"Insegnanti fanno politica in classe? Garagnani non sa di cosa parla
L'ennesimo attacco alla libertà di insegnamento, coerente con le dichiarazioni di Berlusconi sui docenti inculcatori e con il profilo autoritario di questo Governo.
"I docenti inculcano valori contrari a quelli delle famiglie", aveva detto qualche tempo fa il Presidente del Consiglio. Ecco che il fido Garagnani mette nero su bianco e presenta una proposta di legge in base alla quale "il docente dovrà astenersi in ogni caso da qualunque atto di propaganda politica o ideologica nell'esercizio delle attività di insegnamento anche di carattere integrativo, facoltativo od opzionale".
Per il deputato PDL dovrà essere il dirigente scolastico a vigilare affinchè ciò non avvenga.
Riteniamo che la proposta dell'onorevole Garagnani confermi quale sia la considerazione di questo Governo nei confronti degli insegnanti italiani e sia perfettamente coerente con l'attacco che si sta portando alla scuola pubblica e alla libertà di insegnamento.
È gravissimo il susseguirsi di interventi denigratori nei confronti dei docenti, dei dirigenti o del personale ATA: si colpiscono i lavoratori e le lavoratrici per colpire in realtà la scuola pubblica italiana.
I docenti italiani, sappia Garagnani, educano i bambini e gli studenti al pensiero libero e critico, perchè questa è la missione della scuola. Il deputato PDL invece auspica una scuola diversa, del pensiero unico, autoritaria. Non è questa la scuola descritta nella nostra Costituzione, unico riferimento degli insegnanti italiani.
Infine, l'onorevole ha anche affermato che sono molti i casi di "inculcatori" soprattutto in Emilia Romagna tra i professori iscritti alla CGIL. Stenderemmo un velo pietoso su queste ultime affermazioni se non fosse per il fatto che proprio in questa regione si è verificato, un anno fa, un fatto estremamente grave: il dirigente dell'ufficio scolastico regionale si era preso la briga di scrivere una circolare minacciosa con la quale si voleva impedire qualunque commento critico all'operato del governo. Questa uscita gli era costata la richiesta di dimissioni fatta sia dalla FLC e dalla CGIL oltre che una censura del consiglio regionale.
Vogliamo ricordare a Garagnani che la CGIL è una organizzazione sindacale che ha fatto della difesa dei valori costituzionali un punto identitario. Quindi, pretendiamo massimo rispetto per la nostra storia, per la nostra azione sindacale e ovviamente per i nostri iscritti, soprattutto da chi, come l'onorevole, ricopre incarichi di rappresentanza così importanti.
La lotta politica e la propaganda non autorizza nessuno, nemmeno l'onorevole Garagnani, a delegittimare una organizzazione sindacale, i suoi iscritti ed una intera categoria di lavoratori.