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Invalsi 1: a fine novembre le prossime prove

Non si sono ancora spenti gli echi delle polemiche sulle prove Invalsi.

05/07/2005
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Non si sono ancora spenti gli echi delle polemiche sulle prove Invalsi somministrate obbligatoriamente nei mesi di aprile-maggio alle classi filtro del primo ciclo, che arriva nelle scuole una nuova circolare dell’Istituto che conferma e ripropone, per il prossimo anno scolastico, lo scenario già noto ma, questa volta, anticipato.
Si prevede infatti che le prove saranno svolte all’inizio dell’anno scolastico, nei giorni dal 28 novembre al 2 dicembre, e ciò avverrà contestualmente per tutte le classi interessate: le seconde e le quarte della primaria, le prime della secondaria di primo grado (per le quali si ribadisce l’obbligatorietà), le prime e le terze della secondaria di secondo grado che potranno invece aderire volontariamente, non essendosi ancora concluso l’iter per l’approvazione del relativo decreto di attuazione della legge 53.
Rimandiamo ad una prossima nota un più compiuto commento delle direttive che ispirano la circolare Invalsi e le considerazioni sulla valutazione di sistema prevista per la fine dell’anno scolastico; ci soffermiamo per il momento su alcune immediate osservazioni.

- La contemporaneità della somministrazione risulta doverosa, soprattutto dopo l’assurdo verificatosi a primavera, quando le ultime classi partecipanti furono nelle condizioni di conoscere preventivamente i testi dei quesiti, dal momento che erano stati proposti a classi di altre regioni ben un mese prima.

- La legge 53 ha stabilito che all’Invalsi riordinato sono affidate le verifiche periodiche e sistematiche sulle conoscenze e abilità degli studenti e sulla qualità complessiva dell’offerta formativa; non ha stabilito l’annualità delle procedure. Sulla stessa linea è il decreto di riordino dell’Invalsi (Dlgs 286/04). Periodico e sistematico potrebbe anche voler dire indagini a campione con cadenza bi-triennale. Da dove deriva l’accanimento terapeutico che il ministro affida all’istituto di valutazione?

- Le Indicazioni Nazionali hanno indicato nell’inizio del primo e nell’inizio del secondo biennio il periodo propizio per la verifica degli apprendimenti raggiunti alla fine del precedente periodo: la fine di novembre/inizio di dicembre sembra un inizio d’anno un po’ inoltrato…

- Nello stesso tempo, il periodo fissato è così prossimo all’esperienza dell’a.s. 2004/2005 che non è verosimile ipotizzare che saranno approntati nuovi quesiti. Alle scuole saranno quindi riproposti quelli già adoperati nelle precedenti rilevazioni. Via libera alla caccia d’autunno ad azzeccare i quiz!

- Nel merito dei quesiti, numerose sono state le critiche che gli insegnanti direttamente coinvolti hanno esplicitato, spesso anche nella relazione finale di accompagnamento delle prove: lessico non di base, uso frequente della doppia negazione, formulazione ambigua sia di alcune domande che delle risposte, passaggi troppo veloci da una competenza all’altra, scarso equilibrio fra le varie aree della disciplina… Eppure non ci sarà alcuna ri-taratura dei quesiti! Con quale spirito i docenti, quelli che hanno partecipato e si sono pure presi l’onere di collaborare segnalando le manchevolezze faranno affrontare ai loro alunni i già criticati quesiti?

- Alle scuole non è ancora stata fatta la restituzione degli esiti della rilevazione 2004/2005; a giugno i plichi delle prove svolte erano ancora in giacenza nella quasi totalità delle segreterie. La ministra aveva cercato di tranquillizzare le scuole affermando che le prove sarebbero servite loro in funzione diagnostica. Quando e come si troveranno i tempi per farlo, nell’attesa degli esiti e nell’incombenza delle nuove prove? Forse, come abbiamo sospettato, gli esiti della rilevazione 2004/2005 non sono attendibili, viste le astensioni e le variegate modalità di somministrazione dichiarate dalle scuole e dai docenti, e allora... avanti senza ripensamenti chè tutto va per il meglio e se così non è, non importa: si va avanti lo stesso!

- Ma, ammettendo con buona volontà che sia una cosa seria: se le nuove prove si faranno a novembre, gli esiti saranno disponibili di certo non prima di febbraio/marzo. Con quale possibilità, a quel punto, di un loro utilizzo ai fini di un ri-aggiustamento della programmazione?

- Riguardo il “che cosa” si valuta, la circolare parla di “valutazione degli apprendimenti”; negli scorsi mesi la ministra, la sottosegretaria, l’Invalsi hanno di volta in volta e indifferentemente parlato di: apprendimenti, obiettivi specifici (gli OSA delle Indicazioni Nazionali), abilità, competenze. Continuerà la confusione, continueranno ad essere ignorate le scuole che avevano registrato la parzialità degli apprendimenti rilevati rispetto la ricchezza di tutto il percorso di maturazione, di socialità, di formazione, effettuato in ambito scolastico?

- Ancora una volta non vengono esplicitati scopi e finalità della rilevazione che difficilmente, come detto più sopra, può assolvere per le scuole una funzione di autoregolazione. Si rafforza così il convincimento che le prove assolvano ad una funzione di puro controllo.

- La circolare Invalsi precisa però che la somministrazione dovrà fornire forme e mezzi di intervento idonei a garantire la trasparenza e l’affidabilità dei dati rilevati. È un passo avanti, rispetto al passato e lo ascriviamo in toto ai puntuali rilievi che FLC e le altre organizzazioni sindacali hanno sollevato. Peccato però che non si accenni a come questo sarà possibile, a che cosa si farà in concreto!

- La stessa circolare chiede inoltre di segnalare da subito il nominativo del coordinatore prescelto. Prescelto da chi? Se il coordinatore ha il solo compito di apporre le etichette sui plichi delle prove, non c’è problema: va bene chiunque. Ma se il coordinatore ha – come sarebbe auspicabile – un ruolo attivo nella sua formazione e nella formazione e coinvolgimento dei colleghi, tale incarico sarebbe bene venisse assegnato con decisione collegiale dei docenti, anche se non previsto in alcuna norma. Si tratta infatti di attività che coinvolgono tutti i docenti e uno (o più di uno, perché no?) con un carico aggiuntivo. Al riguardo, con quali fondi vengono retribuiti (se lo sono)?

Roma, 5 luglio 2005

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