I Dirigenti Scolastici della Cgil tornano sulla valutazione
In risposta alla interpellanza parlamentare del Senatore Biscardi, il Ministero della P.I - Direzione Generale Scuola Media - ha inteso dare le proprie spiegazioni e delucidazioni attraverso una nota pubblicata anche nella rubrica Dirigenti scolastici.
In risposta alla interpellanza parlamentare del Senatore Biscardi, il Ministero della P.I - Direzione Generale Scuola Media - ha inteso dare le proprie spiegazioni e delucidazioni attraverso una nota pubblicata anche nella rubrica Dirigenti scolastici.
Tale nota però non coglie il merito e la gravità dei problemi sollevati da un’operazione per la quale continua a valere - anzi si rafforza, alla luce degli ulteriori dati raccolti – il giudizio espresso dalla Consulta dei Dirigenti Scolastici della CGIL.
La rappresentazione, contenuta nella risposta, del modello valutativo messo in atto - tutta dentro una logica di attese formali e di adempimenti amministrativi, senza alcuna considerazione su ciò che è realmente accaduto - tradisce una netta sottovalutazione della questione.
Avevamo a suo tempo, come CGIL scuola, messo in evidenza il valore in sé della valutazione come fattore necessario e fondamentale per la qualità dei processi riformatori e per la crescita professionale dei suoi operatori; e, assieme alle luci del modello proposto, avevamo evidenziato anche le ombre pesanti che soltanto una gestione particolarmente attenta avrebbe permesso di ridimensionare.
Sono invece mancate, nell’attività del Ministero, proprio quelle condizioni (dalle visite in situazione al monitoraggio regionale e nazionale, a momenti di coordinamento e formazione che avrebbero reso possibile omogenei e attendibili criteri e comportamenti valutativi dei nuclei) che, non solo la CGIL scuola, ma anche altre organizzazioni sindacali, avevano richiamato, negli incontri formali col Dirigente responsabile, come assolutamente necessarie per la riuscita dell’operazione.
L’Esecutivo Dirigenti scolastici CGIL scuola
Roma, 16 febbraio 2001