Handicap: facciamo il punto
L'articolo 22 della legge finanziaria 2003, quello più specifico sulla scuola, si può ormai considerare definitivo.
L'articolo 22 della legge finanziaria 2003, quello più specifico sulla scuola, si può ormai considerare definitivo.
Si conferma quindi anche il comma 6, sulla determinazione dei posti del personale di sostegno visto che il Governo ha respinto tutti gli emendamenti dell’opposizione rivolti a difendere l’integrazione scolastica degli alunni in situazione handicap iscritti nelle scuole di ogni ordine e grado.
Riportiamo,dallo stenografico in corso di seduta, il vivace dibattito della Commissione bilancio cui ha partecipato l'On. Valentina Aprea.
In quella sede la Sottosegretaria ha confermato quanto aveva già dichiarato alla Commissione parlamentare per l'infanzia ed in un recente convegno sull'integrazione scolastica organizzato dal CNEL.
Il Governo parte da due considerazioni: una è che aumenta il numero complessivo degli alunni in situazione certificata di handicap, per i quali la scuola è tenuta ad intervenire con attività di sostegno ( 140.000 in questo anno, nel 2000 erano 124.155 ); la seconda è che le certificazioni sull' handicap sono in aumento e che sembrano ricomprendere anche il generico disagio sociale e socio-educativo.
Da qui discende la dichiarazione di voler valutare una modifica della normativa e si annuncia una indagine "più sistematica" affidata all'ufficio statistico ( sic!) per studiare il fenomeno.
Coerenza vorrebbe che le scelte venissero operate dopo aver acquisito i dati, e non prima, per di più nella Legge Finanziaria!
Ci sfugge inoltre la coerenza di chi, valutando le certificazioni sbagliate, effettua tagli sulla scuola, piuttosto che impartire direttive o promuovere leggi nei confronti dei soggetti che effettuano la certificazione; la scuola è solo tenuta, di fronte al certificato, a rispondere alle indicazioni contenute nella diagnosi funzionale.
Sicuramente l' area del disagio sociale ed educativo non va affrontata come handicap, ma anch'essa richiede progetti individualizzati, spazi di progettazione, ricerca, personale....e i tagli che la Finanziaria effettua anche questo anno sulla scuola non servono certo a realizzare questo obiettivo!
Come bellamente si ignora che l'aumento degli alunni disabili nella scuola è uno degli effetti positivi della legge sull'innalzamento dell'obbligo scolastico: nella scuola superiore, in un anno, hanno fatto registrare un aumento del 50%. Bisogna inoltre aggiungere che circa la metà degli alunni disabili completa l'obbligo a 15 anni nella scuola media, e che ogni anno scolastico circa il 12% degli alunni in situazione di handicap viene "fermato" nella scuola per potenziarne le abilità.
A leggere bene, però, le coerenze ci sono: "A fronte di un rapporto consistente insegnanti-alunni, l'Italia occupa una posizione di retroguardia in termini di rendimento rispetto agli altri paesi europei" ha affermato la Sottosegretaria per sostenere che:" il rapporto costi-benefici sia un elemento rilevante da valutare nell'ambito di un confronto internazionale."
Insomma occorre:" ricondurre la spesa all'effettivo bisogno" e per questo si taglia sulla scuola e sul diritto all'integrazione scolastica dei giovani disabili.
Roma, 7 novembre 2002