Bonus docenti: è salario accessorio e come tale va contrattato
I sindacati scuola chiedono una verifica politica. Unitariamente sostengono inoltre la natura di organo perfetto del Comitato di valutazione. Il confronto è stato aggiornato alla prima settimana di marzo.
Si è svolto alle ore 10 del 24 febbraio 2016 l’incontro, da tempo richiesto dalla FLC CGIL e dalle altre organizzazioni sindacali, sulle questioni gestionali aperte con l’introduzione del cosiddetto bonus per la valorizzazione del merito docenti (legge 107/15 art 1 commi 126-130).
L’incontro, presieduto congiuntamente dal dott. Jacopo Greco (Direttore generale del Bilancio) e dalla dott.ssa Carmela Palumbo (Direttore generale degli Ordinamenti), ha affrontato due punti: 1. criteri di ripartizione dei 200 milioni di euro a livello territoriale e tra le istituzioni scolastiche; 2. costituzione e funzionamento del Comitato di valutazione.
Criteri di ripartizione fra le istituzioni scolastiche del bonus
L’Amministrazione ha manifestato l’intenzione di procedere alla ripartizione nel più breve tempo possibile attraverso l’emanazione di un Decreto previsto peraltro dalla stessa legge e seguendo i criteri in linea di massima delineati dal comma 126.
La nostra posizione
Accogliendo come positiva l’intenzione di voler procedere in tempi brevi, abbiamo richiamato, anche per espressa previsione della stessa legge 107/15, la natura di salario accessorio del cosiddetto bonus; in quanto tale esso va sottoposto a contrattazione. In conseguenza di ciò la FLC CGIL ha proposto un passaggio contrattuale nazionale e la successiva contrattazione di scuola, esattamente come avviene per il Fondo dell’Istituzione Scolastica (FIS). È l’unico modo per rispettare la stessa previsione costituzionale che, in materia salariale, indica la strada della contrattazione collettiva.
Per quanto attiene ai criteri di ripartizione, in coerenza con la negoziabilità dei 200 milioni di euro, si possono ben adottare, sia pur con qualche correttivo da contrattare, gli stessi criteri con cui si ripartisce il FIS, anche in via sperimentale.
Su questo argomento, dunque, abbiamo chiesto, unitariamente alle altre organizzazioni sindacali, una verifica politica che porti all’apertura di un confronto di merito finalizzato alla riconduzione del bonus nell’alveo contrattuale, evitando in questo modo la diffusione di un clima generale di scontro nelle scuole e l’attivazione di un inevitabile contenzioso giurisdizionale.
Costituzione e funzionamento del Comitato di Valutazione
L’Amministrazione ha introdotto successivamente tre questioni legate alla costituzione e al funzionamento del Comitato di Valutazione: se sia regolare o meno la costituzione del Comitato anche in assenza di una delle sue componenti; se il Comitato di Valutazione debba essere considerato un organo perfetto; se sia opportuno fornire da parte del MIUR, anche tramite circolare, delle griglie generali di criteri da offrire alle scuole.
Sulle prime due questioni il MIUR, anche in coerenza con le FAQ pubblicate dall’Amministrazione, ha sostenuto la regolarità della costituzione anche in assenza di una componente e la non perfezione del Comitato.
La nostra posizione
Abbiamo innanzitutto precisato che sarebbe stato opportuno da parte del MIUR astenersi dal pubblicare delle FAQ sull’argomento e che sarà opportuno in ogni caso astenersene d’ora in poi, se si vuole dare senso al confronto iniziato con la seduta odierna. Abbiamo inoltre sottolineato come, vista la delicatezza dei temi in discussione, la legge avrebbe dovuto prevedere strumenti attuativi molto precisi, per cui, in mancanza di ciò non si può sopperire con una circolare che risulterebbe strumento unidirezionale e certamente inefficace.
Nel merito delle questioni la FLC CGIL ha sostenuto innanzitutto come non coerente con l’autonomia scolastica l’indicazione dei criteri da parte del MIUR; ha inoltre ribadito, come del resto aveva fatto in precedenza a commento delle FAQ dell’Amministrazione, la funzione di organo valutante del Comitato. Da ciò il suo carattere di organo perfetto anche per due ragioni: la prima, che non solo l’espressione di un giudizio ma anche l’individuazione dei criteri richiede la perfezione dell’organismo; la seconda, che non si può pensare che il Comitato possa operare a costituzione imperfetta al momento della valutazione del servizio per le immissioni in ruolo: un fatto del genere vedrebbe il Comitato operare in maniera diversa senza che ciò sia stato previsto dalla stessa legge. Per tutte queste considerazioni va da sé che non è neppure pensabile che si possa ritenere operante un organo che agisca senza la presenza di una delle sue componenti.
Sia sulla ripartizione del bonus alle scuole sia sulla costituzione e funzionamento del Comitato di valutazione i rappresentanti dell’Amministrazione hanno preso l’impegno di riportare la discussione di oggi e consultare l’organo politico indicando come data di massima per il prossimo incontro il 3 o 4 marzo prossimi.