Il Ministro Gelmini in affanno: bocciata sulle iscrizioni se la prende coi Dirigenti Scolastici. Noi diciamo: giù le mani dai Dirigenti Scolastici
Esternando in un meeting del suo partito il Ministro ha reagito ai dati sconfortanti delle iscrizioni che hanno bocciato la sua idea di scuola attaccando i Dirigenti Scolastici.
Da quello che leggiamo sulla stampa vediamo che i Dirigenti Scolastici sono fatti oggetto di un attacco senza precedenti da parte del Ministro Gelmini. Dicono i giornali che il nostro Ministro dell’Istruzione si è lasciata andare ad espressioni tipo: ”i Dirigenti Scolastici fanno politica contro il Governo”, oppure a loro “spetta applicare la legge e le circolari”.
Il Ministro sbaglia clamorosamente. I Dirigenti Scolastici applicano le leggi perché sono i garanti della legalità, e applicano le circolari, sul piano organizzativo e didattico e sul piano di sperimentazione ricerca e sviluppo, solo se esse sono coerenti con le leggi mediandole con la fattibilità nel contesto della comunità locale.
Infatti, il Ministro – non ce ne stupiamo – dimentica che c’è una cosa che si chiama autonomia scolastica. E se da un lato i Dirigenti sono funzionari dello stato e applicano le leggi, dall’altro sono funzionari della Repubblica e sono espressione della Comunità locale. O ci si dimentica che il titolo V della Costituzione rende le scuole, in un sistema d sussidiarietà, le responsabili erogatrici del servizio più vicine al cittadino ?
Piuttosto vogliamo ricordare al Ministro che il 12 febbraio 2009 la FLC Cgil organizzò un sit in davanti al suo Ministero per denunciare le sofferenze finanziarie delle istituzioni scolastiche, e i suoi funzionari, in quella circostanza, ci dissero che il Ministro stesso era impegnata a trovare i soldi per restituire i fondi alle scuole per le supplenze non pagate con un piano di rientro; che si sarebbe attivato un tavolo interministeriale per non far pagare alle scuole le visite fiscali; che si sarebbero trovate le risorse per il funzionamento delle scuole stesse, le quali, per la prima volta nella storia della Repubblica sono state private dei fondi per il funzionamento.
E che si tratti di problemi reali è provato dal fatto che di recente anche altri funzionari dell’Istruzione hanno pubblicamente denunciato (vedi Direttore generale della Sardegna) lo stato di abbandono delle scuole in termini di mancati finanziamenti per le supplenze.
Invece di improvvide esternazioni, perché il Ministro non si esercita nel dare i soldi alle scuole statali?
Del fallimento di una politica scolastica basata sui tagli, certificata dalla scelta delle famiglie che vogliono un tempo lungo per i loro figli, mentre la scuoletta delle 24 ore è rifiutata dalla stragrande maggioranza del popolo italiano, non si cerchi un capro espiatorio nei Dirigenti Scolastici. Piuttosto si corrisponda alle richieste dei genitori e si dia l’organico necessario. Non si meni il can per l’aia.
I Dirigenti Scolastici sono lavoratori indefessi, titanicamente piegati a far funzionare le scuole in condizioni proibitive. Si aspettano ringraziamento, né minacce né rimbrotti che come FLC Cgil, a loro tutela, respingiamo energicamente e senza tentennamenti.
Roma, 17 marzo 2009