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Finanziamenti alle scuole: nessun impegno per spese non finanziate

Le semplici proposte della FLC per dare senso e coerenza alla gestione dei finanziamenti ministeriali. No alle visite fiscali, si all’assunzione di supplenti.

23/03/2009
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L’azzeramento dei fondi per il funzionamento didattico e amministrativo ha messo le scuole in una situazione di vera emergenza finanziaria.
Quando la situazione è molto critica diventa ancora più importante rispettare le regole della trasparenza e lavorare secondo i principi della buona amministrazione.

Con questo che intendiamo dire? Le scuole devono impegnare solo e soltanto le voci di spesa finanziate. Questo fino a quando non ci sarà una soluzione definitiva dei problemi nel senso auspicato dalla FLC: spostare a carico di altri enti le spese obbligatorie e non programmabili.

Facciamo alcuni esempi:

  1. Il Miur, attraverso le tranche del capitolone, finanzia le spese per le supplenze? Si. Chiamare i supplenti è obbligatorio per l’istituzione scolastica? Si. Questo vuol dire che la scuola chiama i supplenti e paga gli stipendi, compresi i contributi, mano a mano che arrivano le quote di finanziamento.

  2. Il Miur, attraverso le tranche del capitolone, finanzia le spese per le commissioni degli esami di stato? Si. Lo svolgimento degli esami rientra negli obblighi istituzionali delle scuole statali? Si. Dunque, la scuola impegna e paga i compensi, mano a mano che arrivano le specifiche quote di finanziamento.

  3. Il Miur, attraverso le tranche del capitolone, finanzia le spese per il funzionamento didattico e amministrativo? No. Le visite fiscali rientrano nell’assolvimento di “compito istituzionale”? No. Dunque, le visite fiscali non sono una priorità, ma soprattutto non sono finanziate come risulta chiaramente dalla visualizzazione su Sidi. Diversamente la scuola si impegnerebbe in spese senza aver accertate l’entrate. E questo in violazione delle regole di bilancio.

Le scuole, i Dirigenti Scolastici, i Direttori dei servizi chiedono di lavorare secondo le regole della legge sulla trasparenza, del Regolamento di contabilità e i principi della buona amministrazione.

Roma, 23 marzo 2009

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