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Infanzia: per il Ministro ed il Governo i cittadini più piccoli non hanno diritto a scuole e servizi di qualità

La lettera di CGIL, FLC e FP sul ripristino degli anticipi nella scuola dell'infanzia e sulle sezioni primavera.

18/02/2009
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Nella giornata di ieri la CGIL insieme alla FLC Cgil e FP Cgil, hanno inviato un documento ai Presidenti della Conferenza dei Presidenti delle Regioni, dell'ANCI, dell'UPI, dell'UNCEM e al Ministro dell'istruzione, con la quale la nostra organizzazione denuncia le scelte del Ministro Gelmini e del Governo sul versante delle scelte politiche per l'infanzia e la sua scuola.

Quanto previsto nella CM sulle iscrizioni conferma tutta l'incompetenza (e l'arroganza) con la quale si affronta la carenza di scuole e di servizi educativi per la fascia 0-6 anni nel nostro Paese, immaginando che il ripristino degli anticipi nella scuola dell'infanzia ed il semplice ampliamento dell'esperienza delle sezioni primavera siano una risposta di qualità.

In realtà l'unica cosa che fa il Ministro è quello di confinare la scuola dell'infanzia nell'ambito della mera assistenza, escludendola di fatto dal sistema di istruzione nel quale, in tanti anni di ottime esperienze, è riuscita a farsi riconoscere come primo importante segmento; calpestando i diritti dei più piccoli ad avere luoghi pensati per loro e per i loro tempi di crescita e di sviluppo, che non sono uguali per tutte le fasce di età come pensa il Ministro dell'istruzione.

Intenzione della CGIL è quella di tutelare e garantire i diritti dei bambini, rilanciare i contenuti della vertenza per l'infanzia, a partire dalla generalizzazione della scuola dell'infanzia, rivendicare ai tavoli regionali, provinciali e comunali il proprio ruolo, attraverso la contrattazione territoriale, a difesa dei diritti di chi nei servizi lavora, dei genitori e del territorio.

Roma, 18 febbraio 2009