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Istruzione tecnica e professionale, parere del CNPI

Il parere espresso dal CNPI riguarda il documento "Persona, tecnologia e professionalità - gli istituti tecnici come scuola dell'innovazione" elaborato dalla commissione ministeriale istituita a questo scopo.

02/04/2008
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Il parere che il CNPI esprime sul documento elaborato dalla commissione ministeriale è articolato e puntuale, anche se non conclusivo, in quanto i regolamenti che da esso discendono sono ancora da scrivere. Le valutazioni che esprime dunque sono da intendersi come l'avvio di un confronto sulla materia con riserva di ulteriori approfondimenti su quelle parti del testo che oggi non sono sufficientemente sviluppate.

L'impianto ordinamentale

Il CNPI condivide il richiamo alla necessità di superare la separazione e la gerarchizzazione dei saperi e dei percorsi di studio, la valorizzazione della cultura del lavoro e la necessità di rivedere l'impianto didattico e organizzativo dei percorsi di istruzione tecnica e professionale.

Osserva però criticamente che è debole e scarsamente sostenuta la distinzione dei due percorsi, quello tecnico e quello professionale, così come è ancora troppo indeterminata l'articolazione dei percorsi all'interno dei Poli per poter esprimere su questo un parere sicuro.

I curricoli degli istituti tecnici e professionali

Il CNPI si sofferma a lungo sul concetto di "equivalenza" rispetto alle strutture curricolari della scuola superiore, mettendo in guardia dal rischio di marcare eccessivamente la distanza tra gli assetti formativi dei tecnici rispetto ai professionali per quanto riguarda orari, obiettivi e dosaggio degli insegnamenti.

Indica poi la necessità di andare verso il potenziamento delle conoscenze di base che si collegano con le discipline indicate negli assi culturali del biennio, dedicando una quota di orario alle materie di indirizzo.

Individua nel 30% massimo, per quanto riguarda gli istituti tecnici e nel 35% massimo, per quanto riguarda gli istituti professionali, la quota di flessibilità da raggiungere nel triennio e afferma che tale quota di flessibilità deve essere interamente ricoperta dall'organico funzionale, ricorrendo a prestazioni professionali esterne solo per la parte extracurricolare.

Le metodologie didattiche

E' centrale l'innovazione metodologica-didattica fondata sul clima da laboratorio, sul ruolo attivo degli studenti e sulla loro capacità di lavorare in gruppo, per rimotivare all'apprendimento.

Dunque il profilo dei docenti deve comprendere competenze didattiche, relazionali e disciplinari, a questo scopo è importante investire nella loro formazione iniziale e continua, e la professionalità dei docenti si deve fortemente accentrare sul lavoro per team.

Il CNPI affida un ruolo importante ai rapporti con il mondo del lavoro, con le esperienze di alternanza, secondo modelli fondati su un'azione congiunta con le imprese a cui si attribuisce anche una funzione di formazione.

I raccordi con la formazione terziaria e le azioni di accompagnamento

Individuando nelle risorse economiche e culturali del territorio un nodo strategico importante, il CNPI indica la necessità di sostenere una seria politica dell'orientamento, incentivare il sistema dei crediti formativi e professionali, promuovere percorsi di formazione continua e permanente, mettere in relazione centri di ricerca, università e scuole.

Solleva poi alcune perplessità in merito alle diverse responsabilità istituzionali nel campo della gestione e programmazione dei raccordi fra i vari pezzi che costituiscono i Poli, che possono riprodurre alcune discontinuità; indica dunque che vi sia, a livello nazionale, una cabina di regia che fissi le figure professionali, i relativi curricoli obbligatori, gli standard di qualità e un fondo di risorse congrue.

Infine esprime alcune valutazioni sul carattere inderogabile che devono avere gli istituti autonomi: devono essere funzionali al diritto della persona alla sua piana valorizzazione e non subordinati a logiche di mercato, devono essere liberi ed operare nella collegialità delle decisioni, devono trovare nell'azione educativa la loro piena realizzazione considerando il rapporto con il mercato del lavoro solo strumentale a sfuggire ad ogni sorta di isolamento.

La fattibilità

Su questo argomento il CNPI sottolinea con forza la necessità di dedicare una quantità di risorse economiche adeguate al piano, rompendo il vincolo della riduzione di spesa o della sua invarianza, come fissa per esempio la legge 40/07, istituendo organici funzionali e finanziando un piano straordinario di formazione in servizio per il personale.

Roma, 2 aprile 2008