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Incontro sulla mobilità professionale ATA, art. 48 CCNL

Prosegue il confronto tra i sindacati scuola e il Miur sull’applicazione dell’art. 48 del CCNL.

27/01/2005
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Nella mattinata del 26 Gennaio 2005 è proseguito il confronto tra i sindacati scuola e il Miur sull’applicazione dell’art. 48 del CCNL. La questione affrontata riguarda la definizione in sede di contrattazione integrativa nazionale dei criteri e delle modalità per la mobilità professionale verso le qualifiche superiori ( ex concorsi riservati) del personale ATA: passaggi dall’area A) all’area B), dall’area B all’area D). Le modalità di valorizzazione professionale previste dall’art. 49 e il sistema delle nuove figure che ne conseguirà saranno definite in sede Aran con il rinnovo del secondo biennio economico. Il Miur ha informato i sindacati che sono stati superati, per le vie brevi, i problemi sorti con la Funzione Pubblica circa l’autorizzazione preventiva, che sarebbe stata necessaria da parte di questo dicastero, sui posti da destinare alla mobilità professionale. Questa esigenza sorgeva in funzione della sentenza della Corte Costituzionale che ha stabilito il principio che occorre comunque destinare una quota del 50% dei posti per garantire l’accesso dall’esterno nelle procedure concorsuali anche quando queste riguardano esclusivamente i percorsi di mobilità professionale interna ai comparti contrattuali.

Appare evidente, come ha sempre sostenuto la Flc Cgil, che il sistema di reclutamento del personale ATA, basato sull’immissione in ruolo tramite graduatorie provinciali nelle quali è inserito il personale che ha maturato 24 mesi di servizio a tempo determinato, faccia già salvo questo principio. Una regola che comunque va garantita nei confronti delle assunzioni dei Dsga nel momento in cui sarà bandito il concorso ordinario. Analogo ragionamento si pone sulla questione che riguarda le quantità dei posti da destinare ai passaggi. La percentuale è gia individuata dal T.U. 297/94 nel 30% e 40% dei posti per l’accesso alle qualifiche di quinta e quarta qualifica precedentemente in vigore. Si tratta in sostanza di verificare la congruità di queste quantità in relazione alla definizione del nuovo sistema. Il nuovo sistema che occorre creare potrà superare i limiti mostrati dall’esperienza precedente (mai avviata per i problemi e le complessità) se si terrà conto delle seguenti priorità:

  • le procedure concorsuali devono essere rese certe e semplificate;

  • la cadenza temporale deve essere ridotta (non oltre il biennio)

  • le attività di formazione basate sul corso - concorso devono essere di breve durata (occorre utilizzare al meglio le potenzialità del sistema e-learning)

  • nell’individuazione dei titoli necessari occorre valorizzare tutte le esperienze professionali precedenti fatte dai lavoratori oltre al credito previsto per la partecipazione alla formazione per la qualificazione.

Come Flc Cgil abbiamo posto, inoltre, all’Amministrazione alcune questioni che riteniamo prioritarie per il confronto sul sistema dei concorsi riservati:

  • la certezza che siano investite, da parte del Miur, nuove risorse da dedicare all’implementazione del sistema di formazione definito dall’intesa nazionale;

  • occorre un maggiore e più concreto impegno dell’Amministrazione centrale e periferica nell’attuazione del sistema della formazione ATA.

Se si vuole utilizzare, come definito con l’intesa nazionale, la piattaforma e-learning per organizzare la formazione legata ai concorsi riservati (corso - concorso) occorre irrobustire e dare corpo al sistema garantendo un impegno maggiore anche di carattere economico da parte dell’Amministrazione centrale e periferica.

L’avvio dell’organizzazione del sistema nazionale di formazione in questa fase deve riguardare esclusivamente la formazione ordinaria e generalizzata di tutti i lavoratori. Questa priorità non è stata assunta seriamente dall’Amministrazione centrale e periferica che si sta distinguendo per l’assenza e il disimpegno. Le risorse impegnate stanno risultando gravemente insufficienti per garantire la formazione di tutti i lavoratori entro i due anni indicati dall’intesa nazionale. Inoltre, a due mesi dall’inizio del 2005 sono ancora troppo pochi i contratti regionali definiti nonostante le pressioni territoriali fatte dalle organizzazioni sindacali.

A fine incontro abbiamo sollecitato insieme agli altri sindacati la ripresa del confronto sulle problematiche ancora irrisolte che si trascinano da tempo:

· assunzione e reclutamento per tute le qualifiche di personale (graduatorie terza fascia; revisione regolamento supplenze; concorso ordinario DSGA, ecc.;

· la necessità di rinnovare l’intesa sulle funzioni miste;

· la grave questione del personale inidoneo che ancora non trova un azione risolutiva da parte dell’Amministrazione.

L’Amministrazione preso atto delle osservazioni e delle richieste fatte dalla Flc Cgil e dalle altre organizzazioni si è impegnata a

Roma, 27 gennaio 2005