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Insegnamento dello strumento musicale negli Istituti Superiori

Finalmente una buona notizia dal fronte ministeriale: i corsi in oggetto vanno garantiti senza se e senza ma.

19/03/2003
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Finalmente una buona notizia dal fronte ministeriale: i corsi in oggetto vanno garantiti senza se e senza ma.

Pubblichiamo di seguito una lettera, a firma del Direttore Generale, Silvio Criscuoli, con la quale, a seguito di segnalazione di “orientamenti diversificati” da parte delle amministrazioni territoriali circa l’attivazione di corsi in questione, si intende mettere fine alle incertezze al riguardo dei dirigenti regionali e provinciali e si afferma che “la facoltatività va riguardata dal punto di vista dell’utenza e non da quello degli organi” chiamati a fornire il personale. Insomma, piena continuità rispetto al passato e massima garanzia nell’offerta dei corsi, nonostante tutti problemi sulle dotazioni organiche. Da non credere.

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Dipartimento per lo Sviluppo dell'istruzione
Direzione Generale per gli ordinamenti scolastici
Ufficio primo

Prot. n.5035

Roma, 13 marzo 2003

Oggetto: Insegnamento dello strumento musicale negli istituti di istruzione secondaria di 2° grado.

A seguito della soppressione degli istituti magistrali, l'insegnamento di strumento musicale che veniva impartito nello specifico ordine di istruzione è proseguito nei percorsi formativi che li hanno sostituiti (indirizzi pedagogici e socio-psico-pedagogici).
Tali corsi avevano, ed hanno, natura facoltativa per gli studenti ma, a fronte della richiesta di attivazione, sono sempre stati garantiti dall'amministrazione che vi provvedeva con assegnazione di personale tratto dalle graduatorie di educazione musicale delle Classi A031 e A032 che fossero in possesso dello specifico diploma di strumento. Sulla continuità di erogazione dei corsi di cui trattasi negli indirizzi sopra citati la scrivente ha già richiamato l'attenzione delle SS.LL. con nota n. 16237 del 1° ottobre 2001, a firma del Ministro, coerente con un ordine del giorno della Camera dei deputati che ha impegnato il Governo in tal senso.
Vengono ciò nonostante segnalati orientamenti diversificati sul territorio che sembrano denotare una diffusa incertezza sui termini della questione. Infatti, anche in presenza di richieste da parte degli utenti, in alcuni casi i corsi non sono stati attivati per i limiti posti alle dotazioni organiche a livello provinciale.
Fermo restando che tale ultimo vincolo ha carattere generale, occorre richiamare l'attenzione delle SS.LL. sulla particolare natura di tali corsi la cui facoltatività va riguardata dal punto di vista dell'utenza e non da quello degli organi che istituzionalmente sono chiamati a fornire il relativo personale. Essi conformemente alla volontà parlamentare, debbono essere garantiti nella misura massima possibile fornendo loro, una volta soddisfatte tutte le necessità curricolari, una "preferenzialità" rispetto ad altre offerte formative facoltative al fine di non snaturarne l'originaria configurazione. Ciò anche in virtù di quanto stabilito dal D.I. n. 234/2000 che disciplina l'assetto transitorio degli studi in attesa della riforma complessiva degli ordinamenti.
La gestione delle dotazioni organiche, a livello territoriale, costituisce in atto manifestazione di attività programmatoria secondo criteri di ottimizzazione. Appare pertanto opportuno che le SS.LL. dispongano fin da ora una rilevazione dei fabbisogni fra le scuole interessate al fine di inserire la specifica questione nel quadro programmatorio generale.
Si ricorda infine che trattandosi di perseguire una linea di piena continuità con il passato, nulla è mutato nel sistema di conferimento dei posti che continua a seguire la disciplina a suo tempo adottata per i corsi di strumento musicale nel soppresso istituto magistrale.
Si ringrazia per l'attenzione.

IL DIRETTORE GENERALE
Silvio Criscuoli