Inclusione scolastica: informativa al ministero dell’istruzione su gruppi per l’inclusione territoriale e centri territoriali di supporto. Avviata la contrattazione integrativa per i docenti impegnati nei GIT
Imminente l’emanazione dei due importanti decreti ministeriali, attuativi del D.Lgs 66/2017. La FLC CGIL ha chiesto chiarezza sulle competenze dei diversi soggetti impegnati nei processi di inclusione e ha proposto l’integrazione dell’Osservatorio Permanente per l’Inclusione Scolastica con le rappresentanze sindacali.
Si è svolto in videoconferenza nella mattinata di lunedì 13 settembre, l’incontro di informativa sulle bozze di decreti per l’individuazione dei Centri Territoriali di Supporto (CTS) e la costituzione dei Gruppi per l’Inclusione Territoriale (GIT), nonché per l’avvio della contrattazione integrativa per la definizione dei compensi dei docenti componenti i GIT.
All’incontro, convocato dal Dipartimento per le risorse umane, finanziarie e strumentali del Ministero dell'Istruzione, hanno partecipato i rappresentanti della Direzione Generale per lo Studente, l’Inclusione e l’Orientamento scolastico che hanno illustrato i contenuti dei due atti di imminente emanazione, in applicazione del D.Lgs 66/2017 e successive modifiche e integrazioni.
Da parte dell’Amministrazione, è stato sottolineato come entrambi i provvedimenti rispondano all’esigenza di gestire la complessità dei processi di inclusione, alla luce di un fenomeno che ha grande rilevanza per quanto riguarda la qualità del sistema nazionale di istruzione e che, anche alla luce della prospettiva bio-psico-sociale dell’ICF che orienta la predisposizione dei nuovi PEI, richiede strumenti e competenze sempre più articolate.
I GIT, coordinati da un Dirigente Tecnico o da un Dirigente Scolastico e composti da docenti “esperti”, in quantità variabile, proporzionale al numero delle scuole del territorio, avranno compiti articolati: dalla ratifica delle richieste relative al fabbisogno delle misure di sostegno al “supporto” alle istituzioni scolastiche nella definizione dei PEI, all’affiancamento e alla collaborazione con altri soggetti interni ed esterni al sistema scolastico.
Ai componenti del GIT, per i quali non è previsto esonero dalle attività didattiche, spetta un compenso accessorio per le funzioni svolte, da definirsi con la sessione contrattuale avviata a seguito dell’informativa sui decreti attuativi.
I CTS, uno per ciascun ambito territoriale provinciale, sono istituzioni scolastiche chiamate a svolgere attività di consulenza, formazione, diffusione di ausili, sussidi didattici, nuove tecnologie per la disabilità.
Come FLC CGIL, consapevoli che la discussione in corso si articola nei perimetri e nei limiti posti da un decreto attuativo, abbiamo ribadito che le modifiche introdotte dal D.Lgs. 96/2019, relativamente alla composizione dei GIT, vanno nella giusta direzione di un loro snellimento e ridimensionamento, restituendo alle scuole, in particolare al Gruppo di Lavoro Operativo per l’inclusione, la prerogativa di avanzare proposte in merito alla quantificazione delle ore e delle altre misure di sostegno.
Condividiamo inoltre il principio, sotteso all’intero impianto normativo, della corresponsabilità educativa che coinvolge diversi soggetti istituzionali e territoriali.
Abbiamo però espresso la preoccupazione che, in assenza di un efficace coordinamento e di una chiara definizione degli adempimenti spettanti ai molteplici organismi, la sovrapposizione di competenze tra gli stessi possa ostacolare l’efficacia degli interventi
In particolare, secondo quanto emerge dalla bozza di decreto illustrata, i compiti del GIT sembrerebbero abbracciare un campo tanto ampio quanto generico, rischiando di disperdere importanti risorse.
Occorre, a nostro parere, maggiore chiarezza sulle attribuzioni di ruoli e funzioni per offrire alle scuole il supporto di cui hanno effettivamente bisogno.
Per gli stessi motivi, riteniamo che i CTS dovrebbero inglobare anche le funzioni, per certi versi analoghe, delle scuole Polo per l’inclusione.
Abbiamo inoltre sottolineato come la destinazione di risorse per le retribuzioni ai componenti dei GIT sia un doveroso riconoscimento delle prestazioni professionali richieste, ma rileviamo che, al contrario, per le lavoratrici e i lavoratori impegnati negli altri gruppi di lavoro, costituiti “senza oneri aggiuntivi”, non è previsto alcun compenso.
In conclusione dell’intervento, nell’ottica della massima collaborazione, abbiamo rappresentato la necessità di includere le organizzazioni sindacali nell’Osservatorio Nazionale Permanente per l’Inclusione scolastica che, nella sua funzione consultiva e propositiva, potrebbe avvalersi del contributo di chi rappresenta lavoratrici e lavoratori protagonisti di primo piano dei processi di inclusione.
L’incontro, proseguito con l’avvio della discussione sull’ipotesi di contratto integrativo nazionale sui criteri di ripartizione delle risorse finanziarie per i compensi ai docenti impegnati nelle attività dei GIT, è stato aggiornato alla prossima settimana.