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Il TAR si pronuncia sul punteggio per la montagna

Attese altre sentenze.

20/09/2005
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Con la Sentenza 6585/’05 emanata il 7 settembre u.s. il TAR del Lazio, sezione 3 Bis, ha respinto uno dei ricorsi presentati a sostegno dell’illegittimità della norma che retroattivamente modificava il punteggio per il servizio prestato in montagna.

Purtroppo le aspettative circa l’esito della Sentenza erano già ridotte ai minimi termini.

Il TAR, infatti, si è ispirato ad una precedente decisione negativa del 23/5/2005 relativa ad un ricorso che conteneva, oltre che il tema della montagna, anche altre questioni sulle quali c’erano già stati in precedenza pronunciamenti negativi (SSIS, ecc.).

Nei prossimi giorni sono attese altre sentenze.

Nelle motivazioni addotte il TAR fa riferimento alla libertà del legislatore di modificare le norme regolamentari e non considera retroattiva la norma sulla montagna in quanto relativa ad un anno scolastico ancora in corso.
Nella Sentenza si definisce corretto il maggior punteggio per le scuole di montagna in quanto svolto in condizione di disagio.

A questo punto risulta ancora più discutile l’elenco delle cosiddette scuole di montagna fornito dal Ministero. Infatti, si tratta di 85 pagine nelle quali sono considerati alla stessa stregua i piccoli comuni delle alte dolomiti e i dolci declivi degli appennini.

Ribadiamo che, per quanto ci riguarda, un anno di insegnamento deve valere nello stesso modo in qualunque condizione sia effettuato: il principio delle graduatorie è quello di premiare la formazione e l’esperienza. In questa situazione l’unica strada da percorrere è quella legislativa rilanciando le richieste di modifica delle norme che regolano le graduatorie permanenti già presentate dai parlamentari dell’opposizione (anche su nostra richiesta) in occasione della conversione il Legge del decreto sulle immissioni in ruolo. La FLC Cgil ribadisce la propria contrarietà alle norme inique introdotte dalla Legge 143/04 e attiverà tutte le iniziative politiche e sindacali necessarie a garantire l’equità e la trasparenza delle procedure di reclutamento.

Roma, 20 settembre 2005