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In Parlamento ordini del giorno sui precari... ma le immissioni in ruolo?

Dal Parlamento ancora ordini del giorno sui precari, questa volta alla Camera sono stati presentati 3 ordini del giorno: sui punti da attribuire alle SSIS, sulla revisione dei criteri di inclusione nelle graduatorie permanenti, sui contingenti per le immissioni in ruolo.

27/11/2002
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Dal Parlamento ancora ordini del giorno sui precari, questa volta alla Camera sono stati presentati 3 ordini del giorno: sui punti da attribuire alle SSIS, sulla revisione dei criteri di inclusione nelle graduatorie permanenti, sui contingenti per le immissioni in ruolo.

Il primo, accolto come raccomandazione dal Governo, lo impegna a mantenere alle SSIS il punteggio fino ad ora assegnato.

Il secondo, accettato dal Governo, lo impegna al riconoscimento del valore aggiuntivo dei servizi prestati, alla valutazione di tutti i titoli di studio e di cultura, alla valorizzazione della formazione e specializzazione universitaria.

Il terzo, accettato parzialmente nella parte che impegna il Governo a definire il contingente adeguato di assunzioni per il 2003/2004, è respinto nella parte in cui si chiede una legge con criteri di automatismo per la definizione annuale dei contingenti.

Di fronte a questo fatto la CGIL scuola ribadisce la propria ferma rivendicazione delle assunzioni in ruolo per l’ anno scolastico 2002/2003 (ricordiamo le 40.000 diffide legali promosse contro il Ministro nei mesi di luglio-agosto e la campagna lanciata unitariamente con l’obiettivo di ottenere le assunzioni in ruolo subito). Tale rivendicazione trae inoltre legittimità anche dalla programmazione di 30.000 assunzioni già disposte per questo anno scolastico dal governo precedente (40.000 per il 2000/01, 30.000 per il 2001/02, 30.000 per il 2002/03) e da una disponibilità effettiva di 60.000 posti vacanti.

Gli ordini del giorno accolti alla Camera non fanno invece alcun cenno alle assunzioni di quest’anno accettando implicitamente che questo rimanga un anno "vuoto", dimenticando l’impegno al riconoscimento almeno della decorrenza giuridica e riaprono la questione dei punteggi su un terreno già molto tormentato dalla contrapposizione degli interessi in campo e dove l’incertezza della regola rischia di diventare alibi e strumento per chi non vuole fare le assunzioni.

Roma, 27 novembre 2002

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