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Iscrizioni alla scuola dell’infanzia comunale di Milano. Il Ministro Fioroni intima l’alt alla Moratti

La legge sulla parità impone alle scuole paritarie il rispetto degli ordinamenti del sistema di istruzione nazionale pena la decadenza del riconoscimento di scuola paritaria e il blocco dei contributi statali.

10/01/2008
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Il ministro Fioroni ha diffidato al sindaco di Milano a dar seguito a quanto previsto con la circolare sulle iscrizioni agli asili nido e alla scuola dell’infanzia comunali relativamente alla possibilità di iscrizione di bambini figli di stranieri senza permesso di soggiorno e al divieto di frequenza per i bambini per i quali risulta una morosità circa la quota relativa alla refezione scolastica. La diffida, inviata alla Moratti dal direttore regionale della Lombardia, prevede il ripristino entro dieci giorni del rispetto delle norme. Inoltre, il Comune di Milano è l’ente gestore delle scuole non statali paritarie e la legge impone a queste ultime di rispettare gli ordinamenti e i provvedimenti del sistema di istruzione nazionale, tra questi c’è anche quello che regola le iscrizioni degli alunni.

Sembra proprio che l’attuale sindaco di Milano non abbia imparato nulla da quei bui cinque anni nei quali è stata a capo del ministero della pubblica istruzione. In quegli anni ha tentato in tutti i modi di fare scempio della scuola pubblica attraverso proposte di tipo aziendale, immaginando la scuola pubblica come una merce di scambio dove il privato la fa da padrone e dove il diritto per tutti al sapere e alla conoscenza veniva negato a favore di pochi. Solo le forti opposizioni incontrate in categoria e nei movimenti nati dalla società civile hanno scongiurato un tale e nefasto disegno, ma certo i danni prodotti sono stati molti.
Oggi che la signora Moratti ricopre il ruolo di “amministratore capo” - seppure di una grande e nobile città - e avrebbe il dovere di far rispettare le leggi dello Stato, tenta il tutto per tutto per attuare un personalissimo e spinto federalismo.
Come è noto subito dopo l’emanazione della circolare del MPI sulle iscrizioni per l’anno scolastico 2008-2009, il sindaco di Milano ha emanato una circolare applicativa per gli asili nido e le scuole dell’infanzia comunali dove, non solo si ribadisce la volontà di continuare a praticare gli anticipi con l’iscrizione di bambini nati entro il 30 aprile 2006 (cosa che è espressamente vietata nel testo ministeriale a seguito di quanto stabilito con la legge finanziaria 2007 e per i quali la frequenza è garantita nelle cosiddette “sezioni primavera” avviate già dallo scorso anno in via sperimentale), ma ha anche stabilito che…” Le famiglie prive di permesso di soggiorno avranno la possibilità di iscriversi, purché ottengano il permesso di soggiorno entro la data del 29 febbraio 2008. La mancata presentazione del permesso di soggiorno entro tale date non consentirà la formalizzazione della domanda di iscrizione ”.

Tale decisione, come era logico, ha immediatamente sollevato un coro di proteste e di condanna da parte della politica, dei sindacati e nella società più democratica; la CGIL in un comunicato ha espresso il proprio sdegno parlando di ” barbarie e di livore xenofobo” a proposito delle scelte operate dal sindaco di Milano.
E come altro si potrebbe giudicare questo assurdo e volgare tentativo di negare il diritto all’integrazione e all’istruzione per tutte le bambine e i bambini presenti nel nostro Paese. Questo diritto è garantito dalla nostra legislazione quale che sia la condizione giuridica delle loro famiglie. Queste sono le regole in Italia e vanno rispettare ovunque, anche a Milano!

Nonno, cos'è il sindacato?

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al Centro Binaria di Torino, ore 18.

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