Insegnanti di religione: concorso su misura?

Da informazioni in nostro possesso sembra che in questi giorni il MIUR stia predisponendo i provvedimenti per il concorso con il quale verranno immessi in ruolo gli insegnanti di religione cattolica. Sull’argomento abbiamo già espresso la nostra posizione al momento dell’approvazione della legge 186/03. La nostra critica, che riconfermiamo, attiene allo stravolgimento delle regole del reclutamento personale della scuola che offende le decine di migliaia di precari costretti ancora, dopo lunghe trafile di servizio, di concorsi e di formazione specifica, ad un futuro di incertezza. Sarebbe perciò intollerabile se alle corpose deroghe concesse dalla legge si aggiungessero, come sembra nelle intenzioni dell’amministrazione, ulteriori deroghe alla normativa vigente sulla composizione delle commissioni, sulla valutazione delle prove e perfino sui requisiti d’accesso. Se alle intenzioni seguissero i fatti, si accentuerebbero ulteriormente gli elementi di iniquità nei confronti dei precari, evidentemente considerati “figli di un dio minore”. Inoltre la mancanza di oggettività delle procedure si volgerebbe in danno degli stessi insegnanti di religione, esposti ad ogni sorta di condizionamento.

La Cgil Scuola seguirà con la massima attenzione gli sviluppi di questa vicenda.

Roma, 10 dicembre 2003