DPCM 18 ottobre: nelle scuole superiori vengono implementate flessibilità oraria e didattica digitale integrata
Le misure di flessibilità organizzativa e didattica, previste per le scuole secondarie di secondo grado, impattano sulle attività didattiche senza intervenire sulle criticità relative alle carenze del sistema dei trasporti. È urgente la convocazione dei tavoli nazionali su sicurezza e DDI.
Il DPCM del 18 ottobre 2020 per la prevenzione e il contenimento del contagio COVID-19 contiene poche ma significative novità per quanto riguarda il settore scuola. I servizi educativi per l’infanzia e le scuole del primo ciclo continueranno a svolgere attività in presenza. Nelle scuole secondarie di II grado, verranno adottate modalità organizzative flessibili, implementando il ricorso alla didattica digitale integrata e prevedendo fasce orarie differenziate per l’ingresso degli alunni che, comunque, non potrà essere prima delle 9. Potranno anche essere previsti turni di attività pomeridiana. Diversamente da quanto già previsto, le elezioni degli Organi Collegiali potranno avvenire con modalità a distanza, nel rispetto dei principi di segretezza e libertà nella partecipazione.
I provvedimenti relativi al settore scolastico si applicano a partire dal 21 ottobre e sono efficaci fino al 13 novembre 2020. Per gli altri settori il decreto ha decorrenza da lunedì 19 ottobre 2020.
Riteniamo le nuove disposizioni tardive e non risolutive rispetto alle criticità emerse fin dall’inizio dell’anno scolastico, in quanto ancora una volta si prospettano soluzioni che impattano sull’organizzazione interna delle istituzioni scolastiche, senza affrontare problemi che, pur connessi al funzionamento scolastico, ne sono esterni. In particolare occorre affrontare il tema dei trasporti, implementando i mezzi e la frequenza delle corse, per evitare gli assembramenti durante le attese e negli spostamenti. Sarebbe necessario, inoltre, un maggiore e più efficace coordinamento con l’autorità sanitaria, soprattutto nelle zone del Paese dove si registrano ritardi nel tracciamento dei contagi e nell’effettuazione dei test diagnostici.
Riteniamo che, solo per un refuso, non siano citate le scuole dell’infanzia che, dal punto di vista ordinamentale, non appartengono ai servizi educativi né al primo ciclo d’istruzione.
Per far fronte alle sempre più diffuse criticità determinate dalla recrudescenza dell’emergenza epidemiologica, ribadiamo la richiesta di convocazione urgente del tavolo nazionale permanente sulla sicurezza presso il Ministero dell’Istruzione, al fine di valutare ulteriori misure volte ad assicurare la piena tutela della salute e del diritto allo studio. È inoltre, a questo punto, improrogabile l’apertura della trattativa per la sequenza contrattuale sulla regolamentazione della Didattica Digitale Integrata e del lavoro agile ATA, più volte sollecitata dalla FLC CGIL.