Il Direttivo della Cgil Scuola sul precariato ordine del giorno del CDN approvato il 20 febbraio 2002
La riapertura delle graduatorie permanenti sta mettendo in luce l'iniquità delle modificazioni apportate dal decreto Moratti per l'avvio dell'anno scolastico che ha unificato le fasce e parificato i punteggi di servizio conseguiti nelle scuole statali e nelle scuole private paritarie.
La riapertura delle graduatorie permanenti sta mettendo in luce l'iniquità delle modificazioni apportate dal decreto Moratti per l'avvio dell'anno scolastico che ha unificato le fasce e parificato i punteggi di servizio conseguiti nelle scuole statali e nelle scuole private paritarie.
La scelta di abolire le fasce determina l'inserimento "a pettine" dei nuovi arrivati nella ex terza fascia, provoca rimescolamenti a danno dei precari con numerosi anni di servizio nella scuola statale, in conseguenza del decennale blocco dei concorsi, ai quali era in primo luogo diretta la legge 124.
L'abolizione delle fasce, che permettevano un ordinato scorrimento della graduatoria distinguendo tra precariato storico (prima, seconda e terza fascia), nuovo precariato (quarta fascia) e nuovi arrivi (quinta fascia) determina una concorrenza e una contraddizione tra i vari gruppi di precari.
Oltre allo scavalcamento realizzato da insegnanti con numerosi anni di servizio nella scuola privata, anche i punteggi aggiuntivi attribuiti sulla base del decreto specifico alle poche migliaia di docenti abilitati a seguito della frequenza delle SSIS, sono, in questo quadro, vissuti dalla maggioranza dei precari come una discriminazione.
La situazione è stata ulteriormente aggravata dalla decisione unilaterale del sottosegretario Aprea, contraria alle indicazioni rappresentate dalle organizzazioni sindacali e dal Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione, di permettere il cumulo tra il punteggio attribuito per il biennio SSIS e la contemporanea prestazione di servizio come supplenti.
La CGIL scuola ha contestato e promosso ricorsi al TAR contro il decreto Moratti, consapevole della "guerra fra poveri" che avrebbero determinato, chiede l’immediata modifica del decreto n. 11 del 12 febbraio 2002 e preannuncia che promuoverà ricorsi anche contro le nuove iniquità introdotte dal governo.
Sul versante del personale ATA la mancanza di direttive precise rispetto all’applicazione del nuovo regolamento per le supplenze e il mancato avvio delle procedure concorsuali necessarie ad assorbire il precariato hanno creato un processo circolare di gravi contraddizioni che lede i diritti degli aspiranti al lavoro e aggrava la gestione delle scuole.
In particolare modo: la mancata pubblicazione delle graduatorie di III fascia laddove risultano esaurite quelle di I e II, l’assoluta indisponibilità del MIUR a non rivedere le tabelle e i criteri di accesso alle graduatorie permanenti e la mancata emanazione di disposizioni in materia di reclutamento dei direttori dei servizi stanno compromettendo fortemente la funzionalità delle scuole oltre ad allontanare sempre di più le aspettative di un lavoro stabile.
Per tutti questi motivi il CDN invita tutti i precari ad aderire alle iniziative di mobilitazione e di lotta, a partire da quella del 9 Marzo, per la difesa della qualità dell’offerta formativa, contro i tagli ai posti di lavoro nella scuola che colpiscono il diritto allo studio, per le assunzioni a tempo indeterminato su tutti i posti disponibili.
Approvato all’unanimità.
Roma, 20 febbraio 2002