In arrivo l’organico potenziato per il 2015/2016. Poche le certezze, molte le domande
Necessari chiarimenti e precisazioni per non lasciare le scuole nell'incertezza.
Nel mese di novembre si procederà all'assegnazione alle scuole dell'organico potenziato previsto dal Comma 95 della legge 107/15. Rispetto a questa fase ci sono alcune certezze, ma anche molte domande per le quali è necessario che il MIUR fornisca adeguati chiarimenti e precisazioni.
Le certezze
La fase C del piano di assunzioni, ancora da attuare, prevede l’assegnazione di 55.258 posti per il potenziamento dell’organico, di cui 48.812 posti comuni e 6.446 di sostegno. Per ora il MIUR ha assegnato alle diverse Regioni il contingente di posti spettanti (tabella 1 allegata alla legge 107/15). Spetta poi agli USR procedere alla ripartizione per le singole province della propria regione. Tale ripartizione verrà fatta, per gran parte (il 90%), sulla base della consistenza degli alunni e classi, ma anche tenendo conto della presenza di aree montane, piccole isole, aree interne a bassa densità abitativa e ad alta dispersione scolastica (comma 65 L. 107/15). Il MIUR ha anche precisato che i posti del potenziamento verranno ripartiti, poi, fra le classi di concorso in base al "fabbisogno di docenti", inclusi i collaboratori del dirigente scolastico, che le scuole comunicheranno al sistema informativo dal 21 settembre al 5 ottobre. Dunque, le scuole, dovranno approvare un POF annuale per il 2015/2016 che poi, entro fine ottobre, dovrà diventare triennale (2016/2018).
La legge non modifica le competenze degli Organi Collegiali in merito alle richieste di organico da parte delle scuole, quindi la richiesta da parte del DS, ancorché limitata per il momento al solo 2015/2016, deve essere corredata da specifica delibera sia del collegio docenti che del Consiglio d’Istituto della sua scuola. Infatti, all’art. 3 del regolamento dell’autonomia (DPR 275/99), come modificato dal comma 14 della legge 107/15, si afferma che:
- “Ogni istituzione scolastica predispone il piano dell’offerta formativa (annuale per ora, triennale poi) con la partecipazione di tutte le sue componenti (comma 1)”.
- “Il piano è elaborato dal collegio docenti sulla base degli indirizzi per le attività della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione definiti dal DS. Il piano è approvato dal consiglio d’istituto (comma 4)".
Gli USR, immediatamente dopo, verificheranno la compatibilità di tali richieste tenendo conto delle graduatorie (ma anche tenendo conto delle domande presentate e della provincia indicata per prima dai candidati alla fase c). Per cui è del tutto evidente che non tutte le richieste avanzate dalle scuole potranno essere soddisfatte (in termini di tipologia di insegnamento). Anzi, a nostro avviso, ciò avverrà per la “gran parte” delle richieste avanzate dalle scuole.
Le domande
Rispetto ai 48.812 posti comuni dell’organico aggiuntivo da assegnare, cosa si intende per “fabbisogno di docenti” che le scuole esprimono? Si tratta solo del fabbisogno “quantitativo” per la copertura di posti cattedra rimasti disponibili, come nel caso del docente vicario esonerato dall’insegnamento? Oppure ci si riferisce anche ad un fabbisogno “qualitativo”, ovvero riferito a particolari attività aggiuntive programmate dalle scuole (per realizzare gli obiettivi elencati dalla legge al comma 7)? È vero che il reale fabbisogno complessivo di ogni istituzione scolastica scaturirà dal piano triennale dell’offerta formativa, da definire entro fine ottobre, per il triennio 2016/2018, e quindi dall’anno prossimo, ma l’organico aggiuntivo viene assegnato subito già da quest’anno e quindi determinerà, inevitabilmente, dei vincoli anche per gli anni successivi. Di conseguenza appare più che ragionevole pensare che il fabbisogno di docenti da segnalare tra il prossimo 21 settembre e il 5 ottobre di fatto anticipi, sostanzialmente, anche l’impiego funzionale futuro dei docenti assegnati. Se ciò è fondato, sarebbe opportuno attivare sin da subito progetti o programmare interventi mirati per migliorare l’offerta formativa in modo da traguardare anche le necessità per il triennio successivo. L’organico aggiuntivo, anche se provvisorio, dovrebbe infatti risponderebbe agli obiettivi di qualificazione del servizio indicati dalla legge. Se così non fosse, ci troveremmo tra poche settimane davanti a docenti di fatto solo parcheggiati nelle scuole, in attesa di essere chiamati solo per sostituire colleghi assenti, con un conseguente svilimento della funzione docente e vanificazione delle intenzioni dichiarate dalla legge.