancanza di garanzie rispetto alla risorse destinate a quest’ordine di scuola. Si ribadisce l’assoluta emergenza sociale della generalizzazione del servizio e dell’assorbimento delle liste d’attesa. Sulla questione relativa agli anticipi si rinvia a quanto già denunciato nella nota unitaria inviata al Ministro il 19 u.s. e si ribadisce la necessità di richiamare il quadro di precondizioni necessarie per disciplinare la pratica degli anticipi come indicato nella CM 29 del 5.3.2004.

- Scuola primaria – Si sottolinea che, a causa della ridotta dotazione organica, in numerose realtà, al fine di consentire il funzionamento delle classi, è stato di fatto azzerato l’organico funzionale e sono stati alterati i modelli didattici e organizzativi del tempo pieno. Ciò ha leso diritti riconosciuti a studenti e famiglie. Non è accettabile che tale situazione si ripeta l’anno prossimo. Le scriventi ribadiscono la non condivisione dell’intervento legislativo sull’insegnamento della lingua straniera, che incide negativamente sulla qualità del servizio e ribadiscono che il comma 128 dell’art. 1 della legge finanziaria può trovare applicazione eventualmente solo successivamente all’espletamento dei corsi di formazione linguistica previsti dalla stessa legge.

- Scuola secondaria I grado – Anche per questo grado di scuola valgono, con riferimento al tempo prolungato, le considerazioni formulate per il tempo pieno. Inoltre si continua a mantenere in essere una situazione di provvisorietà delle discipline, negando addirittura la regolare costituzione dell’organico di diritto per la II lingua comunitaria, disciplina regolarmente prevista nell’orario obbligatorio. Le scriventi denunciano il permanere di questo stato di incertezza e confusione. Con la circolare sulle iscrizioni vengono promesse alle famiglie attività opzionali facoltative fino a 6 ore settimanali, che non sono garantite in termini di dotazioni organiche d’istituto. Si sottolinea inoltre che, nonostante le reiterate richieste, si continua ad eludere il riconoscimento dello specifico ordinamento ad indirizzo musicale. Tale stato di incertezza ha determinato situazioni di illegittimità e negato perfino la prosecuzione di corsi già attivati. E’ improcrastinabile individuare soluzioni strutturali al problema anche in considerazione delle sempre maggiori richieste da parte delle famiglie.

- Scuola secondaria di II grado – La bozza di documento sugli organici presentato dall’Amministrazione è assolutamente carente rispetto alla complessità dell’articolazione dell’offerta formativa di questo grado di scuola. Pertanto, la predisposizione dell’organico non può non tenere conto della distribuzione territoriale, del tempo scuola e della diversificazione degli indirizzi. Le affermazioni contenute nel documento di lavoro non considerano, ad esempio, delle situazioni che si sono ormai chiaramente concretizzate relative ai percorsi triennali sperimentali, che hanno evidenziato la necessità di investimenti in termini di quote di organico per consentire l’attuazione della prevista interazione tra scuola e centri Formazione Professionale. L’assenza di queste attenzioni, congiunta alla progressiva saturazione delle cattedre a 18 ore, impedisce, in numerosi casi, all’istituzione scolastica di far concretamente fronte alle richieste dell’utenza.

- Sostegno - L’abissale crescente scarto che si registra tra i posti di sostegno in OD e i posti attribuiti in OF mette in luce l’assoluta inadeguatezza della norma prevista dalle disposizioni legislative (rapporto 1 a 138, rispetto alla popolazione scolastica). L’aleatorietà delle risorse professionali destinata ad alunni in difficoltà mette in discussione proprio per un’utenza che più ha necessità di attenzioni, tutele, garanzie e certezza del diritto. Per le scriventi Organizzazioni Sindacali vanno individuate soluzioni adeguate a garantire certezza e stabilità di dotazioni organiche in diritto anche al fine di garantire qualità e continuità dell’intervento di integrazione.

Si registra infine l’assoluta assenza di riferimenti rispetto ad alcune specificità presenti nella scuola quali EDA, convitti, scuole ospedaliere e carcerarie per le quali si richiedono garanzie e certezze.

Le scriventi Organizzazioni Sindacali richiedono, infine, l’avvio urgente del confronto sulla predisposizione dell’organico per il personale ATA, rispetto al quale si riconferma il giudizio negativo sull’ulteriore taglio previsto, che aggraverà in modo insostenibile la funzionalità e l’efficacia dei servizi ausiliari, tecnici e amministrativi, nonché le condizioni di lavoro del personale.

FLC Cgil, CISL Scuola e UIL Scuola si riservano una valutazione politica complessiva, e eventuali conseguenti iniziative alla luce dei riscontri alla presente che avranno nei prossimi incontri.

31 gennaio 2005