Nonno, cos'è il sindacato? Il nuovo libro di Edizioni Conoscenza

Home » Scuola » I disastri di inizio anno scolastico: il reclutamento (prima parte)

I disastri di inizio anno scolastico: il reclutamento (prima parte)

I numeri parlano chiaro: il Ministero è in affanno per mancanza di una programmazione efficace. Urge un confronto per un sistema di accesso all’insegnamento semplice, di breve durata e di alto livello formativo.

28/09/2018
Decrease text size Increase  text size

Secondo i dati forniti dallo stesso MIUR in sede di informativa sindacale, in quest’anno scolastico (2018/19) erano previsti ed autorizzati 57.322 posti da stabilizzare, di cui 13.329 erano posti di sostegno, in parte per coprire il turn-over previsto (25.246 cessazioni).

La realtà dei fatti invece ci consegna altri numeri su cui riflettere.

Il desolante panorama delle cattedre vuote

Soltanto 25.105 posti (il 43,8% di quelli disponibili) sono stati coperti con incarichi a tempo indeterminato e, oltretutto, di questi ben 6.433 (il 25% dei posti stabilizzati) sono contratti a tempo determinato, perché coperti da docenti delle graduatorie del concorso regionale (GRME) che svolgono il terzo anno di FIT con un contratto al 31 agosto. Dunque, con le nuove assunzioni è stata garantita in pianta stabile soltanto la copertura dei posti rimasti disponibili con i pensionamenti.

La causa di questo insuccesso palese è l’assenza di una programmazione delle risorse a lungo termine.

TOTALE DEI POSTI

di cui assunzioni FIT

contingente

assunzioni

%

Posti residui

comune

sostegno

totale

INFANZIA

4.988

4.071

81,6

917

PRIMARIA

12.410

7.908

63,7

4.502

PRIMO GRADO

20.999

5.710

27,2

15.289

3.141

79

3.220

SECONDO GRADO

18.925

7.416

39,2

11.509

3.101

112

3.213

TOTALE

57.322

25.105

43,8

32.217

6.242

191

6.433

In molte province le GAE e le graduatorie del concorso ordinario del 2016 sono esaurite. In quei contesti ritardi e lungaggini nella gestione del concorso riservato agli abilitati hanno determinato l’assenza di candidati a cui conferire gli incarichi a tempo indeterminato. Il caso più eclatante è quello dei posti di sostegno, nonostante l’inclusività sia sempre stata una delle bandierine elettorali più sventolate (insieme all’edilizia scolastica) da ogni nuovo inquilino di viale Trastevere.

POSTI COMUNI

POSTI DI SOSTEGNO

contingente

assunzioni

%

Posti residui

contingente

assunzioni

%

Posti residui

INFANZIA

3.845

3.598

93,6

247

1.143

473

41,4

670

PRIMARIA

8.014

7.227

90,2

787

4.396

681

15,5

3.715

PRIMO GRADO

14.856

5.543

37,3

9.313

6.143

167

2,7

5.976

SECONDO GRADO

17.278

7.055

40,8

10.223

1.647

361

21,9

1.286

TOTALE

43.993

23.423

53,2

20.570

13.329

1.682

12,6

11.647

Il caso dei posti di sostegno

Se si prende il dato, nudo e crudo, del rapporto docenti/alunni possiamo dire che ci sono stati dei passi in avanti dal 2008 in poi: il rapporto dei posti in organico per il sostegno in relazione agli alunni con disabilità è passato da 1: 2,08 del 2007/08 a 1: 1,74 del 2018/19.

Serie storica alunni con disabilità e posti sostegno aa.ss. 2007/2008 - 2018/2019

Ma anche in questo caso i dati devono essere letti con attenzione.

I 141.412 posti di organico comprendono anche le deroghe (circa 50.000, il 35% del totale) e dunque le cattedre autorizzate in organico di diritto sono molte di meno (circa 91.000, solo il 65% del totale).

Molti di questi posti purtroppo non sono ricoperti da personale specializzato in quanto le graduatorie sono esaurite da tempo e il terzo ciclo di TFA per la specializzazione non ha soddisfatto la domanda di docenti specializzati di cui hanno bisogno le scuole.

Il dato esemplare è quello delle assunzioni: dei 13.329 posti messi a disposizione per le stabilizzazioni, ne sono stati effettivamente coperti soltanto 1.682 (quindi il 12,6% !), a fronte peraltro di 929 cessazioni dal servizio all’1° settembre 2018. Tutti gli altri posti sono ritornati alle scuole per le assunzioni a tempo determinato di personale non specializzato dalle graduatorie d’Istituto.

Le nostre riflessioni, le nostre proposte

Attraverso questi esempi possiamo toccare la miopia del sistema di reclutamento, a cui manca davvero una visione d’insieme complessiva e programmatica.
Per questo ci siamo sempre resi disponibili ad un confronto sulle politiche di formazione e reclutamento degli insegnanti.

Riteniamo punti prioritari

  • l’avvio urgente di un percorso che consenta nei tempi più brevi possibili la formazione di docenti abilitati su cattedra e specializzati su sostegno
  • una pianificazione di concorsi nazionali con cadenza annuale sulla base dei veri fabbisogni dei territori
  • l’avvio di un confronto che definisca una formazione in ingresso dei docenti, semplice, di durata ragionevole e di alto livello formativo, in analogia a quanto previsto per la scuola primaria e dell’infanzia con la laurea in Scienze della Formazione Primaria.

Nei prossimi giorni ritorneremo sull’argomento con ulteriori approfondimenti.

Le nostre elaborazioni sono basate sui dati forniti dal MIUR nel fascicolo “Principali dati della scuola – avvio anno scolastico 2018/2019”.

Nonno, cos'è il sindacato?

Presentazione del libro il 5 novembre
al Centro Binaria di Torino, ore 18.

SFOGLIALO IN ANTEPRIMA!