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Formazione: piano a sostegno delle scienze sperimentali

Il Ministero ha convocato oggi le organizzazioni sindacali per una informazione su un ennesimo piano di formazione, questa volta a sostegno delle scienze sperimentali.

04/07/2006
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Il Ministero ha convocato oggi le organizzazioni sindacali per una informazione su un ennesimo piano di formazione, questa volta a sostegno delle scienze sperimentali.

Un obiettivo, quello di rafforzare le competenze professionali e, in modo più ampio, la diffusione della cultura scientifica nelle scuole che non può che essere condiviso dalla FLC Cgil che ha sostenuto, insieme ai docenti, ai genitori, ed al mondo scientifico la battaglia per “salvare” l’evoluzionismo e Darwin dalle ideologiche manomissioni morattiane.

In realtà l’obiettivo posto necessita, ben oltre uno specifico piano di formazione, della immediata abolizione delle Indicazioni Nazionali, documento di dubbio fondamento scientifico e culturale, non privo di aspetti decisamente oscurantisti (il caso Darwin non è l’unico) che prevede una modalità di programmazione educativa e didattica (obiettivi formativi/unità di apprendimento/piani di studio personalizzati) invasiva delle prerogative dell’autonomia didattica delle scuole e della libertà di insegnamento.

Ben prima di questo, dunque, è necessaria la rielaborazione, con scientificità e competenza e trasparenza, dei curricoli nazionali, su cui realizzare una vasta consultazione democratica nella scuola e nel paese.

Allora perché, in fase nuova, appena aperta dalle importanti dichiarazioni rese dal Ministro Fioroni solo pochi giorni fa presso la Commissione Cultura della Camera dei Deputati, l’Amministrazione presenta un piano elaborato negli spazi angusti di una stagione legislativa superata?

Si tratta di un lavoro avviato da tempo e presentato in più occasioni pubbliche, si sostiene, come la fiera Expo di Milano.

Sta di fatto che l’informazione alle organizzazioni sindacali è davvero “successiva”, successiva a manifestazioni pubbliche di presentazione del progetto, successiva alla stampa dell’opuscolo, precede solo di un giorno un incontro con le direzioni regionali.

Nessuna discontinuità, dunque, rispetto al passato nel metodo del confronto e nella impostazione centralistica del piano, ivi compresa l’intenzione, a fronte di scarse e ad oggi incerte risorse, di chiedere il “concorso” delle risorse regionali, che sono contrattuali!

Nessuna discontinuità nella cascata di centri di “regia” (gruppi di pilotaggio, in questo caso) moltiplicati dal centro alla periferia, scarsa certezza su criteri e titoli in base a cui verrà individuato il personale, tempo e durata del loro impegno, per il quale si continua a non prevedere un euro.

FLC Cgil considera ormai scaduto il tempo di una azione amministrativa siffatta, impostata centralmente senza alcuna cura né coinvolgimento degli attori unici dei processi formativi che sono gli insegnanti e la loro preziosa riflessione sul lavoro che quotidianamente svolgono.

Roma, 4 luglio 2006