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Formazione iniziale degli insegnanti. Parere favorevole della VII commissione della Camera con numerose condizioni

Presenti anche molte osservazioni. Presentato anche un parere alternativo dell'opposizione.

03/06/2010
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La VII commissione della Camera dei Deputati ha espresso, il 26 maggio 2010, parere favorevole sullo schema di regolamento sulla formazione iniziale degli insegnanti con numerose condizioni e osservazioni.

Vengono in parte accolte le osservazioni che avevamo presentato nel corso dell'audizione del 20 maggio scorso.

Non è stato invece approvato il parere alternativo dell'opposizione.

Nel parere si sottolinea l'esigenza di indicare con chiarezza l'anno accademico di attivazione dei vari percorsi in modo da rendere più chiaro il quadro normativo.

La Commissione interviene anche sui contenuti dei vari percorsi formativi in particolare per chiedere l'inserimento di specifici insegnamenti, già nel percorso di laurea magistrale, sia per l'integrazione degli alunni con disabilità che per la valutazione e la certificazione di competenze anche non formali ed informali.

Nel parere vengono in parte accolte le nostre osservazioni sulla necessità di un maggiore protagonismo delle scuole e sull'esigenza di prevedere meccanismi certi e rigorosi per la selezione dei Tutor. Viene, inoltre, chiesto di chiarire la possibilità di concorrere per tali funzioni anche per gli attuali supervisori del tirocinio e viene posta l'esigenza di prevedere con chiarezza le forme di riconoscimento, anche retributivo, del lavoro svolto.

Viene anche chiesto di garantire la spendibilità delle attuali lauree specialistiche/magistrali al fine di accedere al Tirocinio Formativo Attivo, con eventuale integrazione dei crediti richiesti e la possibilità, già prevista della normativa vigente, di accedere a percorsi di studio abbreviati in relazione ai crediti riconosciuti.

Per quanto riguarda l'ammissione del personale precario al Tirocinio Attivo Formativo e/o alle lauree magistrali, la Commissione propone l'accesso con il solo colloquio orale, esprimendosi in analogia con quanto indicato dal Consiglio di Stato, ma propone di eliminare il soprannumero individuando in una rigorosa programmazione degli accessi la soluzione per garantire il pieno riconoscimento del servizio prestato.

Si tratta di una posizione abbastanza contraddittoria, laddove si prevede una sorta di percorso riservato ( solo la prova orale) per il personale precario occupato e nel contempo si invita ad eliminare il soprannumero.

Ribadiamo che, per un completo assorbimento del personale, privo di abilitazione, che in questi anni ha garantito il funzionamento delle scuole, andrebbe previsto un piano pluriennale degli accessi e quindi un allungamento , definito del tempo, della fase transitoria, in modo da dare risposta a tutte le legittime aspettative.

Rispetto alle nostre richieste di garantire una maggiore omogeneità ai vari percorsi di formazione iniziale, anche alla luce dell'obbligo d'istruzione a 16 anni, la Commissione sembra invece riproporre una ulteriore segmentazione tra primaria ed infanzia ed una accentuazione del disciplinarismo anche nella formazione per la scuola primaria.

Se non mancano le ragioni per connettere la formazione dei docenti della scuola dell'infanzia e quella dei docenti degli asili nido, noi pensiamo che la connessione tra ciascun segmento, quello precedente e quello successivo, dovrebbe essere sempre curata ed evidenziata in tutta la sua importanza. Ma questo è esattamente ciò che manca. Ne discende la preoccupazione che l'accostamento della scuola dell'infanzia all'asilo nido possa tradursi in una derubricazione di questo segmento da scuola a servizio, insieme con una separazione tanto netta quanto inopportuna dalla primaria. Peraltro, anche la separazione tra il percorso dedicato ai docenti della primaria e quello dedicato ai docenti della secondaria di primo grado appare fuori luogo ed in evidente distonia con la realtà degli istituti comprensivi.

D'altro canto, anche in coerenza con l'elevamento dell'obbligo di istruzione a 16 anni, l'interconnessione dei vari percorsi sarebbe necessaria e congrua e dovrebbe declinarsi sia in una attenzione assai maggiore a quegli aspetti che per brevità indichiamo come trasversali, sia nella facilitazione dei passaggi tra i diversi percorsi.

Per il docente di scuola primaria il parere tende a delineare, positivamente, un profilo di docente esperto in un'area disciplinare, ancorché in possesso, al contempo di una formazione pluridisciplinare, in contrasto con l’idea, sbagliata, del maestro unico .

Il parere della maggioranza, al punto 14, prova a mettere una toppa anche su un'altra macroscopica carenza del testo del Regolamento: l'educazione degli adulti, anche se essa ci appare ancora al di sotto delle necessità.

Tra le numerose osservazioni della Commissione va sottolineata la richiesta di attivare rapidamente il percorso di formazione iniziale per gli ITP.

La commissione ha anche ribadito, come da noi fortemente richiesto, "l'urgenza di completamento dell'intervento normativo con la disciplina del reclutamento".

Ribadiamo, come già espresso nel corso dell'audizione, che il nuovo sistema di reclutamento, dovrà essere in grado di garantire trasparenza ed equità oltre ad evitare il formarsi di nuovo precariato, ma dovrà anche tenere conto della necessità di risolvere tutte le situazioni in essere, attraverso la previsione di procedure transitorie specifiche in particolare per garantire il rapido esaurimento delle attuali graduatorie.

Roma, 3 giugno 2010