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Il MIUR emana le "Linee guida nazionali per l'orientamento permanente"

Importanti affermazioni ma anche perplessità sull’effettiva attuazione degli interventi.

05/03/2014
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Con la nota 4232 del 19 febbraio 2014, il MIUR ha trasmesso le "Linee guida nazionali per l'orientamento permanente".

Il contesto

Le linee guida, firmate dall’ex Ministro Chiara Carrozza negli ultimi giorni del suo mandato, si inseriscono nell’ambito di una rete di provvedimenti e direttive nazionali assai complessa:

  • Il Decreto Legge 104/13 convertito nella legge 128/13, che, all’art. 8, prevede specifici percorsi di orientamento per gli studenti dell’ultimo anno della scuola secondaria di I grado e degli ultimi due anni degli studenti della secondaria superiore. Il medesimo articolo stanzia euro 1,6 milioni per l'anno 2013 e euro 5 milioni a decorrere dall'anno 2014, “quale contributo per le spese di organizzazione, programmazione e realizzazione delle attività” di orientamento. L’art. 8bis del citato decreto legge 104/13, prevede, inoltre, che i percorsi di orientamento debbano prevedere azioni finalizzate a:

a)  far conoscere il valore educativo e formativo del lavoro, anche attraverso giornate di formazione in azienda, agli studenti della scuola secondaria di secondo grado, con particolare riferimento agli istituti tecnici e professionali, organizzati dai poli tecnico-professionali

b) sostenere la diffusione dell'apprendistato di alta formazione nei percorsi degli istituti tecnici superiori (ITS)

  • La legge 92 del 28 giugno 2012 ed in particolare l’articolo 4, comma 55, lettera c) concernente le azioni relative alla fruizione di servizi di orientamento lungo tutto il corso della vita.
  • L’Accordo in Conferenza Unificata del 20 dicembre 2012 concernente la definizione del sistema nazionale sull’orientamento permanente finalizzato a promuovere e condividere una strategia nazionale di Orientamento permanente nel campo dell’educazione, della formazione professionale e dell’occupazione, e a elaborare linee guida per la qualità e l’integrazione dei servizi di orientamento.
  • L’Accordo in Conferenza Unificata del 5 dicembre 2013 sul documento “Definizione delle linee guida del sistema nazionale sull’orientamento permanente” che individua le “Linee di indirizzo strategico” e gli “Obiettivi specifici e le azioni operative”. Il documento prevede, tra l’altro, che entro il 31 marzo 2014 venga elaborata una specifica proposta sugli standard minimi dei servizi e delle competenze professionali degli operatori, “anche con riferimento alle funzioni e ai servizi di orientamento attualmente in essere nei diversi contesti territoriali e sistemi dell’Istruzione, della Formazione e del Lavoro.” (art. 4 comma 1 lett, b) dell’Accordo in CU del 20 dicembre 2012).
  • Il Piano di attuazione italiano della “Garanzia Giovani” finalizzato a garantire ai giovani con meno di 25 anni un'offerta qualitativamente valida di lavoro, di proseguimento degli studi, di apprendistato, di tirocinio o altra misura di formazione entro quattro mesi dall'inizio della disoccupazione o dall'uscita dal sistema di istruzione formale. Il Piano prevede sia servizi universali (Servizi di base: e-learning; preorientamento scolastico e formativo) servizi da concordare con la persona (accoglienza e profiling); servizi per percorsi personalizzati di orientamento (inserimento lavorativo, apprendistato, tirocinio, istruzione e formazione, autoimprenditorialità, servizio civile). Da segnalare che tra i percorsi personalizzati è prevista una specifica azione finalizzata al reinserimento di giovani 15-18enni in percorsi formativi.

A questi provvedimenti occorre aggiungere le iniziative, nell’ambito della programmazione comunitaria, finalizzate a prevenire il disagio giovanile e a rafforzare le competenze della popolazione adulta, con particolare riferimento al conseguimento dei titoli di istruzione primaria e secondaria per i NEET (Not in Education, Employment or Training).

Le "Linee guida nazionali per l'orientamento permanente" del MIUR sostituiscono quelle emanate con la Circolare Ministeriale 43/09, di cui però costituiscono il naturale sviluppo.

I contenuti delle Linee guida

Nella scheda allegata una sintesi dei contenuti delle “Linee guida nazionali per l'orientamento permanente".

Il commento

Le Linee guida contengono affermazioni rilevanti e condivisibili soprattutto riguardo:

  • alla centralità del sistema scolastico, nella sua interezza, dai 3 ai 19 anni, nell’ambito del sistema nazionale sull'orientamento permanente
  • all’importanza di un curricolo formativo unitario e verticale
  • alla predisposizione di uno specifico Piano all’interno del POF
  • alla formazione iniziale e in servizio dei docenti in tema di orientamento
  • al richiamo al Patto di corresponsabilità educativa.

Rimane aperta però la questione dell’effettiva praticabilità di quanto previsto dal documento del MIUR:

  • il riferimento alla figura di sistema del tutor dell’orientamento appare una strada assai impervia, tenuto conto anche del blocco ormai pluriennale della contrattazione collettiva nazionale;
  • le risorse messe in campo dal Dl 104/13 appaiono largamente insufficienti, mentre il riferimento al fondo di istituto per retribuire le attività dei docenti, nello stesso momento in cui si ipotizza una sua ulteriore e drastica riduzione, risulta pleonastico e privo di effetti concreti.

Forti preoccupazioni per le ricadute contrattuali e sui carichi di lavoro, suscita l’imminente pubblicazione della proposta sugli standard minimi delle competenze professionali degli operatori dell’orientamento nei sistemi dell’Istruzione, della Formazione e del Lavoro, come segnalato nell’Accordo in Conferenza Unificata del 5 dicembre 2013 (ai sensi art. 4 comma 1 lett, b) dell’Accordo in Conferenza Unificata del 20 dicembre 2012). E’ evidente che un qualsiasi eventuale intervento sulla funzione docente in campo orientativo non potrà avvenire se non accompagnato dal rinnovo del CCNL di comparto.

Importante è anche l’affermazione sull’alternanza scuola lavoro che non deve essere considerata una attività di orientamento, ma una modalità di realizzazione dei percorsi della scuola secondaria di II grado, con buona pace di coloro che pensano che l’alternanza debba essere sostanzialmente orientata a dare risposte alle “richieste del mercato del lavoro”. Occorre tuttavia segnalare che tale affermazione non è sulla stessa lunghezza d’onda della “Linee guida del sistema nazionale sull’orientamento permanente”, di cui all’Accordo in Conferenza Unificata del 5 dicembre 2013 che, invece, definiscono l’ASL come uno strumento di intervento della didattica orientativa.

Viene posta finalmente l’esigenza di distinguere chiaramente l’alternanza, dai tirocini e dagli stage. Tuttavia l’operazione rimane sostanzialmente a metà strada, mentre sarebbe stato sufficiente richiamare le definizioni presenti nelle Linee Guida del triennio degli istituti tecnici e professionali (Direttive 4 e 5 del 16 gennaio 2012, pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale del 30 marzo 2012).

La FLC CGIL chiederà l’urgente convocazione di uno specifico tavolo di confronto sull’applicazione delle "Linee guida nazionali per l'orientamento permanente".