Indicazioni del Ministero sulle operazioni di scrutinio a conclusione dell’a.s. 2020/2021
Una nota dai contenuti discutibili che alimenta confusione e invade le prerogative delle scuole autonome. Assenti invece le necessarie indicazioni sui supplenti COVID.
Con la nota 823 del 28 maggio 2021 il Ministero dell’Istruzione ha inviato alle scuole le proprie indicazioni sulle modalità di svolgimento degli scrutini (in presenza o a distanza) nell’attuale fase di emergenza sanitaria, con l’intento di fornire chiarimenti a richieste di parere che sarebbero pervenute al Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione.
La nota si apre con una ricostruzione normativa alquanto discutibile con la quale, attraverso il riferimento ad un articolo del decreto legge 18 del 17 marzo 2020, si vuole giustificare l’invito a svolgere in presenza le operazioni di scrutinio
Il riferimento ad una norma che lo scorso anno, nel periodo più difficile della pandemia, aveva voluto riconoscere la piena validità delle riunioni degli organi collegiali anche nella modalità a distanza, desta infatti molte perplessità dal momento che da allora altre disposizioni normative sono intervenute a regolare le funzioni organizzative delle scuole e non ci risulta che siano state abrogate le disposizioni del DPCM 2 marzo 2021 che prevedono nelle zone cosiddette “gialle” lo svolgimento delle riunioni degli organi collegiali nella sola modalità a distanza.
La nota prosegue con l’analisi, del tutto soggettiva e personale, dei bisogni dei docenti, effettuata attraverso le parole di alcuni insegnanti, “intercettate” nei giorni scorsi sui social che farebbero riferimento ad un desiderio impellente nella categoria di tornare a relazionarsi con i colleghi, come se finora, dall’inizio dell’anno scolastico, i docenti non fossero stati ogni giorno presenti a scuola o in stretto coordinamento a svolgere la loro attività insieme ai loro colleghi.
Ma l’aspetto della nota che sembra meno opportuno è l’incursione, del tutto fuori luogo, sulla dimensione tecnica della valutazione e l’invito, rivolto ai docenti, ad utilizzare lo scrutinio come occasione per riflettere, insieme, sul significato della valutazione, valutare gli alunni considerando le condizioni personali e di contesto, l’insegnamento prestato.
Si tratta di considerazioni del tutto inopportune perché i docenti e i dirigenti scolastici sanno che il momento degli scrutini non è certo quello di riflettere sul significato della valutazione ma quello in cui i criteri e le modalità che hanno condiviso e inserito nel PTOF della scuola si concretizzano in un dispositivo tecnico regolato da norme chiare e ben note a tutti.
Riteniamo piuttosto necessario che l’amministrazione, anziché avventurarsi in commenti di carattere pedagogico- didattico, dia seguito coerente agli impegni assunti nelle linee di indirizzo politico del Ministero dell’Istruzione e agli accordi sottoscritti con le parti sindacali e fornisca alle scuole i chiarimenti – questi sì richiesti a gran voce! – sulle modalità con cui garantire il pagamento delle ferie maturate, la presenza agli scrutini programmati dopo il termine delle lezioni e agli esami del primo e secondo ciclo dei supplenti COVID, autorizzando la proroga in tutti i casi in cui si renda necessaria.
La FLC CGIL continuerà a supportare le scuole e i dirigenti scolastici fornendo loro le indicazioni necessarie a gestire in piena autonomia, nel rispetto delle norme vigenti e dei protocolli di sicurezza, le delicate operazioni di chiusura dell’anno scolastico e di svolgimento degli esami.