Fissate all’11 settembre le prove di accesso per la laurea in Scienze della formazione primaria
Se non si aumentano i contingenti dei posti chiamare docenti senza titolo di accesso sarà la conseguenza inevitabile per le scuole di molte regioni
Il MUR ha pubblicato il calendario delle prove di accesso dei corsi di laurea a numero chiuso con accesso programmato a livello nazionale.
Rientrano in questo campo, oltre a medicina, odontoiatria e le professioni sanitarie anche Scienze della formazione primaria, le cui prove sono state fissate per l’11 settembre 2020.
In un periodo in cui balza agli occhi di tutti la carenza di personale sanitario e medico del nostro Paese, frutto anche di una limitazione troppo rigida degli accessi ai corsi di laurea, non possiamo sottovalutare l’impatto del numero programmato nei nostri settori e in particolare nella scuola primaria e dell’infanzia.
L’esiguità dei posti messi a bando per il corso di laurea in Scienze della formazione primaria rischia di costringere le scuole primarie e dell’infanzia di intere regioni del centro-nord a chiamare in misura sempre maggiore supplenti privi del titolo di accesso. Infatti già da qualche anno le scuole, una volta esaurite le graduatorie d’istituto, sono costrette ad assegnare tramite MAD centinaia di cattedre e incarichi annuali a laureati e diplomati nelle discipline più disparate, che non hanno alcuna preparazione specifica nell’ambito pedagogico e della didattica.
In tempi di rilancio della didattica a distanza, a causa della diffusione del virus COVID19, stanno via via emergendo anche tutti limiti di questa modalità telematica di apprendimento: in tempi non sospetti l’ex ministro Fioramonti aveva varato un provvedimento (DM 1171/2019) che prevedeva che i corsi di corsi di laurea che richiedono attività di tirocinio, come ad esempio Scienze dell’educazione o Scienze della formazione primaria, non potessero essere erogati in modalità telematica. Purtroppo questo provvedimento teso a tutelare la qualità dei percorsi di studi è stato annullato lo scorso 24 febbraio. Varrebbe quindi la pena di affrontare con una riflessione ponderata il tema della qualità della formazione in ingresso e in particolare di quella a distanza, che nella scuola è ormai un business grazie a corsi post-laurea, post-diploma e percorsi da 24 CFU erogati perlopiù modalità blended.
Muoviamo quindi un appello ai due ministeri competenti MI e MUR, affinché ci sia un vero dialogo capace di mediare le esigenze della scuola con quelle dell’università e perché, anche in tema di formazione in ingresso siano arginati percorsi poveri di qualità formativa.