Il ministro “chiede” – proprio come la FLC Cgil - il ripianamento del debito delle scuole
Finalmente – meglio tardi che mai – il Ministro si convince: occorre un provvedimento urgente per ripianare il debito delle scuole. La FLC Cgil l’aveva chiesto sei mesi fa.
La FLC Cgil registra con molto piacere le parole del Ministro della Pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni, che leggiamo in un lancio di agenzia del 6 giugno sulla questione del debito accumulato dalle scuole negli anni dell’era berlusconiana, per pagare le supplenze, la tassa sui rifiuti, gli esami conclusivi di stato.
Dice il Ministro: “O si ripiana il debito delle scuole italiane, pari a 1,2 mld di euro, o si chiude”. E ancora: “Oggi c’è la necessità, a fronte di un debito accumulato dal 2002 al 2006 di 1,2 mld di euro di ripianare questa somma….ma la cosa più urgente è di garantire nell’assestamento di bilancio una cifra che consenta alla scuola di non dover sospendere la propria ordinaria attività”. Non basta, perché egli, rivendicando il ruolo da “sindacalista”, asserisce essere suo dovere “difendere il diritto costituzionale all’istruzione”. Inoltre, rivolto al Ministero dell’Economia (MEF), dice che è finito il tempo dei “segnali di fumo” perché “Qui c’è ormai una certezza, che l’operazione va fatta, questo problema va risolto” e il MEF “non può che condividere la necessità di ripianare il debito e di evitare che si cronicizzi per meccanismi di bilancio che vanno corretti”.
Prendiamo atto con piacere, dicevamo, perché, quando ponemmo
la questione
anche con specifiche iniziative di Dirigenti Scolastici e DSGA, a cui sono seguite innumerevoli prese di posizione dei Consigli di istituto, dei Collegi dei Docenti, dei genitori, delle RSU, di gruppi e singoli DS e DSGA , il tono sembrava quasi di incredulità: in Lombardia i DS furono accusati di non aver saputo amministrare le risorse, l’angoscia dei DS e DSGA di fronte al fatto di non potere nominare con le casse vuote veniva dissipata con le virtù salvifiche dei “capitoloni”, le proteste vivaci e preoccupate presso le Direzioni regionali, gli assessorati e le prefetture da parte della FLC Cgil e del personale interessato venivano momentaneamente tacitate con l’annuncio dell’invio anticipato delle risorse già previste per i mesi successivi.
Ora, finalmente, si riconosce che il debito c’è, che va ripianato, che esso è stato provocato da precedente governo che stanziava cifre sottostimate in bilancio e poi sulle stesse cifre operava dei tagli. E che il ripianamento si realizza con un provvedimento urgente, in assestamento di bilancio.
Ora si faccia presto e con chiarezza: le scuole non possono vivere nel debito e non possono iniziare l’anno scolastico di nuovo nelle ristrettezze e nell’incertezza.
Roma, 7 giugno 2007