I lavori della consulta del 12.10.2000
Si è espresso un giudizio di insoddisfazione per come il processo di riforma si sta conducendo da parte dei responsabili ministeriali.
L’autonomia scolastica
La Consulta si è a lungo soffermata a ragionare sul processo riformatore ormai avviato e che ha trovato col primo settembre del 2000 un primo momento formale di realizzazione attraverso il dimensionamento della rete scolastica e l’attribuzione della dirigenza ai Direttori e Presidi.
Si è espresso un giudizio di insoddisfazione per come il processo di riforma si sta conducendo da parte dei responsabili ministeriali.
La riconferma della misura dei "flussi di cassa" (quanto di più antiautonomistico si potesse immaginare! ), il taglio di ben i due terzi alle risorse stanziate proprio per lo sviluppo dell’autonomia, il definanziamento di fatto del Progetto Lingue 2000 (uno dei Progetti più apprezzati dalle famiglie e dagli operatori scolastici), l’incapacità di venire a capo della aggrovigliata matassa del trasferimento del personale degli Enti Locali allo stato (misura necessarissima ma quanto mal gestita !), la mancata nomina dei titolari nelle scuole e il protrarsi della situazione di assenza di graduatorie di Istituto per coprire i posti disponibili (soprattutto per il personale ATA), la fretta di taluni Provveditorati di trasferire incombenze e adempimenti quando ancora le scuole non riescono ad avere non diciamo operatori amministrativi preparati ma gli stessi operatori, stanno determinando un senso generale di incertezza che non fa certamente bene al processo riformatore. Anzi, tutto ciò dà fiato ai nemici, vecchi e nuovi, dell’autonomia che ormai escono apertamente allo scoperto puntando sul disagio della categoria e mettendo in difficoltà l’intero disegno innovativo che in questi anni è stato avviato.
Per la Consulta dei Dirigenti scolastici della CGIL Scuola le riforme non solo devono andare avanti e celermente ma devono essere completate con l’approvazione della proposta di legge sugli Organi Collegiali di scuola. Per questo tutto il processo deve essere governato bene, cosa che invece non si sta verificando, col risultato di un "ritorno" degli apparati: le conseguenze antiriformatrici sarebbero inevitabili. L’attuale situazione di stallo è evidentemente aperta anche a questo esito negativo.
Il primo Contratto dei Dirigenti Scolastici
E’ ormai diventato intollerabile il ritardo con cui si avvierà il primo Contratto dell’area della dirigenza scolastica. Per questo motivo la Consulta ritiene che, ove nel giro del mese di ottobre, non dovesse essere emanato l’Atto di indirizzo per lo specifico Contratto di area, i Sindacati firmatari del Contratto e innanzitutto i Sindacati Confederali dovranno farsi promotori di iniziative di mobilitazione dei soli dirigenti scolastici.
Del resto, la ridotta partecipazione allo sciopero del 9 ottobre, peraltro riuscito sul piano generale con un ritorno in campo del mondo della scuola in termini politici complessivi, da parte dei Dirigenti Scolastici, ma anche del personale ATA, denuncia una situazione in cui sembra essere stato recepito un messaggio di mobilitazione rivolto solo al mondo docente. I mass-media hanno dato questa impressione, ma sicuramente una riflessione su questo dato va fatta perché l’articolazione e la preparazione delle iniziative di lotta – ma in questa occasione un’assenza dalla mobilitazione per uno solo dei settori del mondo della scuola sarebbe apparso incomprensibile – sono elementi importanti nella riuscita delle iniziative stesse.
Per quanto concerne le risorse finanziarie proposte dal governo per il Contratto, il giudizio non può che essere rapportato alla possibilità di equiparare la dirigenza scolastica alle altre dirigenze pubbliche. Se si considera che una parte dei finanziamenti deve necessariamente colmare il differenziale retributivo di base con le altre dirigenze e se si può accettare un ragionamento che sceglie di corrispondere una misura ridotta in prima applicazione al salario di risultato, le poste finanziarie residue risultano insufficienti ad avvicinarsi congruamente allo stipendio di posizione degli altri dirigenti pubblici.
Sono del resto assai importanti anche le questioni normative. In modo particolare riteniamo ineludibile affrontare e risolvere in sede contrattuale la questione, diventata cruciale, della copertura assicurativa e della tutela legale per le accuse giudiziarie mosse al Dirigente Scolastico nell’assolvimento delle proprie funzioni.
E si ritiene congruo affrontare, studiando i rinvii e le connessioni con Contratto del comparto, la questione della retribuzione del Vicario e del Collaboratore del Dirigente Scolastico nei suoi risvolti retributivi.
L’iniziativa unitaria con Cisl e Uil
E’ necessario riprendere l’iniziativa unitaria come Coordinamento CGIL CISL UIL Scuola dei Dirigenti scolastici.
La piattaforma unitaria confederale dei Dirigenti Scolastici ha bisogno di essere rilanciata e fatta vivere al tavolo dell’imminente trattativa. A livello nazionale e a livello locale è importante promuovere discussione e iniziativa che portino all’affermazione delle rivendicazioni che contraddistinguono le organizzazioni non settoriali della scuola.
Ciò contribuirà a rinsaldare il patto di unità d’azione con l’Andis che è organizzazione associativa attenta alle elaborazioni e alle proposte unitarie che provengono dal nostro schieramento.
L’organizzazione dei Dirigenti Scolastici nell’ambito della CGIL Scuola
L’attribuzione della dirigenza ai Capi d’Istituto, la costituzione dell’area autonoma contrattuale della dirigenza scolastica nell’ambito del comparto scuola, la costituzione di un tavolo di trattativa in cui sederanno CGIL CISL UIL SNALS ANP come sindacati rappresentativi dei Dirigenti scolastici e come firmatari dei recenti Contratti della scuola, l’imminente avvio della trattativa contrattuale per i Dirigenti scolastici per il loro primo contratto per il quale sono state stanziate per la prima volta risorse specifiche autonome da quelle del resto del comparto scuola hanno creato una situazione assolutamente nuova, che reclama un salto di qualità anche nella capacità di muoversi e di lavorare da parte dei Dirigenti scolastici della CGIL Scuola.
Occorrerà lavorare, in stretto raccordo con la Segreteria nazionale e, nei territori, in stretto raccordo con le Segreterie regionali e provinciali, per dare visibilità, articolazione, autonomia ai dirigenti scolastici organizzati nella CGIL Scuola. Rete di rapporti anche informatici da attivare per il settore, comunicazione diretta con la stampa concordata e raccordata con la linea politica generale, organismi e responsabili che trovino la giusta collocazione nella organizzazione più complessiva.
Per le enormi responsabilità e incombenze che gravano e sempre di più graveranno sui Dirigenti scolastici occorrerà trovare il modo di fruire di un supporto legale dedicato, così come il contenzioso in cui dovesse incorrere il Dirigente scolastico iscritto deve trovare forme di confronto e di tutela anche nel caso in cui a contendere fossero iscritti allo stesso sindacato.
L’attribuzione di specifici distacchi sindacali contribuirà a rafforzare organizzativamente l’area dirigenziale.
Il corso-concorso
E’ diventato farsesco il rinvio dell’emanazione del bando del primo corso-concorso per Dirigenti scolastici. Ciò sta creando sconcerto e giusto risentimento nei Presidi incaricati che aspettano da tempo un riconoscimento alle fatiche prestate nella direzione delle scuole. Ma ciò costituisce anche un danno alla scuola italiana: innanzitutto perché il ritardo nell’emanazione del bando con tutta probabilità costringerà ad espletare il concorso in tempi stretti e non funzionali ad una buona preparazione dei candidati; in secondo luogo perché la scuola rischierà fra poco tempo di trovarsi priva di dirigenti come è accaduto in tutti questi decenni.
Come organismi dirigenti della CGIL Scuola occorre esprimere il massimo della pressione perché si brucino le tappe su tale questione.
La valutazione dei Dirigenti Scolastici
Abbiamo di recente fatto presente alle sedi competenti che i criteri di valutazione e le schede da presentare devono essere celermente fatte conoscere ai Dirigenti scolastici. Il dibattito dello scorso anno ha dimostrato che la valutazione, ancora tutta da arricchire e rielaborare, non può comunque essere fatta al buio e senza le necessarie garanzie di partenza.
E’ necessario reiterare su tale questione l’iniziativa unitariamente assunta affinché si pervenga nell’immediato ad un chiarimento.
Un Convegno dei Dirigenti scolastici della CGIL Scuola a fine novembre
E’ stato deciso, d’accordo con la Segreteria Nazionale, di organizzare un Convegno per il 29 e 30 novembre 2000 che veda una partecipazione da tutta Italia dei Dirigenti scolastici della CGIL scuola. Esso si terrà in una località del Centro Italia con inviti al mondo della politica, della ricerca e della scuola. Il tema sarà sulla scuola come organizzazione: un tema molto sentito, scaturito dai recenti confronti in Consulta.
Una iniziativa della Consulta Nazionale sui "flussi di cassa"
Un punto di attacco all’autonomia delle scuole è la misura dei "flussi di cassa". Occorre puntare ad eliminare tale misura con effetti dal gennaio del 2001. Per questo ci faremo promotori quanto prima di una iniziativa che porti alla eliminazione dalla legge finanziaria della proroga del provvedimento.